Big Mac Index

Big Mac, il panino che svela il valore reale delle monete

Il Big Mac Index è stato inventato nel 1986 da The Economist per capire se le valute sono negoziate sui mercati finanziari al loro livello "corretto". Si basa sulla teoria della parità di potere d'acquisto (PPP).

25 Settembre 2018 09:48

financialounge -  Big Mac Index mercati valutari
L’euro è sottovalutato? Oppure è il dollaro ad essere sopravvalutato? E le valute emergenti hanno raggiunto il minimo di questa correzione? A queste domande, di solito, sono chiamati a rispondere gli analisti valutari che, tuttavia, come per tutte le previsioni finanziarie, non sempre ci azzeccano.

UN INDICE NATO NEL 1986


Allora perché non provare con il Big Mac index? Si tratta di un indice che è stato inventato da The Economist nel 1986, quasi per gioco, per capire se le valute sono negoziate sui mercati finanziari al loro livello "corretto". Si basa sulla teoria della parità di potere d'acquisto (PPP), la nozione in base alla quale, nel lungo periodo, i tassi di cambio dovrebbero spostarsi verso il tasso che rende equivalenti i prezzi di un identico paniere di beni e servizi (in questo caso, un hamburger) in due paesi qualsiasi.

UN MODO SEMPLICE PER CALCOLARE IL CAMBIO


In estrema sintesi, dal momento che gli ingredienti del Big Mac sono gli stessi in tutte le filiali McDonalds in giro per il mondo, confrontando i prezzi al pubblico si può valutare in modo semplice qual è il rapporto di cambio di un paese con un altro raffrontando i prezzi dei Big Mac.

OGGETTO DI STUDI ACCADEMICI


Diciamo subito che la Burgernomics (l’uso del Big Mac Index) non è mai stato intesa come un indicatore preciso del disallineamento valutario, ma semplicemente uno strumento per rendere la teoria dei tassi di cambio più digeribile. Eppure l'indice del Big Mac è diventato anno dopo anno uno standard globale, incluso in diversi libri di testo economici e oggetto di decine di studi accademici.

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SELEZIONARE LA VALUTA DI RIFERIMENTO


Ebbene visitando il sito del quotidiano The Economist (che richiede un abbonamento) e impostando la valuta di riferimento desiderata (per esempio l’euro) è possibile ricavare immediatamente quali siano le valute sopravvalutate e quali sottovalutate rispetto alla divisa unica europea. Attualmente le monete estere sopravvalutate rispetto all’euro in base al Big Mac Index sono il franco svizzero (+38,2%), la corona svedese (+23,1%), il dollaro americano (16,4%), la corona norvegese (10,3%) e il dollaro candese (7%).

LE MONETE SOTTOVALUTATE


Al contrario, risulterebbero sottovalutate rispetto all’euro, il rublo russo (-55,8%), la lira turca (-51,8%), la rupia indiana (-46,8%), il peso messicano (-45,7%), lo yuan cinese (-34,6%), lo yen giapponese (-26%) e la sterlina inglese (-10,6%). Ma attenzione. Questo non vuol dire che l’euro nel tempo si muoverà per recuperare terreno rispetto alla valute sopravvalutate e a perderlo rispetto alle monete sottovalutate.

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SOLO UN SEMPLICE INDICATORE


Il BigMac index è solo un indicatore, peraltro circoscritto ad un singolo prodotto di consumo. Inoltre i cambi del mercato valutario, che muove ogni giorno migliaia di miliardi di dollari nei mercati finanziari di tutto il mondo, sono di solito guidati più da fattori finanziari che commerciali, in particolare le attese sui tassi di interesse.

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