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Brasile, quale strategia sfruttare per difendersi dall’incertezza delle elezioni
Con un risultato delle elezioni in Brasile molto incerto, i gestori di Columbia Threadneedle Investments suggeriscono sottopeso nei bond e focus su azioni di altà qualità.
5 Ottobre 2018 17:30
Domenica 7 ottobre è previsto il primo turno delle elezioni generali in Brasile nel quale sono emersi due principali candidati. Il primo, Fernando Haddad, ex sindaco di San Paolo, è sostenuto dal leader popolare Lula e rappresenta il partito operaio (PT) mentre
Jair Bolsonaro, l’altro candidato, spesso definito come il Donald Trump locale (“O Trumpinho”) è una figura relativamente controversa in Brasile a causa di alcune sue opinioni di estrema destra. Tuttavia, è il candidato favorito dai mercati, grazie alle sue scelte nel team di economia, guidato da Paulo Guedes, economista e imprenditore di successo nei mercati finanziari brasiliani.
“Ci aspettiamo che non ci sia nessun vincitore durante il primo turno delle elezioni del 7 ottobre, con Jair Bolsonaro che probabilmente affronterà Fernando Haddad al secondo turno il 28 ottobre. Ma, al momento, i sondaggi non delineano un chiaro vincitore tra di loro al ballottagio” afferma Ilan Furman, Portfolio Manager, Global Emerging Markets Equities di Columbia Threadneedle Investments. Secondo l’esperto, nonostante le forti incertezze sull’esito delle elezioni, la macroeconomia e il settore aziendale del paese sono in buona forma, soprattutto se confrontati con la situazione di due o tre anni fa, quando il Brasile era precipitato in una profonda crisi economica.
“Il settore corporate del paese vanta parecchie aziende di alta qualità con bilanci solidi e un forte posizionamento sul mercato. Ciò ha comportato un'elevata redditività strutturale e rendimenti da dividendi interessanti” specifica Ilan Furman. Infatti, diverse società in Brasile evidenziano una crescita guidate da fattori quali la minore penetrazione bancaria e le competenze della forza lavoro.
Ciò si traduce in un'elevata crescita in settori quali la gestione patrimoniale, le assicurazioni, e la digitalizzazione del settore della distribuzione retail, riflesso dagli alti tassi di crescita delle società di pagamenti digitali. Alla luce di queste considerazioni, Ilan Furman, nei suoi portafogli continua a concentrarsi su nomi di alta qualità, cercando al contempo di sfruttare a proprio vantaggio la volatilità delle elezioni.
Più prudente il suo collega, Tim Jagger, responsabile del debito dei mercati emergenti di Columbia Threadneedle Investments, che, in attesa di conoscere l’esito delle elezioni, preferisce avere un sottopeso in Brasile nel portafoglio dei suoi fondi .
“Le elezioni brasiliane sono notoriamente difficili da prevedere per i mercati e, mentre i mercati sembrerebbero tifare per Jair Bolsonaro, rimandiamo le nostre considerazioni fino all'inizio del secondo turno all'inizio del prossimo mese” argomenta Tim Jagger. L’esperto ammette tuttavia che una vittoria di Bolsonaro sarebbe un risultato positivo per i mercati poiché è più probabile che affronti le sfide fiscali del paese e interferisca meno nella politica energetica a vantaggio di Petrobras, uno dei maggiori emittenti obbligazionari.
Jair Bolsonaro, l’altro candidato, spesso definito come il Donald Trump locale (“O Trumpinho”) è una figura relativamente controversa in Brasile a causa di alcune sue opinioni di estrema destra. Tuttavia, è il candidato favorito dai mercati, grazie alle sue scelte nel team di economia, guidato da Paulo Guedes, economista e imprenditore di successo nei mercati finanziari brasiliani.
NESSUN VINCITORE ALL’ORIZZONTE
“Ci aspettiamo che non ci sia nessun vincitore durante il primo turno delle elezioni del 7 ottobre, con Jair Bolsonaro che probabilmente affronterà Fernando Haddad al secondo turno il 28 ottobre. Ma, al momento, i sondaggi non delineano un chiaro vincitore tra di loro al ballottagio” afferma Ilan Furman, Portfolio Manager, Global Emerging Markets Equities di Columbia Threadneedle Investments. Secondo l’esperto, nonostante le forti incertezze sull’esito delle elezioni, la macroeconomia e il settore aziendale del paese sono in buona forma, soprattutto se confrontati con la situazione di due o tre anni fa, quando il Brasile era precipitato in una profonda crisi economica.
LE AZIENDE DI ALTA QUALITÀ
“Il settore corporate del paese vanta parecchie aziende di alta qualità con bilanci solidi e un forte posizionamento sul mercato. Ciò ha comportato un'elevata redditività strutturale e rendimenti da dividendi interessanti” specifica Ilan Furman. Infatti, diverse società in Brasile evidenziano una crescita guidate da fattori quali la minore penetrazione bancaria e le competenze della forza lavoro.
FOCUS SU GESTORI PATRIMONIALI E ASSICURAZIONI
Ciò si traduce in un'elevata crescita in settori quali la gestione patrimoniale, le assicurazioni, e la digitalizzazione del settore della distribuzione retail, riflesso dagli alti tassi di crescita delle società di pagamenti digitali. Alla luce di queste considerazioni, Ilan Furman, nei suoi portafogli continua a concentrarsi su nomi di alta qualità, cercando al contempo di sfruttare a proprio vantaggio la volatilità delle elezioni.
Il rischio italiano è che il surplus primario diventi irraggiungibile
Il rischio italiano è che il surplus primario diventi irraggiungibile
PRUDENZA SUI BOND DEL BRASILE
Più prudente il suo collega, Tim Jagger, responsabile del debito dei mercati emergenti di Columbia Threadneedle Investments, che, in attesa di conoscere l’esito delle elezioni, preferisce avere un sottopeso in Brasile nel portafoglio dei suoi fondi .
“Le elezioni brasiliane sono notoriamente difficili da prevedere per i mercati e, mentre i mercati sembrerebbero tifare per Jair Bolsonaro, rimandiamo le nostre considerazioni fino all'inizio del secondo turno all'inizio del prossimo mese” argomenta Tim Jagger. L’esperto ammette tuttavia che una vittoria di Bolsonaro sarebbe un risultato positivo per i mercati poiché è più probabile che affronti le sfide fiscali del paese e interferisca meno nella politica energetica a vantaggio di Petrobras, uno dei maggiori emittenti obbligazionari.