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Finanza, per gli americani più dolori che gioie

L'indice di soddisfazione finanziaria personale rilasciato dall'American Institute of Cpas è diviso in "piacere e dolore": la volatilità del mercato azionario ha determinato un peggioramento del sentiment

28 Gennaio 2019 09:30

financialounge -  FinanciaLounge soddisfazione finanziaria USA volatilità
La soddisfazione degli americani per le loro finanze personali sembra essere peggiorata. E’ la prima volta in due anni e la probabile colpevole sarebbe la volatilità del mercato azionario. Lo si evince dal Personal Financial Satisfaction Index (Pfsi), un indicatore economico trimestrale dell'Aicpa che pesa una varietà di fattori economici per calcolare la posizione finanziaria di un tipico investitore americano. L'indice è calcolato come differenza tra due sottoindici: quello del piacere finanziario personale e l'indice di dolore finanziario personale.

UN LIVELLO MAI RAGGIUNTO DA 5 TRIMESTRI


Nel quarto trimestre del 2018, la soddisfazione personale-finanziaria media degli americani è diminuita a un livello mai raggiunto, mentre per cinque trimestri precedenti, gli americani avevano evidenziato un incremento dell’appagamento circa la salute dei loro portafogli. Come anticipato sopra, l'indice di soddisfazione finanziaria personale dell'Aicpa è suddiviso in due parti: piacere e dolore. I fattori che guidano l'indice del piacere sono quelli che aiutano i consumatori a far crescere le proprie risorse, come le performance del mercato azionario e le opportunità di lavoro. L'indice del dolore si basa su fattori che erodono beni e opportunità, tra cui l'inflazione e le tasse.

LA VOLATILITA’ DI WALL STREET PREOCCUPA


Per il quarto trimestre, l'indice complessivo si è attestato a 30,9, in calo di 1,4 punti rispetto al trimestre precedente. Ciò rappresenta il secondo calo trimestrale in sette anni. Tra le principali cause individuate per spiegare la contrazione dell’indice complessivo spicca la volatilità del mercato azionario, che costituisce un freno alle prospettive economiche altrimenti rosee che si respirano negli Stati Uniti. Infatti, a fronte di un calo di 4,1 punti del sottoindice di piacere di Aicpa, il contributor più importante al ribasso è il PFS 750 Market Index, un indice azionario proprietario di Aicpa che tiene traccia delle 750 maggiori società che negoziano sulle borse statunitensi, che è sceso di ben 13,4 punti nel trimestre. Nel quarto trimestre, l'indice S&P 500 ha registrato una correzione del 14% cancellando i guadagni ottenuti nel corso del 2018 e finendo in territorio negativo per circa sei punti percentuali. Ma a spaventare ancora di più gli americani è stata la volatilità del mercato. Basti pensare che nel triennio 2014-2017 la volatilità annualizzata dell’S&P 500 si è attestata a quota 12,3, mentre dal primo gennaio 2018 al 25 gennaio 2019 è volata a quota 17,1, con un incremento del 39%.

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FIDUCIA DEI CONSUMATORI IN CALO


E’ certo che la maggior parte dei consulenti finanziari avvertirà i propri clienti di prestare poca attenzione alle debolezze quotidiane del mercato azionario e di tenere a mente solo il quadro a lungo termine. Ma le ricerche di mercato hanno dimostrato che alcuni consumatori sono particolarmente inclini a non essere soddisfatti dello stato delle loro finanze in risposta alla volatilità del mercato azionario nel breve termine. Non solo. Ci sono segnali che gli americani potrebbero diventare ancora più insicuri riguardo alla loro situazione finanziaria. A dicembre, la fiducia dei consumatori americani nell'economia è diminuita per il secondo mese consecutivo.

L’ASPETTO CRITICO DELLE TASSE


Il tutto senza trascurare un altro aspetto molto critico: le tasse. Anche nel quarto trimestre 2018 il più grande contributo al dolore finanziario degli americani (in base al sottoindice Aicpa) sono risultate essere le tasse personali, esattamente come era avvenuto in otto degli ultimi 10 trimestri. Tuttavia, mentre lo stress causato dalle tasse a dicembre 2018 era in calo rispetto a un anno fa, esiste la possibilità che il trend possa cambiare nel 2019.

RIMBORSI INFERIORI AL PREVISTO


All'inizio del 2018, Internal Revenue Service (Irs, l'agenzia governativa deputata alla riscossione dei tributi negli Stati Uniti d'America) ha aggiornato le tabelle di ritenuta d'acconto a seguito delle modifiche introdotte dalle modifiche dell'aliquota fiscale dell'amministrazione Trump . In molti casi, la trattenuta federale è diminuita, il che ha portato gli americani a vedere più entrate nette in ogni busta paga. Tuttavia, coloro che non hanno verificato la loro ritenuta alla fonte potrebbero essere sorpresi da un rimborso inferiore al solito o, peggio ancora, da un saldo dovuto.

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