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La Cina continua a far paura ad Apple

Dopo il profit warning di Tim Cook a inizio anno, dovuto al rallentamento in Cina, un tribunale di Fuzhou ha dato ragione a Qualcomm nella causa sui chip e ora WeChat sferra un attacco agli iPhone

31 Gennaio 2019 09:39

financialounge -  Apple cina Qualcomm Tim Cook WeChat
Dopo il profit warning del 2 gennaio dell'ad Tim Cook, Apple ha presentato i tanto attesi conti del primo trimestre fiscale del 2019, che corrisponde al quarto trimestre solare del 2018. Rispetto alle stime iniziali comprese tra gli 89 e i 93 miliardi di dollari, riviste poi a 84 miliardi il 2 gennaio da Tim Cook sulla scia del deludente andamento delle vendite sul mercato cinese, Apple ha chiuso con ricavi per 84,3 miliardi di dollari e profitti per 19,97 miliardi: lo scorso anno il fatturato ammontò a 88,3 miliardi e gli utili a 20,1 miliardi.

RIMBALZO IN BORSA


Risultati che hanno rianimato il titolo in Borsa, che ha chiuso l’altro ieri a 163,54 dollari con un balzo giornaliero del 5,73%. Resta il fatto che la quotazione corrente (165,49 dollari) è circa il 30% al di sotto del record storico fissato lo scorso 3 ottobre a 232,3 dollari: da quella data la compagnia della mela morsicata ha perso circa 330 miliardi di dollari di capitalizzazione. Intanto, per il secondo trimestre Apple stima un giro d’affari tra i 55 i 59 miliardi di dollari, contro una media del consenso di mercato di 58,97 miliardi.

LA CAUSA CON QUALCOMM


Ma la strada resta in salita e il mercato cinese si fa sempre più complesso anche per un colosso come Apple. Questo anche alla luce dei problemi che la casa di Cupertino ha incontrato nel Paese, dopo la decisione del tribunale di Fuzhou che ha dato ragione alla rivale Qualcomm nella causa sull’uso improprio di chip nei propri dispositivi venduti sul mercato cinese. Apple sta facendo appello ma il verdetto finale potrebbe potenzialmente vietare le vendite di iPhone sul mercato più importante per il colosso di Cupertino.

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L’INSIDIA DI WECHAT


Come se tutto questo non bastasse, sempre dalla Cina si sta materializzando un altro significativo pericolo per il futuro di Apple: WeChat vuole infatti spodestare il dominio che Cupertino esercita tramite gli iPhone. WeChat è un servizio di comunicazione attraverso messaggi di testo e vocali per dispositivi portatili, sviluppato dalla società cinese Tencent. Dal 2011, anno del rilascio della sua prima versione, l'applicazione è divenuta disponibile per dispositivi Android, Blackberry, Windows Phone, Symbian, iPhone e Windows 10. La piattaforma di WeChat include da poco anche una schermata iniziale che mette a disposizione tutte le mini app sviluppate al suo interno e sostituisce, nella sostanza, quella originale di iPhone. Si tratta di una novità di notevole importanza per il difficile mercato cinese, dove Apple potrebbe presto avere problemi non solo per via della concorrenza di produttori come Huawei e Oppo, ma anche sul fronte del software e dei servizi.

STIME DEGLI ANALISTI RIVISTE AL RIBASSO


Non a caso, non appena WeChat ha annunciato questo aggiornamento, alcuni analisti che seguono il titolo Apple hanno rivisto al ribasso le prospettive del colosso di Cupertino. Certo, nessuno ipotizza che di colpo gli utenti iPhone decidano in blocco di snobbare la comoda schermata home del loro smartphone per migrare alla videata di WeChat, ma la soluzione ideata dallo sviluppatore Tencent è comunque destinata a dirottare parzialmente l’attenzione di molti lontano dall’App Store. Tim Cook, in un'intervista a Reuters subito poco dopo la diffusione della trimestrale, ha dichiarato che l'obiettivo dell'azienda è raggiungere i 500 milioni di clienti abbonati ai servizi di Apple entro il 2020. Tuttavia, dal momento che gli utenti presenti su WeChat superano il miliardo, anche una piccola modifica alle abitudini di un bacino di utenza tanto importante potrebbe determinare ripercussioni non trascurabili per Apple, che punta in misura crescente a generare ricavi e profitti dai servizi erogati e dalle percentuali incassate sugli acquisti da App Store.

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