GAM
La severa correzione dell’azionario tech è da considerare un’opportunità di acquisto
Per Hawtin (GAM) non sarà mai facile prevedere con precisione quando i mercati toccheranno il fondo ma il profilo di rischio e rendimento dei titoli tecnologici appare già più favorevole
23 Novembre 2018 12:36
Due severe correzioni in un solo anno non capitavano da molto tempo sui mercati azionari. Ma è altrettanto vero che, qualora fosse stato dimenticato, siamo vicini al decimo anniversario di rialzo di Borsa senza (quasi) soluzione di continuità, ovvero dal marzo 2009 quando furono toccati i minimi post crisi Lehman Brothers. Inoltre, mentre si ha la sensazione che gli utili aziendali siano già sui picchi del ciclo, le molteplici fonti di rischio (a cominciare soprattutto dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e dai crescenti rischi in Europa per la Brexit e per la situazione in Italia) richiamano l’attenzione degli investitori sui timori per il dinamismo dell’economia mondiale e per il ritmo di crescita dei tassi di interesse negli Stati Uniti.
Alla luce di tutto questo, il brusco sell-off (vendita di titoli senza limitazioni né di prezzo né di quantità) sui mercati globali risulta più spiegabile. Lo è molto meno, secondo Mark Hawtin, investment director settore azionario tecnologico di GAM Investments, l’aver venduto i titoli tecnologici: dal settore Internet in Cina per le potenziali conseguenze della guerra commerciale al segmento dei titoli delle società specializzate sulle memorie e sull’archiviazione dati preoccupati per un possibile rallentamento dell’economia fino alle large cap della tecnologia avanzata per via delle posizioni eccessive di questi titoli in portafoglio.
La convinzione di Mark Hawtin si basa sui fondamentali e sul fatto che l’evoluzione della tecnologia con effetti dirompenti è più che mai pervasiva: uno scenario che permette a specifiche aziende di ritagliarsi una fetta importante del mercato anche in un contesto del ciclo economico meno favorevole rispetto agli ultimi anni. “Ci siamo sempre spesi nel tentativo di illustrare la logica alla base dell’investimento nei titoli tecnologici growth rispetto a quelli value ma, nonostante una fase rialzista del mercato durata 10 anni, questo ragionamento spesso è stato trascurato dagli investitori” rivela Mark Hawtin.
Una considerazione ancora più valida oggi se è vero, come sostiene l’esperto, che, a prescindere dalla fase di rallentamento economico, le prospettive di crescita delle principali compagnie hi tech non dovrebbero risentirne in misura significativa. Mark Hawtin è pertanto persuaso che il sell-off sui mercati che non hanno affatto risparmiato i titoli tecnologici, sia da considerare come un’opportunità interessante per comprarsi aziende di alta qualità della tecnologia avanzata a prezzi scontati. A questo proposito vale la pena ricordare un recente rapporto di Citi sul settore tecnologico dell’indice S&P. Nello studio emerge che nella correzione di fine gennaio – febbraio di quest’anno soltanto l’8% delle società di questo settore aveva perso più del 20% mentre nel sell-off di ottobre 2018 la percentuale è balzata a quasi il 40%.
“Nel nostro elenco di titoli potenzialmente interessanti ne figurano alcuni le cui quotazioni sono scese anche del 61% e ora iniziamo a reinvestire” spiega Mark Hawtin. Per l’esperto, infatti, è inutile sforzarsi di prevedere il punto di minimo dei mercati: le attuali quotazioni di specifici titoli sono già scese molto e presentano un confortante profilo di rischio e rendimento tale da poterle considerare un’opportunità di acquisto.
SELL –OFF INSPIEGABILE SUI TECNOLOGICI
Alla luce di tutto questo, il brusco sell-off (vendita di titoli senza limitazioni né di prezzo né di quantità) sui mercati globali risulta più spiegabile. Lo è molto meno, secondo Mark Hawtin, investment director settore azionario tecnologico di GAM Investments, l’aver venduto i titoli tecnologici: dal settore Internet in Cina per le potenziali conseguenze della guerra commerciale al segmento dei titoli delle società specializzate sulle memorie e sull’archiviazione dati preoccupati per un possibile rallentamento dell’economia fino alle large cap della tecnologia avanzata per via delle posizioni eccessive di questi titoli in portafoglio.
TECNOLOGIA CON EFFETTI DIROMPENTI
La convinzione di Mark Hawtin si basa sui fondamentali e sul fatto che l’evoluzione della tecnologia con effetti dirompenti è più che mai pervasiva: uno scenario che permette a specifiche aziende di ritagliarsi una fetta importante del mercato anche in un contesto del ciclo economico meno favorevole rispetto agli ultimi anni. “Ci siamo sempre spesi nel tentativo di illustrare la logica alla base dell’investimento nei titoli tecnologici growth rispetto a quelli value ma, nonostante una fase rialzista del mercato durata 10 anni, questo ragionamento spesso è stato trascurato dagli investitori” rivela Mark Hawtin.
COMPERARE AZIENDE DI ALTA QUALITÁ A SCONTO
Una considerazione ancora più valida oggi se è vero, come sostiene l’esperto, che, a prescindere dalla fase di rallentamento economico, le prospettive di crescita delle principali compagnie hi tech non dovrebbero risentirne in misura significativa. Mark Hawtin è pertanto persuaso che il sell-off sui mercati che non hanno affatto risparmiato i titoli tecnologici, sia da considerare come un’opportunità interessante per comprarsi aziende di alta qualità della tecnologia avanzata a prezzi scontati. A questo proposito vale la pena ricordare un recente rapporto di Citi sul settore tecnologico dell’indice S&P. Nello studio emerge che nella correzione di fine gennaio – febbraio di quest’anno soltanto l’8% delle società di questo settore aveva perso più del 20% mentre nel sell-off di ottobre 2018 la percentuale è balzata a quasi il 40%.
QUOTAZIONI SCESE ANCHE DEL 61%
“Nel nostro elenco di titoli potenzialmente interessanti ne figurano alcuni le cui quotazioni sono scese anche del 61% e ora iniziamo a reinvestire” spiega Mark Hawtin. Per l’esperto, infatti, è inutile sforzarsi di prevedere il punto di minimo dei mercati: le attuali quotazioni di specifici titoli sono già scese molto e presentano un confortante profilo di rischio e rendimento tale da poterle considerare un’opportunità di acquisto.