Alessandro Barison

Dati macro e tassi Fed: possibile rallentamento economico in vista

Secondo gli esperti di Hedge Invest, che vedono il rischio stagflazione in aumento, il rallentamento economico può essere imminente. Funding, hedging e liquidità gli strumenti da utilizzare

4 Gennaio 2019 11:12

financialounge -  Alessandro Barison Federal Reserve Hedge Invest Lorenzo Di Mattia stagflazione
L’inizio del 2019 non solo non sembra aver dissipato i dubbi che hanno attanagliato negli ultimi mesi del 2018 gli investitori ma sembra addirittura proseguire sulla scia della correzione dei mercati iniziata il 3 ottobre scorso. Uno degli osservati speciali resta la curva dei rendimenti USA la cui inversione (con i tassi a breve che sopravanzano quelli a lungo termine) potrebbe causare un ulteriore esteso sell-off (vendita di titoli senza limitazione né di prezzo né di quantità), dal momento che, storicamente, tale evento ha sempre rappresentato un indicatore affidabile predittivo di recessione con conseguente instabilità del mercato.

ASSET FINANZIARI, IL PESO DELL’INCERTEZZA POLITICA


“L’incertezza politica non giova agli asset finanziari e queste settimane saranno particolarmente calde per l’Europa. Sono previsti, praticamente in contemporanea, l’evoluzione dei negoziati sulla Brexit, gli sviluppi sulla legge di bilancio 2019 dell’Italia e il tail risk rappresentato dal possibile cambiamento ai vertici del potere in Arabia Saudita” spiega Alessandro Barison, co-gestore del fondo HI QuantWave, Hedge Invest SGR.
L’esperto paventa addirittura il pericolo di stagflazione, ovvero prezzi al consumo in rialzo a fronte di crescita economica anemica anche perché le banche centrali mostreranno un atteggiamento meno aggressivo.

UN APPROCCIO TATTICO


Un contesto che rende ancora più complessa la gestione dei portafogli tramite l’impiego degli strumenti strutturali di lungo termine. Per Alessandro Barison occorre pertanto un approccio tattico che, tramite il sapiente utilizzo di funding (rigorosa selezione dei titoli e dei gestori di fondi da inserire in portafoglio), di hedging (tecniche di gestione per limitare i rischi direzionali del mercato) e della liquidità (da utilizzare sapientemente per cogliere di volta in volta i titoli sottovalutati), sia in grado di scongiurare il pericolo di distruzione di anni di performance dell’area long-only.

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STAVOLTA E’ DIVERSO DAL PASSATO


Tornando alla curva dei rendimenti USA, Lorenzo Di Mattia, gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="IE00BDZDQH35"]HI Sibilla Macro[/tooltip-fondi], Hedge Invest Sgr, constatando come al momento sia prossima ad un’inversione, fa presente come l’attuale contesto sia differente dal passato. Quando storicamente la curva si è invertita, è rimasta in tale condizione per più di un anno prima che si entrasse effettivamente in un regime di bear market. In passato, sottolinea però Lorenzo Di Mattia, la Federal Reserve ha iniziato ad aumentare i tassi molto prima nel corso del ciclo economico, interrompendo l’inasprimento monetario ben prima che l’economia incominciasse ad indebolirsi. In pratica, la spinta da parte della banca centrale all’inversione della curva si verificava in anticipo rispetto all’inizio del bear market. Al contrario stavolta, secondo l’esperto, la Fed potrebbe aver alzato i tassi adottando una politica monetaria restrittiva quando era già iniziata la fase di decelerazione dell’economia: se così fosse avrebbe contribuito ad aggravare la situazione provocando il rallentamento del ciclo, a questo punto molto più vicino di quanto la storia suggerisca.

PRONTI AD UN RALLY AZIONARIO SOSTENIBILE


“Non escludiamo che l’indice S&P500 possa scendere anche di tre – quattro punti percentuali al di sotto dei minimi di ottobre. Successivamente, potrebbe essere possibile un rialzo più sostenibile per le quotazioni azionarie USA per almeno due ragioni. Da un lato la Fed sarà chiamata a congelare il percorso di rialzo di tassi e ad assumere una retorica molto accomodante. Dall’altro le aspettative sugli utili saranno state ridotte abbastanza da poter essere raggiunte e superate” riferisce Lorenzo Di Mattia, secondo il quale, infine, i titoli di stato (Treasury) USA dovrebbero aver raggiunto un punto di minimo.

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