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Mercati azionari, cinture allacciate: è partito il mese più instabile

Guardando alle statistiche, ottobre è il mese più instabile sui mercati azionari, ma guardando ai rendimenti mensili si piazza in ottava posizione. 

4 Ottobre 2018 09:41

financialounge -  azioni Dow Jones mercati azionari volatilità Wall Street
Se settembre è, a livello statistico, il mese in cui Wall Street in media registra le peggiori performance, ottobre è quello caratterizzato dalla più alta volatilità dei mercati azionari. È quanto emerge dalla lettura dei dati HulbertRatings.com dalla quale si evince che dal 1896 (anno in cui è stato creato l’indice Dow Jones Industrial Average) la deviazione standard (la misura matematica della volatilità dell’indice) si colloca al livello più alto tra tutti i mesi (1,44% giornaliero, pari al 27,5% mensile), cioè circa il 37% in più rispetto alla media storica, pari all'1,05% giornaliero e 19,9% su base mensile.

OTTOBRE MESE PIÙ VOLATILE ANCHE SENZA 1987 E 2008


Qualcuno potrebbe obiettare che tale differenza possa dipendere da alcuni mesi di ottobre che storicamente hanno coinciso con forti turbolenze di Borsa come il crash dell’ottobre 1987 (quando in un solo giorno, il 19, l’indice Dow Jones perse il 22,6% del proprio valore) o quello dell’ottobre 2008 (quando il crac Lehman Brothers esplose sui mercati finanziari in tutta la sua evidenza). Ma non è così: la deviazione standard giornaliera dell’indice DJIA risulta comunque molto più alta in ottobre rispetto agli altri mesi, anche se si eliminano il 1987 e il 2008 dal campione.

[caption id="attachment_131049" align="alignnone" width="468"]Volatilità media storica dell'indice Dow Jones Industrial Average (Fonte: elaborazione su dati www.hulbertratings.com) Volatilità media storica dell'indice Dow Jones Industrial Average (Fonte: elaborazione su dati www.hulbertratings.com)[/caption]

ALTA VOLATILITÀ NON SIGNIFICA BASSI RENDIMENTI


Attenzione però. Il fatto che la volatilità ad ottobre sia storicamente sopra la media non significa necessariamente che i rendimenti del mese siano anch’essi inferiori alla media. Al contrario, se classificato in base ai rendimenti mensili medi dei mercati azionari, ottobre si piazza in ottava posizione. Il mese peggiore, in base alle performance medie è, come detto, settembre. Sebbene la deviazione standard delle sue variazioni giornaliere sia appena al di sopra della media e ben al di sotto di quella ottobre.

OTTO RIALZI STORICI SU 35 SONO INIZIATI AD OTTOBRE


Ma perché il mercato azionario di ottobre dovrebbe registrare una volatilità superiore alla media? Elementi certi non ce ne sono ma un indizio sembrerebbe essere quello del numero medio-alto di mercati rialzisti iniziati a ottobre. Infatti, dei 35 mercati rialzisti calcolati dagli analisti dal 1900, otto sono iniziati nel mese di ottobre: si tratta di una frequenza doppia rispetto agli altri 11 mesi del calendario.

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PUNTARE SULL’INDICE VIX


Per gli investitori che volessero approfittare di questa maggiore volatilità in ottobre a Wall Street, un modo semplice è quello di puntare sul VIX, l’indice che misura le aspettative di volatilità in base alle opzioni sull’indice S&P500. Per farlo, si può investire sugli ETF specializzati sul VIX che, nel momento in cui la volatilità dell’S&P500 dovesse accelerare al rialzo registrerebbero un andamento in fotocopia: ovviamente, in caso contrario (ovvero nello scenario di un ulteriore calo della volatilità di Wall Street) si accuserebbe una perdita proporzionale.

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NESSUNA IMPLICAZIONE PER IL LUNGO TERMINE


Per gli investitori a più lungo termine, le implicazione per le posizioni azionarie in portafoglio sono praticamente immuni da ciò che potrà accadere in ottobre. Tra l’altro, almeno secondo le statistiche, sembra improbabile pure l'inizio di un nuovo mercato orso. Infatti, dei 35 mercati ribassisti calcolati dagli analisti, soltanto uno è iniziato a ottobre sui mercati azionari.

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