Europa
Un approccio tattico per sfruttare divergenze mai viste in ambito finanziario
Filippo Lanza di Hedge Invest Sgr spiega perché un approccio tattico e flessibile può far cogliere le numerose opportunità che si presenteranno con il prossimo contesto di incertezza.
26 Settembre 2018 10:34
Sembrano esserci tutte le condizioni affinché nei prossimi mesi si possano presentare interessanti opportunità selettive in specifiche società frutto di un mix di ridotta liquidità nei mercati globali e investitori più impazienti sulla scia di un contesto che potrebbe diventare estremamente volatile.
“Per sfruttare tale contesto di mercato, si renderà necessario un approccio tattico e flessibile sull’intera capital structure delle società, ovvero tramite operazioni mirate sulle diverse tipologie di emissioni obbligazionarie con posizioni a copertura o per ottenere utili sulla parte azionaria” tiene però a specificare Filippo Lanza, gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="IE00B4ZWPV43"]HI Numen Credit[/tooltip-fondi], Hedge Invest Sgr.
L’attenzione dell’esperto è puntata in particolare sulle divergenze mai viste tra Stati Uniti e Europa. Divergenze che, secondo Filippo Lanza, potrebbero però rientrare qualora dovesse verificarsi un’inversione della sovraperformance degli Stati Uniti, una possibilità reale anche in un mercato in correzione. Sono infatti già apparsi i primi segnali della riduzione della liquidità in atto. Si tratta di un processo che, secondo l’esperto è soltanto all’inizio in quanto dovuto in larga misura alla normalizzazione delle politiche monetarie che, da ultra espansive, si stanno trasformando in moderatamente accomodanti e, nel caso della Fed, gradualmente restrittive.
A proposito della Banca centrale statunitense, i dati dell’inflazione USA (e in particolare l’aumento delle retribuzioni rese note nell’ultimo mese) e la guerra commerciale tendono ad escludere un rallentamento di tale politiche. “Ogni ulteriore riduzione della liquidità dei mercati nell’ultimo trimestre di un anno che ha già visto insorgere diverse problematiche potrebbe provocare una vera e propria correzione su diverse asset class” specifica infatti Filippo Lanza.
Il quale, considerando la divergenza a livelli mai registrati tra Stati Uniti e Europa, sia in ambito azionario che in quello obbligazionario, ritiene che l’Europa stia diventando sempre più “iper-venduta” (sulla scia dei negoziati sulla Brexit che non decollano e sulle implicazioni della instabilità politica italiana) mentre, al contrario, gli Stati Uniti sono “iper-comprati” nonostante la guerra commerciale in evoluzione.
Guardando in particolare all’Italia, Filippo Lanza è persuaso che le attuali valutazioni del mercato incorporino già, sopravvalutandolo, il rischio relativo alla nuova legge di stabilità in arrivo questo autunno. Ma, fa notare l’esperto, le ultime dichiarazioni del Governo farebbero invece pensare che se lo scontro tra l’esecutivo italiano e la Ue ci sarà, si verificherà probabilmente in occasione delle elezioni europee del 2019: ciò renderebbe l’impatto della legge di bilancio 2018di portata inferiore a quello che il mercato ha prezzato. “Pertanto, consideriamo il rischio italiano abbastanza attraente in questo momento, sia per quanto riguarda la parte governativa che i crediti societari e bancari” puntualizza Filippo Lanza.
ESAMINARE L’INTERA STRUTTURA DI CAPITALE SOCIETARIO
“Per sfruttare tale contesto di mercato, si renderà necessario un approccio tattico e flessibile sull’intera capital structure delle società, ovvero tramite operazioni mirate sulle diverse tipologie di emissioni obbligazionarie con posizioni a copertura o per ottenere utili sulla parte azionaria” tiene però a specificare Filippo Lanza, gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="IE00B4ZWPV43"]HI Numen Credit[/tooltip-fondi], Hedge Invest Sgr.
DIVERGENZE MAI VISTE TRA USA E EUROPA
L’attenzione dell’esperto è puntata in particolare sulle divergenze mai viste tra Stati Uniti e Europa. Divergenze che, secondo Filippo Lanza, potrebbero però rientrare qualora dovesse verificarsi un’inversione della sovraperformance degli Stati Uniti, una possibilità reale anche in un mercato in correzione. Sono infatti già apparsi i primi segnali della riduzione della liquidità in atto. Si tratta di un processo che, secondo l’esperto è soltanto all’inizio in quanto dovuto in larga misura alla normalizzazione delle politiche monetarie che, da ultra espansive, si stanno trasformando in moderatamente accomodanti e, nel caso della Fed, gradualmente restrittive.
Guarda anche: 3 minutes with Filippo Lanza - settembre 2018
3 minutes with Filippo Lanza - settembre 2018
ULTERIORE RIDUZIONE DELLA LIQUIDITÀ
A proposito della Banca centrale statunitense, i dati dell’inflazione USA (e in particolare l’aumento delle retribuzioni rese note nell’ultimo mese) e la guerra commerciale tendono ad escludere un rallentamento di tale politiche. “Ogni ulteriore riduzione della liquidità dei mercati nell’ultimo trimestre di un anno che ha già visto insorgere diverse problematiche potrebbe provocare una vera e propria correzione su diverse asset class” specifica infatti Filippo Lanza.
EUROPA IPER-VENDUTA, STATI UNITI IPER-COMPRATI
Il quale, considerando la divergenza a livelli mai registrati tra Stati Uniti e Europa, sia in ambito azionario che in quello obbligazionario, ritiene che l’Europa stia diventando sempre più “iper-venduta” (sulla scia dei negoziati sulla Brexit che non decollano e sulle implicazioni della instabilità politica italiana) mentre, al contrario, gli Stati Uniti sono “iper-comprati” nonostante la guerra commerciale in evoluzione.
ITALIA, RISCHI SOPRAVVALUTATI NEI PREZZI
Guardando in particolare all’Italia, Filippo Lanza è persuaso che le attuali valutazioni del mercato incorporino già, sopravvalutandolo, il rischio relativo alla nuova legge di stabilità in arrivo questo autunno. Ma, fa notare l’esperto, le ultime dichiarazioni del Governo farebbero invece pensare che se lo scontro tra l’esecutivo italiano e la Ue ci sarà, si verificherà probabilmente in occasione delle elezioni europee del 2019: ciò renderebbe l’impatto della legge di bilancio 2018di portata inferiore a quello che il mercato ha prezzato. “Pertanto, consideriamo il rischio italiano abbastanza attraente in questo momento, sia per quanto riguarda la parte governativa che i crediti societari e bancari” puntualizza Filippo Lanza.
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