Columbia Threadneedle Investments

Donora (Columbia TI): “Commodity, la fase rialzista è in arrivo”

Nel 2018 diversi fattori hanno frenato le materie prime, ma secondo l’esperto di Columbia TI hanno solo posticipato l'inizio dell'inevitabile fase rialzista. Focus su metalli di base, gas e petrolio

10 Gennaio 2019 10:45

financialounge -  Columbia Threadneedle Investments commodity David Donora materie prime petrolio
Alcuni fattori specifici non hanno permesso di inaugurare una fase rialzista delle materie prime che sembrava imminente all'inizio del 2018. La guerra commerciale, in particolare quella tra Washington e Pechino, il trend rialzista dei tassi USA che ha rafforzato il dollaro deprimendo le quotazioni della maggior parte delle commodity negoziate sui mercati nella divisa americana, e le preoccupazioni sulla crescita economica hanno azzerato nel corso degli ultimi 12 mesi le aspettative positive sulle materie prime. Tuttavia, secondo David Donora, Responsabile materie prime di Columbia Threadneedle Investments sembra che il 2019 possa essere l'anno destinato a registrare un aumento significativo dei prezzi.

GLI INVESTITORI DEVONO ESSERE PAZIENTI


“Non va dimenticato che le materie prime hanno un andamento ciclico e che le loro quotazioni, dopo aver attraversato una fase ribassista, hanno accennato solo ad un piccolo rimbalzo dai minimi per qualche anno. Siamo convinti che l'inizio della prossima fase rialzista è solo una questione di tempo” dichiara l’esperto. Secondo il quale gli investitori devono solo rimanere pazienti. E’ infatti necessario che si manifestino segnali concreti che possano confermare una ripartenza sostenibile delle quotazioni che potrebbe scattare sulla scia di una ripresa economica, della rigidità delle scorte di materie prime, di un dollaro USA stabile o in calo, di una robusta crescita delle retribuzioni.

I DANNI DELLE GUERRE COMMERCIALI


Nel frattempo occorre continuare a fare i conti con le guerre commerciali che hanno pesato in modo decisivo sulle quotazioni delle commodity, soprattutto quelle dei metalli di base, sulla scia del significativo crollo del commercio globale. E’ incoraggiante, per David Donora, la ‘tregua commerciale’ siglata dai due leader di Cina e USA al G20 sebbene resti ancora da scoprire se e come possa trasformarsi in qualcosa di più di una semplice sospensione dell'escalation.

PETROLIO, VOLATILITA’ A BREVE TERMINE


Relativamente al petrolio, invece, il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare iraniano, con successive dure sanzioni e chiusura alle esportazioni iraniane, ha dapprima alimentato un rally rialzista nei prezzi che poi però sono rapidamente crollati per le deroghe concesse da Washington a otto delle maggiori nazioni importatrici di petrolio iraniano mentre, nel frattempo, crescevano le preoccupazioni sull’economia globale. “L'OPEC dovrebbe alleggerire la produzione contribuendo a ribilanciare la domanda e l’offerta. Tuttavia, mentre siamo ottimisti sui prezzi del petrolio a più a lungo termine, nel breve riteniamo probabile che le quotazioni del greggio rimangano su livelli ridotti finchè il processo di ribilanciamento non comincerà a intaccare le riserve” specifica David Donora.

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LE FORZE MACRO GIOCANO A SFAVORE


Più in generale, si può affermare che, nel breve termine, le forze macro hanno cominciato a giocare a sfavore delle materie prime e questo continuerà a pesare anche nei primi mesi del 2019. L’esperto è convinto che sia possibile un accordo tra Washington e Pechino e che possa essere siglato nel primo semestre. Questo permetterebbe di rimettere in moto la domanda e, a cascata, l'attività economica. “Fino ad allora prevarrà l’instabilità e le varie notizie sul fronte geopolitico ed economico detteranno il trend dei prezzi. Il rischio al ribasso è direttamente correlato al fatto che altri paesi decidano di seguire l'esempio degli Stati Uniti nel tentativo di ricavare concessioni economiche da quelli che una volta erano i loro partner politici, geografici e commerciali e che ora si collocano un gradino più in basso nella linea gerarchica” spiega David Donora.

LE POTENZIALITA’ DI RIALZO


Le potenzialità di rialzo sono invece strettamente legate all’allentamento delle tensioni geopolitiche e ad un andamento dell’economia meno frenata rispetto alla ultime aspettative. “Uno scenario nel quale i metalli di base beneficerebbero di una robusta spinta al rialzo che sarebbe percepita pure nel settore del gas e in quello del petrolio. A cascata, ne avrebbero beneficio pure specifici segmenti agricoli, in particolare, quelli del bestiame, delle merci deperibili e dei semi oleosi” conclude l’esperto.

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