Aberdeen Standard Investments

Il voto USA spinge Trump a cercare equilibrio nella guerra dei dazi

Per James Athey, Senior Investment Manager di Aberdeen Standard Investments, ora il presidente potrebbe cercare un accordo con la Cina, ma non sarebbe una svolta. Il costo di un paese fortemente diviso.

7 Novembre 2018 12:46

financialounge -  Aberdeen Standard Investments cina dazi elezioni James Athey mid term politica estera USA
Il risultato delle elezioni Mid-Term, con il Congresso riconquistato dai Democratici ma i Repubblicani rafforzati al Senato, è sostanzialmente quello che i mercati finanziari si aspettavano. E ora l’attenzione si concentra su come questo risultato possa rafforzare la politica commerciale di Trump sullo scacchiere globale, dal momento che in quest'area può avere le mani più libere perché ha meno bisogno del sostegno. Ma dovrà comunque cercare un equilibrio nella guerra dei dazi e magari trovare un accordo con la Cina, per evitare che i suoi stessi elettori alla fine vengano danneggiati dalle sue politiche commerciali troppo aggressive.

TRUMP IN UNA POSIZIONE ILLOGICA SUI DAZI


È questa l’analisi a caldo a poche ore dalla chiusura delle urne negli Stati Uniti espressa in una nota da James Athey, Senior Investment Manager di Aberdeen Standard Investments. Per questo l’attenzione dei mercati si concentrerà sul summit del G20 che si terrà a fine mese in Argentina per capire quale direzione prenderà la guerra commerciale con la Cina, o almeno quanto la Cina sia disposta a tornare al tavolo dei negoziati.

NUOVI EQUILIBRI CERCASI


Secondo Athey dopo il voto Trump si trova “in una posizione illogica” perché il risultato delle elezioni lo costringe a trovare spazio nella politica estera, che è prerogativa del presidente, ma deve anche prestare molta attenzione agli interessi del suo elettorato, che verrebbe alla fine danneggiato dalla guerra dei dazi. Ciò significa che deve trovare un equilibrio, dal momento che la guerra commerciale probabilmente sta già danneggiando le aziende in cui molti dei suoi elettori lavorano, argomenta l’esperto.

NON SIAMO A UNA SVOLTA DELLA PRESIDENZA


Questo significa, secondo Athey, che Trump potrebbe cercare di trovare un accordo con la Cina, che ora sembra davvero necessario per aiutare a tracciare una linea di demarcazione, vista la recente debolezza economica cinese. Indipendentemente dal fatto che Trump riesca a raggiungere un accordo con la Cina, non sembra che siamo comunque a un punto di svolta nella sua presidenza. Resta il fatto, secondo il manager di Aberdeen, che la campagna elettorale è stata solo un altro esempio di quanto sia divisa oggi la politica americana, e gli investitori “sono ancora ben lungi dal capire quale sia il costo economico di questa divisione, ma alla fine se ne dovrà sostenere uno".

Trending