aziende vincenti
Le aziende vincenti non dipendono dal ciclo economico del momento
Per O’Neal (Capital Group), se è vero che le principali economie si stanno avvicinando all’ultimo miglio del ciclo, si delineano opportunità specifiche che le aziende vincenti saranno in grado di cogliere
4 Gennaio 2019 07:00
Il 2019 è iniziato con lo stesso interrogativo che gli investitori continuano a porsi da alcuni mesi: a che punto del ciclo economico ci troviamo? Incrociando i diversi dati disponibili al momento è possibile scattare una differente fotografia a seconda del Paese e dell’area geografica. Per esempio, il Brasile e l’India stanno percorrendo la fase iniziale del ciclo, caratterizzata, di norma, da un’accelerazione dell’attività economica, da un incremento delle attività del settore immobiliare e da un allentamento delle politiche monetarie.
Nella fase intermedia del ciclo possiamo invece collocare, nell’ordine, Eurozona, Germania, Giappone, Cina, Stati Uniti e Regno Unito. Le rispettive economie sono contraddistinte da piena occupazione, crescita delle retribuzioni, picco dei margini di profitto aziendali, crescita dell’inflazione verso il target, modesti squilibri macroeconomici. Gli Stati Uniti e il Regno Unito, più in particolare, si stanno muovendosi verso l’ultimo tragitto del ciclo che vede una contrazione dei margini di profitto, un inasprimento delle politiche monetarie con conseguente moderazione del credito a imprese e famiglie, un’inflazione sopra il target e una maggiore ampiezza degli squilibri macroeconomici.
In pratica, il quadro d’insieme è profondamente diverso da quello di inizio 2018, che vedeva le principali economie in crescita in modo sostanzialmente convergente. Al momento, se l’espansione statunitense mantiene tassi di un certo rilievo, si delineano rallentamenti più o meno rilevanti sia in Europa che in Cina. Tuttavia, sebbene tali divergenze nel ritmo di crescita dell’economia determinino una maggiore incertezza per gli investitori, è importante ricordare che le proiezioni del Fondo monetario internazionale disegnano una traiettoria di crescita globale ragionevolmente solida intorno al 3,7% per il 2019.
“Mentre le economie dei Paesi sviluppati sembrano trovarsi o avvicinarsi ad una fase avanzata del ciclo, la situazione dei mercati emergenti risulta più eterogenea. Per quanto riguarda la Cina, sempre più determinante per la dinamica economica globale, se è vero che la politica di governo indirizza in modo significativo l’economia, è altrettanto vero che il rallentamento del credito, i deflussi di capitale e un indebolimento valutario indicano che il ciclo è in fase avanzata” spiega Don O’Neal, gestore di portafoglio di Capital Group.
L’esperto, pur ammettendo che il quadro d’insieme evidenzia una prevalenza verso la fase avanzata del ciclo, non esclude che l’economia possa proseguire nella sua espansione e che tutto dipenda dai fondamentali. Soprattutto a livello aziendale: infatti, puntualizza Don O’Neal, le compagnie vincenti riescono ad adattarsi al cambiamento delle condizioni di mercato. L’esperto, a questo proposito, cita tre esempi concreti: Microsoft, Alphabet- Google e General Motors.
“Microsoft ha dimostrato che il proprio modello di abbonamento è in grado di generare flussi di ricavi relativamente costanti in tutti i cicli economici. In particolare Azure, la sua piattaforma cloud pubblica, sta sfruttando i vantaggi offerti dall’esplosione della domanda di servizi di cloud computing” specifica Don O’Neal, il quale, relativamente a Alphabet e GM, segnala invece le crescenti opportunità che le due compagnie si apprestano a cogliere nell’ambito dei progressi nella tecnologia delle vetture senza conducente.
CHI SI TROVA NELLA FASE INTERMEDIA DEL CICLO
Nella fase intermedia del ciclo possiamo invece collocare, nell’ordine, Eurozona, Germania, Giappone, Cina, Stati Uniti e Regno Unito. Le rispettive economie sono contraddistinte da piena occupazione, crescita delle retribuzioni, picco dei margini di profitto aziendali, crescita dell’inflazione verso il target, modesti squilibri macroeconomici. Gli Stati Uniti e il Regno Unito, più in particolare, si stanno muovendosi verso l’ultimo tragitto del ciclo che vede una contrazione dei margini di profitto, un inasprimento delle politiche monetarie con conseguente moderazione del credito a imprese e famiglie, un’inflazione sopra il target e una maggiore ampiezza degli squilibri macroeconomici.
LE STIME 2019 DEL FMI RESTANO POSITIVE
In pratica, il quadro d’insieme è profondamente diverso da quello di inizio 2018, che vedeva le principali economie in crescita in modo sostanzialmente convergente. Al momento, se l’espansione statunitense mantiene tassi di un certo rilievo, si delineano rallentamenti più o meno rilevanti sia in Europa che in Cina. Tuttavia, sebbene tali divergenze nel ritmo di crescita dell’economia determinino una maggiore incertezza per gli investitori, è importante ricordare che le proiezioni del Fondo monetario internazionale disegnano una traiettoria di crescita globale ragionevolmente solida intorno al 3,7% per il 2019.
Millennials dettano le regole alle aziende nella vendita al dettaglio
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VERSO LA FASE AVANZATA DEL CICLO
“Mentre le economie dei Paesi sviluppati sembrano trovarsi o avvicinarsi ad una fase avanzata del ciclo, la situazione dei mercati emergenti risulta più eterogenea. Per quanto riguarda la Cina, sempre più determinante per la dinamica economica globale, se è vero che la politica di governo indirizza in modo significativo l’economia, è altrettanto vero che il rallentamento del credito, i deflussi di capitale e un indebolimento valutario indicano che il ciclo è in fase avanzata” spiega Don O’Neal, gestore di portafoglio di Capital Group.
ALLA RICERCA DELLE AZIENDE VINCENTI
L’esperto, pur ammettendo che il quadro d’insieme evidenzia una prevalenza verso la fase avanzata del ciclo, non esclude che l’economia possa proseguire nella sua espansione e che tutto dipenda dai fondamentali. Soprattutto a livello aziendale: infatti, puntualizza Don O’Neal, le compagnie vincenti riescono ad adattarsi al cambiamento delle condizioni di mercato. L’esperto, a questo proposito, cita tre esempi concreti: Microsoft, Alphabet- Google e General Motors.
Mercato azionario USA, nessuna recessione probabile nel 2019
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GLI ESEMPI DI MICROSOFT, ALPHABET E GM
“Microsoft ha dimostrato che il proprio modello di abbonamento è in grado di generare flussi di ricavi relativamente costanti in tutti i cicli economici. In particolare Azure, la sua piattaforma cloud pubblica, sta sfruttando i vantaggi offerti dall’esplosione della domanda di servizi di cloud computing” specifica Don O’Neal, il quale, relativamente a Alphabet e GM, segnala invece le crescenti opportunità che le due compagnie si apprestano a cogliere nell’ambito dei progressi nella tecnologia delle vetture senza conducente.