Antonio Bottillo
Investimenti: la priorità degli italiani è la sicurezza, ma con un rendimento oltre il 9%
L’ultima indagine di Natixis IM sui risparmiatori evidenzia anche la crescente ricerca di investimenti in linea con i propri valori
5 Dicembre 2018 09:23
Mercati più volatili, un ciclo rialzista quasi decennale che sembra prossimo alla fine, tassi di interesse che cominciano a salire dopo anni ai minimi storici, sono queste le preoccupazioni che affliggono in quest’ultimo scorcio di 2018 gli investitori di tutto il mondo, preoccupazioni che trovano conferma nell’ultima indagine globale di Natixis Investment Managers condotta su 9.100 investitori individuali tra Asia, Europa Continentale e Americhe: la volatilità mina la fiducia degli investitori e li spinge a ricercare sicurezza, adottando un approccio più cauto agli investimenti, come dichiara quasi il 90% degli investitori italiani interpellati.
Ritengono che sia importante essere protetti dalla volatilità, ma non sono tuttavia disposti a rinunciare al rendimento, quello atteso dagli investitori italiani si colloca al 9,3% al netto dell’inflazione. “La volatilità osservata nel corso dell’anno ha stimolato un approccio più difensivo, con gli investitori che ribilanciano i loro portafogli per prepararsi ad affrontare la flessione di mercato che sembra essere attesa. Si scontrano con molteplici considerazioni – gestione del rischio, maggiori attese sui ritorni, così come la volontà di integrare gli ESG nei loro investimenti”, ha spiegato Antonio Bottillo, Managing Director di Natixis Investment Managers Italia. “Gli investitori hanno bisogno di concentrarsi sul modo migliore per raggiungere i loro obiettivi di investimento. Per cogliere le migliori opportunità e conciliare le aspettative di rischio e rendimento, perseguendo alpha allo stesso tempo, è necessaria una visione di lungo termine e un approccio molto attivo all’investimento”.
Sembrano avere una pluralità di obiettivi i risparmiatori italiani che hanno partecipato all’indagine di Natixis. Una schiacciante maggioranza, siamo all’88%, evidenzia l’importanza dei rendimenti di lungo termine su quelli di breve, tre quarti degli investitori afferma pure che è importante battere il benchmark e il 78% dichiara che è importante approfittare dei movimenti di mercato a breve termine. Secondo i professional fund buyers e i consulenti finanziari che hanno partecipato alle ultime edizioni delle indagini degli investitori istituzionali di Natixis, sono gli investimenti attivi i più adatti a perseguire ciascuno di questi obiettivi di investimento.
Gli investitori sono sempre più guidati dal desiderio di generare un impatto positivo attraverso i loro investimenti, lo ritiene un aspetto importante l’82% degli intervistati; quasi il 70% afferma di cercare attivamente opportunità di investimento in linea con i propri valori personali, mentre un 63% sceglie investimenti che abbiano un impatto sociale e/o ambientale.
Il fai-da-te in campo finanziario non sembra attirare gli investitori italiani: l’80% degli intervistati preferisce che sia un esperto ad occuparsi di individuare le migliori opportunità di investimento e il 70% circa ha fiducia nei consulenti finanziari e ancora un 70% ritiene che gli investitori che si affidano a un consulente finanziario abbiano maggiori probabilità di raggiungere i loro obiettivi rispetto a quelli che non si affidano a un consulente.
Si diffida dei cosiddetti closet benchmarkers, il 72% degli intervistati del nostro paese teme che molti gestori applichino commissioni elevate anche se si limitano a replicare un indice. Se quasi due terzi degli investitori sostiene di conoscere la differenza tra investimento attivo e passivo, c’è anche una percentuale di poco inferiore di intervistati che crede che i fondi indicizzati siano meno rischiosi degli altri prodotti di investimento e un 72% che ritiene di poter minimizzare la perdita di rendimento.
UN APROCCIO DIFENSIVO, MA NON CALANO LE ATTESE SUI RENDIMENTI
Ritengono che sia importante essere protetti dalla volatilità, ma non sono tuttavia disposti a rinunciare al rendimento, quello atteso dagli investitori italiani si colloca al 9,3% al netto dell’inflazione. “La volatilità osservata nel corso dell’anno ha stimolato un approccio più difensivo, con gli investitori che ribilanciano i loro portafogli per prepararsi ad affrontare la flessione di mercato che sembra essere attesa. Si scontrano con molteplici considerazioni – gestione del rischio, maggiori attese sui ritorni, così come la volontà di integrare gli ESG nei loro investimenti”, ha spiegato Antonio Bottillo, Managing Director di Natixis Investment Managers Italia. “Gli investitori hanno bisogno di concentrarsi sul modo migliore per raggiungere i loro obiettivi di investimento. Per cogliere le migliori opportunità e conciliare le aspettative di rischio e rendimento, perseguendo alpha allo stesso tempo, è necessaria una visione di lungo termine e un approccio molto attivo all’investimento”.
GLI OBIETTIVI DEGLI INVESTITORI ITALIANI
Sembrano avere una pluralità di obiettivi i risparmiatori italiani che hanno partecipato all’indagine di Natixis. Una schiacciante maggioranza, siamo all’88%, evidenzia l’importanza dei rendimenti di lungo termine su quelli di breve, tre quarti degli investitori afferma pure che è importante battere il benchmark e il 78% dichiara che è importante approfittare dei movimenti di mercato a breve termine. Secondo i professional fund buyers e i consulenti finanziari che hanno partecipato alle ultime edizioni delle indagini degli investitori istituzionali di Natixis, sono gli investimenti attivi i più adatti a perseguire ciascuno di questi obiettivi di investimento.
CRESCE L’INTERESSE PER GLI INVESTIMENTI ESG
Gli investitori sono sempre più guidati dal desiderio di generare un impatto positivo attraverso i loro investimenti, lo ritiene un aspetto importante l’82% degli intervistati; quasi il 70% afferma di cercare attivamente opportunità di investimento in linea con i propri valori personali, mentre un 63% sceglie investimenti che abbiano un impatto sociale e/o ambientale.
Mercati europei ancora appesantiti dalla situazione italiana
Mercati europei ancora appesantiti dalla situazione italiana
FIDUCIA NEI CONSULENTI FINANZIARI
Il fai-da-te in campo finanziario non sembra attirare gli investitori italiani: l’80% degli intervistati preferisce che sia un esperto ad occuparsi di individuare le migliori opportunità di investimento e il 70% circa ha fiducia nei consulenti finanziari e ancora un 70% ritiene che gli investitori che si affidano a un consulente finanziario abbiano maggiori probabilità di raggiungere i loro obiettivi rispetto a quelli che non si affidano a un consulente.
DIFFIDENZA VERSO I FONDI FINTI ATTIVI, MA IDEE CONFUSE SUI PRODOTTI PASSIVI
Si diffida dei cosiddetti closet benchmarkers, il 72% degli intervistati del nostro paese teme che molti gestori applichino commissioni elevate anche se si limitano a replicare un indice. Se quasi due terzi degli investitori sostiene di conoscere la differenza tra investimento attivo e passivo, c’è anche una percentuale di poco inferiore di intervistati che crede che i fondi indicizzati siano meno rischiosi degli altri prodotti di investimento e un 72% che ritiene di poter minimizzare la perdita di rendimento.