Carlo Benetti

GAM: i tre passaggi con cui affrontare la complessità

Occorre attrezzare i portafogli all’eventualità di forti turbolenze minimizzando i drawdown. Priorità a massima diversificazione, ottimale flessibilità e strategie alternative.

14 Novembre 2018 15:09

financialounge -  Carlo Benetti cina dazi GAM stagflazione
Nel nuovo millennio, gli Stati Uniti rappresentano la potenza egemone e globale, moderna Sparta, che viene sfidata dalla nuova Atene, la potenza emergente della Cina.
E’ uno dei passaggi chiave dell’analisi che Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR, fa nell'Alpha e il Beta del 12 novembre. Un’analisi nella quale l’esperto, sviluppando una similitudine con la rivalità storica delle due città greche, confronta l’atteggiamento di Pechino, che reclama più voce in capitolo nella soluzione delle differenze tra le nazioni, con le preoccupazioni di Washington, che nel ruolo di potenza globale non può trascurare le implicazioni di tali richieste.

IPOTESI REMOTA DI CONFRONTO MILITARE


“Naturalmente, il confronto militare è una ipotesi remota ma è indubbio che proseguirà il confronto tra modelli politici, economici e culturali tra loro molto diversi” dichiara Carlo Benetti consapevole che, sebbene rivali strategici, Stati Uniti e Cina hanno in comune profondi rapporti economici e finanziari.

AMPI MARGINI A TRUMP IN POLITICA ESTERA


In attesa di conoscere come evolverà questo amore-odio tra le due attuali super potenze globali, gli investitori farebbero bene a focalizzarsi sull’esito del voto americano di mid term dello scorso 6 novembre. “E’ probabile che nei prossimi due anni, il presidente Trump, condizionato nelle scelte di politica interna da un Congresso diviso, cercherà di recuperare consenso agendo in politica estera, ambito in cui la Costituzione americana gli attribuisce ampi margini di libertà” specifica Carlo Benetti.

PERICOLO STAGFLAZIONE


E’ pertanto più che concreto il rischio che le relazioni commerciali tra Washington e Pechino possano deteriorarsi ulteriormente provocando inevitabili impatti negativi sull’economia reale e sui mercati. Non a caso, Massimo De Palma, capo del Team Multi-Asset GAM di Milano, paventa addirittura un rischio di stagflazione nel caso si materializzasse il mancato accordo fra Stati Uniti e Cina: per la prima volta dagli anni Settanta potrebbe prendere forma uno scenario caratterizzato da un rallentamento dell’attività economica accompagnato dall’inflazione dovuta all’aumento del carovita sulla scia dei dazi commerciali.

Video - Scenario economico - novembre 2018


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CORRELAZIONE ANOMALA AZIONI-BOND


“Le valutazioni e le proiezioni 2019 degli utili delle principali piazze finanziarie si presentano ancora interessanti ma il rischio geo-politico rende lo scenario fondamentale estremamente precario” puntualizza Carlo Benetti. Una precarietà resa ancora più instabile dalla correlazione anomala che si è venuta a creare tra il mercato azionario e quello obbligazionario al punto da rendere piuttosto vulnerabili i portafogli diversificati in modo tradizionali.

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RIDURRE AL MINIMO IL RISCHIO DI PERDITE


“In queste condizioni la prima regola è ridurre ai minimi termini il pericolo di perdite nei portafogli. Tradotto in pratica significa costruirli in modo da essere resilienti alle turbolenze dei mercati al fine di minimizzare le cadute di valore. E, per farlo, occorre dare massima priorità alla diversificazione, ad un’ottimale flessibilità e all’impiego di strategie alternative e non direzionali da affiancare ai rischi direzionali” conclude Carlo Benetti.

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