Adrian Hilton
La fiducia di Draghi al test delle nubi all'orizzonte
Per Columbia Threadneedle Investments la riunione della BCE di domani non sarà una delle più cruciali dell’anno ma sarà utile verificare la fiducia sull’economia
24 Ottobre 2018 14:53
LE DECISIONI ATTESE
Dalla riunione della BCE di domani non sono attese decisioni impreviste, dovrebbe essere confermata la fine del QE al 31 dicembre, il reinvestimento dei titoli acquistati a scadenza e l’indicazione di un possibile primo rialzo dei tassi verso la fine del 2019.
I RISCHI PER IL FUTURO
È quindi improbabile che la riunione sia una delle più cruciali dell'anno, ma dovrebbe fornire degli spunti utili per comprendere l'evoluzione dei rischi nelle prospettive economiche della Banca Centrale, soprattutto in occasione della conferenza stampa del presidente Mario Draghi.
FIDUCIA INTATTA MA NUBI ALL’ORIZZONTE
Adrian Hilton, gestore obbligazionario di Columbia Threadneedle Investments, ritiene che il resoconto che offrirà Draghi su una crescita economica che prosegue con una graduale normalizzazione dell'inflazione in un contesto di limiti di capacità sempre più vincolanti dovrebbe rimanere intatta. Ma, avverte Hilton, ci sono anche nubi all’orizzonte: l'attività economica europea di quest'anno, soprattutto quando quella dipendente dalla domanda estera, è stata deludente, mentre l'inflazione core ha faticato a superare l'1%.
LE TENSIONI COMMERCIALI
Nel frattempo, le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina continuano ad aumentare e l'allargamento degli spread dei titoli italiani rispetto ai rendimenti "core" europei continua a presenta un rischio di contagio per le banche italiane e anche più in generale.
DETTAGLI TECNICI SUL REINVESTIMENTO
Siamo in attesa di vedere, afferma l’esperto di Columbia, “se la BCE rimane fiduciosa abbastanza da continuare a descrivere i rischi per la crescita come equilibrati". Hilton segnala anche come di interesse tecnico, ulteriori dettagli che il Consiglio Direttivo potrebbe offrire sui suoi piani per reinvestire i proventi dei titoli acquistati negli anni del Quantitative Easing man mano che arrivano a scadenza e, in particolare, se la BCE acconsentirà ad una certa flessibilità per estendere la durata degli acquisti al fine di arginare l'aumento dei rendimenti a lungo termine, se necessario.