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Idee di investimento – Obbligazioni – 19 novembre 2018

Le scelte di portafoglio si fanno sempre più difficili: un approccio valido prevede strategie flessibili, alternative e di copertura. Opportunità mirate nell’high yield e nel reddito fisso di qualità e a breve termine

19 Novembre 2018 08:54

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COPERTURA DEL CAMBIO ONEROSA


Guido Barthels, Senior Portfolio Manager, ETHENEA Independent Investors S.A.puntualizza riferendosi a coloro la cui moneta di riferimento è l’euro, segnala che, per potersi avvantaggiare degli asset denominati in dollari USA (azioni, titoli di stato, obbligazioni societarie ecc.) giovandosi della copertura del rischio di cambio, occorra sostenere oneri proibitivi, che azzerano i potenziali vantaggi.  “Tutti gli investitoti non interessati ad esporsi ai rischi valutari (o, più semplicemente, che non possono permettersi di farlo) sono obbligati di fatto ad indirizzare i propri impieghi nell’area dell’euro, ricevendo come ricompensa rendimenti reali (al netto dell’inflazione) negativi mentre, in ambito azionario, dovranno fare i conti con il deteriorarsi delle prospettive sui mercati” specifica nell’articolo La frenata dell’Europa complica la vita degli investitori Guido Barthels.

RIDURRE AL MINIMO IL RISCHIO DI PERDITE


Peraltro è più che concreto il rischio che le relazioni commerciali tra Washington e Pechino possano deteriorarsi ulteriormente provocando inevitabili impatti negativi sull’economia reale e sui mercati. “Le valutazioni e le proiezioni 2019 degli utili delle principali piazze finanziarie si presentano ancora interessanti ma il rischio geo-politico rende lo scenario fondamentale estremamente precario” puntualizza nell’articolo GAM: i tre passaggi con cui affrontare la complessità Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR. Una precarietà resa ancora più instabile dalla correlazione anomala che si è venuta a creare tra il mercato azionario e quello obbligazionario al punto da rendere piuttosto vulnerabili i portafogli diversificati in modo tradizionali.  “In queste condizioni la prima regola è ridurre ai minimi termini il pericolo di perdite nei portafogli. Tradotto in pratica significa costruirli in modo da essere resilienti alle turbolenze dei mercati al fine di minimizzare le cadute di valore. E, per farlo, occorre dare massima priorità alla diversificazione, ad un’ottimale flessibilità e all’impiego di strategie alternative e non direzionali da affiancare ai rischi direzionali” conclude Carlo Benetti.

DIVERSIFICAZIONE DEL PORTAFOGLIO


D’altra parte, esaminando i recenti movimenti dei mercati, Esty Dwek, Senior Investment Manager di Natixis Investment Managers li classifica come fisiologici visto il complesso ambiente di investimento contingente. Una considerazione che supporta le proprie scelte di diversificazione del portafoglio, a cominciare da una duration più breve (scadenza media dei titoli che determina la sensibilità ai movimenti dei tassi di interesse), strategie di aumento dei rendimenti, strategie flessibili e alternative a rendimento assoluto. In ogni caso, l’esperta resta convinta che se è vero che non è il momento di aggiungere troppo rischio, è altrettanto vero che non è giunto ancora il momento di rimuoverlo completamente. “Le aspettative di inflazione non hanno mostrato variazioni significative mentre la crescita statunitense è destinata ad attenuarsi nei prossimi trimestri” sottolinea, nell’articolo Una giusta dose di rischio può avere ancora spazio nei portafogli, Esty Dwek. La quale, pur privilegiando le strategie di rendimento assoluto flessibili, offre un ulteriore spunto agli investitori: potrebbe rivelarsi interessante l’implementazione di strategie di base come protezione.

MERCATI PIU’ VOLATILI


Intanto, è probabile che la volatilità sia una caratteristica più regolare dei mercati dopo anni di calma relativa favorita dalle politiche ultra accomodanti della banca centrale americana. Sostengono, nell’articolo La volatilità torna ad essere la regola dopo anni di calma sui mercati, Libby Cantrill e Scott Mather, rispettivamente Responsabile per le politiche pubbliche e CIO di PIMCO. I due esperti restano persuasi che le critiche del presidente Trump alla Federal Reserve non faranno cambiare direzione alla banca centrale che dovrebbe quindi aumentare i tassi a dicembre e altre due volte nel 2019.
“Questo metterebbe la politica monetaria sul lato più neutrale (né restrittivo né espansivo per l’economia statunitense), l’anno prossimo contribuendo ad una crescita più lenta” spiegano Libby Cantrill e Scott Mather. I quali, in definitiva, ritengono che non sia il momento di scommettere sulla sovraperformance delle attività di rischio in modo generalizzato quanto piuttosto concentrarsi sulle opportunità alfa (extra rendimento rispetto alla media di mercato) in modo selettivo. Tradotto in pratica, nei titoli a reddito fisso statunitensi i due esperti sono neutrali nelle emissioni di alta qualità e con scadenza più breve. Sono invece cauti sulle obbligazioni societarie alle quali preferiscono i titoli legate all’immobiliare e alla casa, compresi i mutui di agenzie di alta qualità (high quality agency mortgages) e gli MBS (Mortgage backed securities, titoli garantiti da mutui ipotecari).

HIGH YIELD, LA CEDOLA ALTA ASSORBE BENE IL CALO DEI PREZZI


Per quanto riguarda invece le obbligazioni societarie high yield, Michalis Ditsas, Head of Investment Specialists di SYZ Asset Management, nell’articolo High yield da tenere in portafoglio anche con i tassi in rialzo dice che la storia mostra che questa tipologia di titoli performano bene anche in tempi di tassi in rialzo, cosa che si è dimostrata vera anche quest’anno con il mercato USA degli yield market che ha messo a segno un ritorno del 2,5% nonostante la Fed abbia alzato regolarmente i tassi con cadenza trimestrale. Questo, combinato alle altre caratteristiche positive del settore, in particolare il tasso di default storicamente basso, una leva limitata, alto interesse e emissioni contenute, porta alla conclusione, secondo Michalis Ditsas, che gli high yield restano un generatore positivo di performance e una diversificazione di portafoglio.

UN OCCHIO AI BOND MESSICANI


Infine Luc D’hooge, Head of Emerging Market Bond di Vontobel Asset Management, che attua una gestione attiva e flessibile per districarsi tra gli alti e bassi di mercato, al momento mantiene un sovrappeso sulle obbligazioni messicane, L’esperto, nell’articolo Messico, obbligazioni economiche dopo la correzione, scatta una fotografia del debito messicano in portafoglio: viene mantenuto un sovrappeso alla luce del fatto che la recente sottoperformance ha reso le obbligazioni messicane molto economiche.

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