ciclo economico

Crescita, cosa fare se il “carburante extra” finisce

Secondo Catechis (Legg Mason) i prossimi due anni saranno probabilmente molto più difficili per l’economia reale. Meglio abbandonare strategie legate a fattori macro

5 Novembre 2018 12:50

financialounge -  ciclo economico Kim Catechis tassi di interesse tassi USA Wall Street
La severa caduta degli indici di Borsa di ottobre costituisce una delle correzioni mensili più profonde dalla grande crisi 2008-2009. Se la si mette in relazione alla stato di salute dell’economia globale si potrebbe essere tentati di archiviarla come un momentaneo rallentamento in un percorso che resta improntato al tendenziale rialzo. Altri osservatori, meno ottimisti, temono che possa trattarsi di una prima avvisaglia di un trend negativo di fine ciclo.

UNA QUESTIONE DI GRAVITÁ


Secondo Kim Catechis, Head of Global Emerging Markets di Martin Currie (Legg Mason), invece, si tratta molto semplicemente di una questione di gravità. “Il mercato azionario USA stava infatti viaggiando su un piano che differiva dai dati e dalle valutazioni intrinseche: i prezzi delle società quotate hanno fissato i nuovi massimi di Borsa in concomitanza del picco della redditività, e nel frattempo le nuvole cominciavano ad ammassarsi all’orizzonte” puntualizza Kim Catechis.

VALUTAZIONI DI MERCATO ECCESSIVE


La sua analisi parte da punti precisi, a cominciare dalle valutazioni. Il rapporto prezzo/utili (p/e) di Wall Street la penultima settimana di ottobre si attestava a 21,6 mentre il rapporto prezzo/patrimonio netto era a 3,3: valori che non solo sono molto al di sopra di quelli espressi dagli altri mercati finanziari ma che si collocano, rispettivamente, ad un livello che incorpora un premio del 13% e del 30% rispetto alla media degli ultimi dieci anni.

IL PESO DELL’INFLAZIONE E DELLA GUERRA COMMERCIALE


Ma c’è di più. Mentre le valutazioni erano tanto tirate, il taglio delle tasse ha certamente accelerato ulteriormente l’economia USA ma con effetti che sfumeranno nei prossimi mesi mentre i prezzi del petrolio sono in ascesa e le implicazioni sull’economia globale dei dazi commerciali aumenteranno di intensità: una combinazione che alimenta le aspettative inflazionistiche. Alla luce di questi fattori era inevitabile la decisione della Federal Reserve che, infatti, ha intrapreso un'accelerazione del ciclo dei tassi di interesse. D’altra parte cresce l’elenco delle aziende che, sulla base delle maggiori aspettative sui prezzi al consumo, preannuncia riduzioni sulla redditività per l’ultimo trimestre di quest’anno e per il 2019: a preoccupare il management sia l'incremento dei costi delle materie prime e della produzione e sia l’impatto della guerra commerciale.

E’ FINITO IL CARBURANTE EXTRA


“I mercati internazionali sembrano aver riflettuto più fedelmente questo scenario, ma ora il colpo è arrivato anche a Wal Street. Gli investitori devono capire che il carburante extra sta finendo e che i prossimi due anni saranno probabilmente molto più difficili per l’economia reale” sostiene Kim Catechis.

UN APPROCCIO BOTTOM UP


Detto questo, l’esperto ci tiene a precisare che questo scenario di incertezze macro dovrebbe valorizzare i propri portafogli, progettati sui fondamentali e con un orizzonte temporale di lungo periodo. “Nonostante le difficili condizioni di mercato siamo fiduciosi e continuiamo ad individuare buone opportunità in tutti i settori e le regioni geografiche. In questo possiamo contare sulla ricerca approfondita e sulle competenze specifiche per ogni area geografica, in modo da garantire un’accurata selezione dei singoli titoli: un approccio di questo tipo (bottom up) è più adatto alla situazione attuale rispetto a strategie legate a fattori macro o alla direzione generale del mercato” spiega infatti Kim Catechis.

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