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“Pronti a sfruttare il rally USA, ma senza dimenticare la diversificazione”

Mercati, strategie e soluzioni di investimento: il punto in questa intervista con Marco Orsi, Country Head of Sales Italy di SYZ Asset Management.

28 Settembre 2018 07:43

financialounge -  diversificazione EasyWatch Marco Orsi SYZ Asset Management USA Wall Street
Un rally di Wall Street che può ancora proseguire, il rischio Italia ben noto a livello globale e, soprattutto, l’importanza di diversificare in modo professionale per adattarsi a mercati non sempre decifrabili: questo mese abbiamo incontrato Marco Orsi, Country Head of Sales Italy di SYZ Asset Management, per analizzare mercati e investimenti.

Qual è la view macro di SYZ AM per quest'ultimo scorcio di 2018?


“A livello globale si è notato un rallentamento rispetto al 2017, la cosa particolare è che questo rallentamento ha interessato tutte le economie tranne quella USA, che invece continua a correre grazie all’effetto combinato del taglio delle tasse e della deregolamentazione. Una crescita che secondo le analisi dei nostri esperti potrebbe continuare perché le imprese americane sono capaci di generare utili sfruttando il contesto favorevole. Nella crescita degli USA c’è però anche un rovescio della medaglia per le economie che hanno rapporti commerciali con loro. Queste ultime sono in difficoltà a causa del dollaro forte e dell’aumento dei tassi, un problema di non poco conto per i paesi emergenti abituati a finanziarsi in dollari americani. Per quanto riguarda l’Europa, la situazione economica rimane positiva sebbene in rallentamento rispetto al 2017, come dimostra l’approccio ancora accomodante della BCE sull’aumento dei tassi. Da qui la nostra convinzione che la divergenza tra tassi USA ed europei possa continuare ad ampliarsi”.

Passiamo ai possibili rischi: l’Italia è nell’elenco?


“Per gli investitori l’instabilità politica dell’Italia non rappresenta una sorpresa in ottica storica. Inoltre ci attendiamo una manovra in linea con i parametri europei, per questo non riteniamo che sia un problema di primo piano a livello globale ed europeo, anche se ovviamente, vista l’importanza del nostro paese a livello continentale, ha portato volatilità sui mercati. Per quanto riguarda i possibili rischi, i nostri esperti stanno monitorando piuttosto il rallentamento dell’Europa e gli effetti – già in corso – di dollaro forte e tassi in aumento su alcuni paesi. Inoltre osserviamo da vicino anche l’andamento del prezzo del petrolio, il cui aumento può essere un problema per i paesi importatori. In realtà non vediamo grossi rischi all’orizzonte. Forse l’unico elemento di possibile preoccupazione è l’appiattimento della curva dei rendimenti dei Treasury USA, anticamera di un’inversione di tendenza che di solito anticipa una recessione in arrivo entro un anno e mezzo, ma è ancora presto per lanciare l’allarme”.

A proposito di rischi, siamo a 10 anni dal crac Lehman Brothers. Secondo lei è possibile che un evento simile possa riaccadere?


“Direi di no, anche se ovviamente dopo anni di esperienza ho ben chiaro che tutto può succedere. Tuttavia negli ultimi anni si è lavorato molto per evitare una Lehman Brothers 2 e scongiurare una nuova crisi sistemica. Poi è bene anche dire che le amministrazioni sono diverse a seconda dei paesi, quindi per esempio la situazione delle banche cinesi è meno trasparente rispetto a quella delle banche europee”.

Quali sono le soluzioni di investimento proposte da SYZ AM per quest'ultima parte dell'anno? Ci sono dei settori, o delle aree geografiche, che preferite rispetto ad altri?


“In questa fase non vediamo dei settori particolarmente privilegiati rispetto ad altri. Quindi la raccomandazione dei nostri esperti è, per gli investitori privati, di affidarsi a gestioni multi-asset professionali in modo da posizionarsi nel migliore dei modi su mercati che, attualmente, non sono facilmente decifrabili. Ovviamente ciò non rappresenta una garanzia di performance, ma offre la possibilità di lenire le perdite nei momenti difficili e raccogliere i frutti quando vanno meglio. La regola aurea, in ogni caso e in particolare in questo momento storico, è diversificare. Noi in questo momento abbiamo una predilezione per l’azionario USA mentre tendiamo a essere meno esposti in termini di duration. Sul fronte obbligazionario i nostri esperti ritengono che sia difficile prendere valore, anche sul fronte investment grade. Non a caso, negli ultimi anni abbiamo una predilezione per le obbligazioni subordinate, che presentano un profilo rischio/rendimento molto interessante, migliore rispetto agli high yield. Come dicevo prima, le banche europee oggi sono molto più sicure rispetto al passato, sia per quanto è stato fatto per rispettare Basilea 3 che sul fronte della gestione degli NPL”.

Per concludere, può spiegarci quali sono le caratteristiche principali dell’approccio agli investimenti contrarian di SYZ AM?


“La nostra strategia contrarian, messa a punto da Michael Clements, il nostro gestore azionario europeo, parte dall’approfondire in maniera continuativa il bilancio della società che riteniamo eleggibili per il nostro portafoglio d’investimento. L’obiettivo è ricercare quei gioielli nascosti che il mercato non ha ancora scoperto e scoprirà solo più tardi. Per questo motivo, a volte, questo approccio è soggetto a un drawdown della performance prima di arrivare al valore che i nostri analisti ritengono congruo. A nostro avviso, questa strategia è perfetta per costruire, in questa fase, una posizione in Europa, dove i prezzi sono molto tirati”.

Intervista tratta dalla rubrica “L’industria del Risparmio” del mensile EasyWatch. Clicca qui per iscriverti e ricevere la tua copia

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