Carlo Benetti

L’Europa politicamente divisa sempre più periferia del mondo

La forza economica dell’Eurozona penalizzata dalla geopolitica: il Vecchio Continente risente di fattori come migrazioni, mutamenti sociali e indebolimento dei sistemi democratici.

13 Dicembre 2018 14:36

financialounge -  Carlo Benetti COP24 Eurozona GAM petrolio
C’è un filo rosso che unisce la Conferenza mondiale sul clima Cop24, l’accordo raggiunto nella recente riunione dell’OPEC e l’ultimo comunicato diffuso dalla US Geological Survey, agenzia geologica governativa statunitense. Lo stesso filo rosso che riporta idealmente ai nuovi equilibri geopolitici che si stanno formando e che determineranno gli andamenti economici del pianeta dei prossimi decenni. A svelarlo ci ha pensato nell’ultimo Alpha e il Beta, Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR. Vediamo i passaggi percorsi dall’esperto per rendere visibile i collegamenti tra le diverse parti in gioco.

LA COP24 IN POLONIA


A Katowice in Polonia, 197 paesi sono riuniti nella Cop24, la ventiquattresima Conferenza delle parti sul clima che fino al 14 dicembre cercherà di fornire soluzioni pratiche e praticabili per disinnescare le minacce relative al surriscaldamento globale.

IL TAGLIO DELLA PRODUZIONE OPEC


“Proprio mentre alla conferenza Cop24 si cominciava a discutere dei disastri ambientali causati dall’uso di combustibili fossili, a Vienna si riunivano i rappresentanti dell’OPEC, l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio” puntualizza Carlo Benetti. E, sebbene non senza difficoltà, alla fine l’obiettivo di tagliare oltre un milioni di barili estratti al giorno fino a giugno è stato raggiunto, soprattutto grazie all’aiuto della Russia, paese non membro dell’OPEC, in avvicinamento diplomatico all’Arabia Saudita.

GIACIMENTI USA SHALE OIL E SHALE GAS


In parallelo a tutto questo, la US Geological Survey, agenzia geologica governativa, ha comunicato che i giacimenti americani di petrolio e gas dalle rocce di scisto, lo “shale oil” e lo “shale gas”, sono ben lontani dall’esaurimento. Una notizia quest’ultima, che, da un lato, mette seriamente a rischio gli obiettivi di contenimento del riscaldamento globale (se aumentano i giacimenti di energia fossile diminuiscono le spinte alle energie alternative) e, dall’altro, garantisce l’autonomia energetica degli Stati Uniti.

NUOVO SUPPORTO PER IL DOLLARO


Cioè un vero e proprio cambio di paradigma per l’America che beneficia, in prospettiva, di un nuovo supporto al dollaro sulla scia della fiducia che il mondo continua a riporre nell’economia statunitense. “D’altra parte è interesse di Washington evitare che vi siano altre monete in grado di insidiare il primato del biglietto verde. La forza potenziale dell’euro è stata di fatto disinnescata dagli europei con le loro divisioni” sottolinea Carlo Benetti.

EUROPA POLITICAMENTE DEBOLE


Il riferimento dell’esperto è al fatto che l’Europa, sebbene economicamente forte, resta politicamente debole, divisa, irrilevante, e permette agli Stati Uniti di preservare la primazia internazionale del dollaro. Ma, dell’Europa ininfluente in campo politico ne giova pure la Russia, che può disporre a suo piacimento dei suoi confini meridionali, e anche della Cina, che aspira a essere unico interlocutore degli Stati Uniti nel disegnare i nuovi equilibri geo strategici globali.

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NUOVA CONFIGURAZIONE GEO-STRATEGICA


“Nella nuova configurazione geo strategica, gli Stati Uniti non sono più a ovest ma a est. In pratica, siamo periferia del mondo (probabilmente senza esserne pienamente consapevoli) e se la Conferenza Cop24 non riuscirà a porre un freno al consumo di combustibili, andrà probabilmente fuori controllo anche l’aumento delle temperature medie del pianeta” specifica Carlo Benetti.

EQUILIBRI POLITICI E GLOBALI


Un aspetto, come precisa l’esperto, con conseguenza devastanti non solo per l’ambiente ma anche sugli equilibri politici ed economici globali: lo scioglimento dei ghiacci nella calotta polare rende sempre più accessibili le rotte artiche, impraticabili fino a pochi anni fa. “Se questo processo proseguirà, la Northern Sea Route diventerà un’opzione efficiente per gli spostamenti dei supertank da una parte all’altra del globo. Il risparmio di tempo consentito dal passaggio a nord farà perdere di rilevanza al Mediterraneo e al Canale di Suez a favore della Russia” spiega Carlo Benetti. Insomma, per l’esperto, emerge un legame sempre più stretto tra le faglie della geopolitica e quelle geologiche, ed entrambe esercitano scosse e aggiustamenti nelle società e nelle economie: dalla demografia alle migrazioni, dall’indebolimento dei sistemi democratici ai mutamenti sociali.

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