correzione di borsa

La correzione di ottobre ha bruciato 5mila miliardi di dollari in azioni e bond a livello globale

Secondo Deutsche Bank, un ulteriore declino del 10% delle azioni, potrebbe restringere le condizioni finanziarie al punto di impattare materialmente sulle prossime decisione della Federal Reserve.

30 Ottobre 2018 09:28

financialounge -  correzione di borsa Deutsche Bank Deutsche Bank Securities Matthew Luzzetti sell off Torsten Slok
L’attuale correzione del mercato ha ormai raggiunto l’ampiezza registrata da quella di inizio anno. Allora, dal 26 gennaio all’8 febbraio, l’indice S&P 500 di Wall Street arrivò a perdere il 10,2% mentre stavolta, dal 3 al 26 ottobre, la perdita è stata del 9,1%. Un sell-off (vendita di titoli sul mercato senza limitazioni né di quantità né di prezzo) che ha riguardato pure il mercato obbligazionario con i prezzi dei titoli di stato e dei bond societari in forte calo. Secondo Deutsche Bank, il sell-off globale di ottobre ha bruciato finora valore per circa 5 mila miliardi di dollari.

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SE I MERCATI NON SI RIPRENDONO PRESTO


Gli analisti ritengono, almeno per ora, che questo non dovrebbe essere abbastanza grave da influenzare l'economia. Tuttavia, se i mercati non dovessero riprendersi presto (come è accaduto dopo la correzione di inizio anno), crescerebbe la pressione sulla Federal Reserve per indurla a rivalutare la sua politica monetaria. "Gli studi accademici sull'effetto ricchezza rivelano che le famiglie e le aziende non reagiscono alle fluttuazioni a breve termine della loro ricchezza, ma reagiscono invece alla media mobile", ha dichiarato, in una nota ai clienti, Torsten Slok, capo economista internazionale presso Deutsche Bank Securities.

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AZIONI E BOND, +15 MILA MILIARDI DAL 2017


Giusto per fornire qualche elemento di valutazione in più, se è vero che l’attuale correzione ha generato perdite per circa 5 mila miliardi di capitalizzazione è altrettanto vero che il valore totale dei mercati azionari e obbligazionari resta, dal 2017, ancora in attivo per 15 mila miliardi. Come dire che dovrebbe essere necessaria una correzione più significativa prima che si inizi ad avere un impatto di rilievo sulle prospettive economiche.

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COSA PUÒ FAR CAMBIARE OPINIONE ALLA FED


Ma quale potrebbe essere la soglia di correzione di Wall Street che potrebbe indurre la Fed a cambiare intenzioni sui tassi? Un indizio lo fornisce Matthew Luzzetti, economista senior di Deutsche Bank. "Le recenti turbolenze dei mercati finanziari non dovrebbero influenzare di molto la prospettiva della Fed a meno che non diventino più gravi e protratte nel tempo", ha detto l’economista che ha poi aggiunto: "Un ulteriore declino del 10% delle azioni, potrebbe restringere le condizioni finanziarie al punto di impattare materialmente sulle prossime decisione della Federal Reserve”.

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ATTESI ALMENO TRE RIALZI DEI TASSI ENTRO IL 2019


A questo proposito giova ricordare che la banca centrale statunitense, pur segnalando un aumento nei suoi 12 distretti per prezzi e salari, ha ammesso che l'attività economica complessiva si è espansa a un ritmo moderato. Alla luce di queste considerazioni il mercato stima che la Fed possa proseguire il proprio iter di rialzi, annunciando un altro incremento dei tassi a dicembre e proseguire con almeno altri due aumenti l'anno prossimo a meno che non si verifichi uno svolgimento più drammatico della situazione finanziaria mercati. Il quadro si completa con il prodotto interno lordo USA che è cresciuto del 3,5% nel terzo trimestre, rispetto al 4,2% nel secondo trimestre, trainato dalla spesa per consumi mentre sono stati registrati un rallentamento delle attività e degli investimenti residenziali.

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