Bob Jolly
Obbligazionario globale, è finito il tempo delle tattiche ‘buy and hold’
Nel suo outlook 2019 Bob Jolly (Schroders) dice che gli investitori obbligazionari saranno meno tranquilli rispetto a come sono stati abituati dal 2008, ma emergeranno opportunità consistenti adottando un approccio più attivo
17 Dicembre 2018 14:55
Gli investitori obbligazionari hanno beneficiato di un prolungato mercato toro (rialzista) dei prezzi mentre i rendimenti del mercato del reddito fisso (che si muovono in direzione opposta ai prezzi) sono scesi ai minimi storici. Un trend che ha avuto un’accelerazione negli ultimi 10 anni, sulla scia dell’allentamento monetario delle banche centrali dei principali paesi e aree valutarie che ha spinto addirittura in alcuni casi in territorio negativo i tassi. Ma già nel corso di quest’anno, hanno cominciato a stagliarsi i primi nuvoloni sul cielo del reddito fisso.
“Dopo un decennio di politiche monetarie ultraespansive, è fisiologico che ci sia un certo livello di turbolenza sui mercati nel momento in cui le banche centrali iniziano a interrompere gradualmente queste misure” commenta Bob Jolly, Head of Global Macro Strategy di Schroders. Secondo l’esperto, mentre la correzione di alcuni asset rischiosi, in particolare le azioni, sembra dimostrare che i mercati si stiano già posizionando verso una situazione di adeguamento a tale cambiamento, è probabile che possano prendere forma nei prossimi mesi alcuni sviluppi positivi, altri più neutrali, altri invece negativi.
Nell’ambito degli sviluppi positivi, c’è da annoverare il fatto che la crescita statunitense tiene in misura superiore alle aspettative. Gli analisti di Schroders si dicono convinti che la produttività possa ancora aumentare determinando un ulteriore incremento della crescita sebbene con la possibilità che i tassi di interesse si assestino su un livello più alto.
Per quanto riguarda invece le notizie neutrali si può constatare come, in generale, l’occupazione e la crescita delle retribuzioni si mantengano su livelli ragionevoli, e non eccessivi. In pratica, la maggioranza dei consumatori prosegue su un sentiero di equilibrio tra le proprie disponibilità di entrata e le spese senza molti degli eccessi che spesso caratterizzano la fase avanzata del ciclo dopo un lungo periodo di espansione. Il tutto senza che affiorino evidenti segnali di maggiori aspettative di inflazione.
Fin qui le notizie non cattive. Ma, come fa notare Bob Jolly, è probabile che, a mano a mano che sarà effettuato il passaggio dalla politiche monetarie ultraespansive a quelle che prevedono rialzi dei tassi in linea con il ciclo economico, molti asset dovranno scontare l’assenza del significativo sostegno offerto dalle misure delle banche centrali. Questo si tradurrà in maggiore volatilità sui mercati, consistenti aggiustamenti delle valutazioni, con la possibilità di vedere aumentare i default aziendali.
E’ difficile conoscere con esattezza l’impatto sui prezzi dei diversi asset finanziari; ma è probabile che il tempo delle tattiche ‘buy and hold’, ovvero mantenere in portafoglio azioni e obbligazioni e beneficiare della crescita stabile dei prezzi come avvenuto negli ultimi anni, è prossimo al termine. “Siamo convinti che adottando un approccio più attivo, non soltanto nel reddito fisso ma potenzialmente in tutte le asset class, sarà possibile intercettare le consistenti opportunità che emergeranno” conclude Bob Jolly.
MERCATI GIA’ RIVOLTI AL CAMBIAMENTO
“Dopo un decennio di politiche monetarie ultraespansive, è fisiologico che ci sia un certo livello di turbolenza sui mercati nel momento in cui le banche centrali iniziano a interrompere gradualmente queste misure” commenta Bob Jolly, Head of Global Macro Strategy di Schroders. Secondo l’esperto, mentre la correzione di alcuni asset rischiosi, in particolare le azioni, sembra dimostrare che i mercati si stiano già posizionando verso una situazione di adeguamento a tale cambiamento, è probabile che possano prendere forma nei prossimi mesi alcuni sviluppi positivi, altri più neutrali, altri invece negativi.
SVILUPPI POSITIVI PER IL MERCATO
Nell’ambito degli sviluppi positivi, c’è da annoverare il fatto che la crescita statunitense tiene in misura superiore alle aspettative. Gli analisti di Schroders si dicono convinti che la produttività possa ancora aumentare determinando un ulteriore incremento della crescita sebbene con la possibilità che i tassi di interesse si assestino su un livello più alto.
LE NOTIZIE NEUTRALI
Per quanto riguarda invece le notizie neutrali si può constatare come, in generale, l’occupazione e la crescita delle retribuzioni si mantengano su livelli ragionevoli, e non eccessivi. In pratica, la maggioranza dei consumatori prosegue su un sentiero di equilibrio tra le proprie disponibilità di entrata e le spese senza molti degli eccessi che spesso caratterizzano la fase avanzata del ciclo dopo un lungo periodo di espansione. Il tutto senza che affiorino evidenti segnali di maggiori aspettative di inflazione.
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I FATTORI NEGATIVI
Fin qui le notizie non cattive. Ma, come fa notare Bob Jolly, è probabile che, a mano a mano che sarà effettuato il passaggio dalla politiche monetarie ultraespansive a quelle che prevedono rialzi dei tassi in linea con il ciclo economico, molti asset dovranno scontare l’assenza del significativo sostegno offerto dalle misure delle banche centrali. Questo si tradurrà in maggiore volatilità sui mercati, consistenti aggiustamenti delle valutazioni, con la possibilità di vedere aumentare i default aziendali.
ADDIO ALLE TATTICHE ‘BUY AND HOLD’
E’ difficile conoscere con esattezza l’impatto sui prezzi dei diversi asset finanziari; ma è probabile che il tempo delle tattiche ‘buy and hold’, ovvero mantenere in portafoglio azioni e obbligazioni e beneficiare della crescita stabile dei prezzi come avvenuto negli ultimi anni, è prossimo al termine. “Siamo convinti che adottando un approccio più attivo, non soltanto nel reddito fisso ma potenzialmente in tutte le asset class, sarà possibile intercettare le consistenti opportunità che emergeranno” conclude Bob Jolly.