Guerra commerciale

Rilancio dei mercati emergenti? Una ricetta in cinque punti

Per Zweifel (Pictet AM) i mercati emergenti hanno bisogno di economia USA forte ma non troppo, sospensione della guerra commerciale, stimoli in Cina, commodity ben intonate e linee politiche ferme

14 Dicembre 2018 15:53

financialounge -  Guerra commerciale mercati emergenti Patrick Zweifel Pictet
Da inizio anno gli asset finanziari dei paesi emergenti sono stati tra i più penalizzati sui mercati. Dal primo gennaio allo scorso 11 dicembre l’indice MSCI Emerging markets segna una perdita dell’11,7% in euro mentre l’indice dei fondi obbligazionari Paesi emergenti è in calo del -7,1%. Per completezza, va ricordato che nel 2017 l’MSCI EM ha registrato un rialzo del +18% e l’indice dei fondi obbligazionari paesi emergenti aveva messo a segno un rialzo del +4,8%. Alla luce di queste performance diametralmente opposte da un anno all’altro, ci si interroga se si tratti di mercati ipervenduti e se siano effettivamente diventati di nuovo interessanti per gli investitori. A questo proposito Patrick Zweifel, Chief Economist di Pictet Asset Management, ha stilato un elenco dei cinque fattori che potrebbero determinare un rilancio dei mercati emergenti nel 2019.

ECONOMIA USA FORTE, MA SENZA ECCESSI


In primis, l’esperto auspica una economia statunitense ancora ben intonata ma senza eccessi. Questo perché in caso di crescita troppo forte, la Federal Reserve sarebbe costretta ad alzare i tassi rafforzando il dollaro. Un aspetto, come sperimentato nel corso del 2018, che penalizza i paesi in via di sviluppo più esposti al debito in dollari. A questo proposito, Patrick Zweifel alla luce della sopravvalutazione del biglietto verde confida in un suo indebolimento che restituirebbe sollievo ai mercati emergenti.

RAFFREDDAMENDO DELLE DISPUTE COMMERCIALI


In secondo luogo, la guerra commerciale dovrebbe raffreddarsi. Infatti la crescita del PIL dei mercati emergenti risulta essere più strettamente legata alla crescita reale delle esportazioni globali rispetto a quella dei mercati sviluppati. Ne consegue che ogni allentamento delle tensioni commerciali da parte di Washington con i vari partner commerciali costituirebbe un toccasana per le economie in via di sviluppo.

PIU’ STIMOLI IN CINA


Altrettanto importante, e siamo al terzo fattore di supporto per le prospettive dei mercati emergenti, è necessario un maggiore stimolo in Cina in modo da contrastare le implicazioni negative della guerra commerciale con gli USA. Pechino deve proseguire sulla strada del ricorso alle leve monetarie, fiscali e commerciali per garantire che un eventuale rallentamento della sua economia avvenga in modo graduale e non improvviso.

Bond Asia emergente, la decorrelazione è uno dei punti di forza


Bond Asia emergente, la decorrelazione è uno dei punti di forza





COMMODITY BEN INTONATE


Se la Cina decelererà nel 2019 in modo marginale è probabile che le misure intraprese da Pechino per rilanciare l’economia abbiano effetti positivi sull’attività edilizia. Questo, e siamo al quarto fattore di supporto, dovrebbe infatti rilanciare nei prossimi mesi la domanda dei metalli industriali: prezzi delle commodity ben intonati giovano soprattutto le economie emergenti.

FERMEZZA POLITICA NELLE CRISI


Infine, e siamo al quinto punto, secondo l'esperto di Pictet AM è indispensabile che la risposta politica delle autorità si riveli all’altezza della situazione in condizioni estreme di stress monetario, come verificato nelle crisi dell’Argentina e della Turchia.

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