composizione del portafoglio

La frenata del PIL della zona euro mette in difficoltà la BCE sui tassi

È presto per abbandonare le azioni, ma per Ethenea la crescita USA si interromperà senza ulteriori stimoli.

28 Novembre 2018 09:26

financialounge -  composizione del portafoglio Ethenea Thomas Herbert USA
È la domanda che si pongono investitori e consulenti: cosa fare delle proprie posizioni in azioni, visto l’andamento dei listini degli ultimi mesi? Per Thomas Herbert, Head of portfolio management di ETHENEA Independent Investors, è ancora troppo presto per abbandonare le azioni, dopotutto le correzioni registrate nel mese di ottobre, anche superiori al 10%, non sono giunte in maniera inaspettata e non dovrebbero avere, secondo il manager di ETHENEA, un impatto eccessivo sulla gestione dei portafogli, fintanto che saranno conseguenza di un certo “rumore di fondo” legato a tensioni politiche o geopolitiche. Diventa importante, quindi, guardare all’economia e agli sviluppi delle politiche monetarie.

LA CRESCITA USA DIPENDE DA NUOVI STIMOLI FISCALI


Negli Stati Uniti la crescita è ancora molto sostenuta, il PIL è cresciuto del 3,5% nel terzo trimestre, dopo il 4,2% registrato a fine giugno. Il punto è che parte di questa crescita deriva dalla riduzione del carico fiscale e se l'amministrazione Trump non sarà in grado di aggiungere presto ulteriori stimoli fiscali, è il timore di Herbert, l'economia potrebbe rallentare già nella prima metà del 2019. Quadro diverso in Europa e nello specifico nell’area euro, dove il Pil è tornato alla crescita tendenziale e questa, per il manager di ETHENEA, non è una buona notizia: “Per ora la maggior parte degli osservatori ritiene che si tratti di una fase temporanea, dovuta al rumore di fondo proveniente dall'Italia, dalla Brexit e dal commercio. Tuttavia, già all’inizio dell’anno si era parlato di fattori temporanei, per poi scoprire come non fossero tali”.

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PIÙ DIFFICILE NORMALIZZARE I TASSI NELLA ZONA EURO


Alla luce di questo scenario macro, le previsioni di ETHENEA sono di un probabile rialzo da parte della banca centrale Usa in dicembre, dopo i tre già effettuati quest'anno e ciò porta a condizioni finanziarie più rigide, che di per sé causano una maggiore volatilità del mercato. Anche l’atteggiamento della Bce appare meno favorevole ai mercati: gli acquisti di obbligazioni termineranno con la fine dell’anno e la Banca centrale guidata da Mario Draghi spera di poter normalizzare i tassi d'interesse nella seconda metà del 2019. Per Herbert, dipenderà dalla traiettoria dell'economia: se il rallentamento che si sta osservando dovesse rivelarsi non un fenomeno temporaneo, ma di più lungo periodo, la Bce avrà difficoltà a procedere alla normalizzazione delle condizioni monetarie.

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GLI UTILI SUPPORTANO I MERCATI AZIONARI USA


I profitti aziendali appaiono ancora molto solidi, negli Usa le aspettative di crescita degli utili del terzo trimestre erano molto alte, eppure molte aziende sono state in grado di riportare risultati migliori e questo ovviamente supporta i mercati azionari. In termini di scelte di portafoglio in ETHENEA privilegiano in questo momento azioni e obbligazioni societarie di alta qualità. “I tassi di interesse non dovrebbero aumentare drammaticamente nei prossimi trimestri, specialmente nell'area dell'euro”, spiega Herbert. “Tuttavia preferiamo gestire attivamente e con cautela la nostra duration nelle ultime settimane dell'anno”.

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