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Azioni, il recupero di gennaio è solo un primo passo
Pur mettendo in guardia da facili entusiasmi per il resto del 2019, Schmitt (Ethenea) non esclude che i timori sul rallentamento siano eccessivi: per il momento focus su azioni Usa e Germania.
6 Febbraio 2019 07:00
Il recupero dei mercati azionari registrato nel mese di gennaio è senz’altro incoraggiante, soprattutto dopo la severa correzione sperimentata sui mercati tra ottobre e, soprattutto, dicembre 2018. Tuttavia, Christian Schmitt, co-lead portfolio manager del fondo bilanciato [tooltip-fondi codice_isin="LU0455734433"]Ethna-Dynamisch[/tooltip-fondi] della casa di investimento Ethenea, raccomanda prudenza evitando di proiettare quanto accaduto nel primo mese del nuovo anno come il trend per l’intero 2019. Certo, ammette l’esperto, non si può escludere che i timori circa il rallentamento della crescita si rivelino eccessivi, consentendo alle quotazioni azionarie di raggiungere livelli più alti rispetto a quelli attuali, ma è più che probabile che il clima di nervosismo non sparirà d’incanto e, anzi, continuerà sicuramente a dominare almeno il primo trimestre 2019.
Alla luce di queste considerazioni, Christian Schmitt si dice convinto che la gestione attiva possa fare la differenza nella gestione dei portafogli. Infatti, a prescindere da cosa si è visto a gennaio, il contesto di mercato resta sfidante. E questo nonostante la crescita economica che, per l’esperto, sebbene in rallentamento, manterrà una traiettoria positiva nel corso dell’anno.
In ambito strettamente finanziario, il recupero dei listini di gennaio deve essere interpretato come il primo importante passo verso un processo di recupero che richiederà tempo e la conferma, nel corso dei prossimi mesi, di dati economici e finanziari meno gravi di quanto stimato. Questo permetterà, come già sperimentato nel 2011 e nel 2015/16, di tramutare le correzioni di fine 2018 (che si sono spinte fino al -30% in Europa e a -20% negli Stati Uniti), in opportunità d’investimento selettive sui titoli di buona qualità da cogliere proprio con la gestione attiva.
“A livello di settori, sulla scia di quanto avvenuto nel 2018, manteniamo un atteggiamento scettico sui titoli ciclici e prediligiamo modelli di business più stabili, guardando ad esempio al settore sanitario, a quello delle telecomunicazioni, e a quello alimentare che attualmente pesano rispettivamente per il 15,2%, per il 12,5% e per il 13,4% nel portafoglio azionario del fondo Ethna-Dynamisch” specifica Christian Schmitt.
Il quale, sempre a proposito delle scelte azionarie del portafoglio del comparto [tooltip-fondi codice_isin="LU0455734433"]Ethna-Dynamisch[/tooltip-fondi] segnala una esposizione di rilievo a Wall Street e a Francoforte, e l’assenza di azioni italiane. Infine, in termini valutari, per due terzi il fondo è esposto in euro, mentre quote di un certo peso le evidenziano il dollaro statunitense (19%) e le corone norvegesi (4%).
LA GESTIONE ATTIVA PUO’ FARE LA DIFFERENZA
Alla luce di queste considerazioni, Christian Schmitt si dice convinto che la gestione attiva possa fare la differenza nella gestione dei portafogli. Infatti, a prescindere da cosa si è visto a gennaio, il contesto di mercato resta sfidante. E questo nonostante la crescita economica che, per l’esperto, sebbene in rallentamento, manterrà una traiettoria positiva nel corso dell’anno.
IL PRIMO PASSO NEL PROCESSO DI RECUPERO
In ambito strettamente finanziario, il recupero dei listini di gennaio deve essere interpretato come il primo importante passo verso un processo di recupero che richiederà tempo e la conferma, nel corso dei prossimi mesi, di dati economici e finanziari meno gravi di quanto stimato. Questo permetterà, come già sperimentato nel 2011 e nel 2015/16, di tramutare le correzioni di fine 2018 (che si sono spinte fino al -30% in Europa e a -20% negli Stati Uniti), in opportunità d’investimento selettive sui titoli di buona qualità da cogliere proprio con la gestione attiva.
Azioni, non è il momento di essere troppo pessimisti per il 2019
Azioni, non è il momento di essere troppo pessimisti per il 2019
SANITÀ ALIMENTARI E TELECOM
“A livello di settori, sulla scia di quanto avvenuto nel 2018, manteniamo un atteggiamento scettico sui titoli ciclici e prediligiamo modelli di business più stabili, guardando ad esempio al settore sanitario, a quello delle telecomunicazioni, e a quello alimentare che attualmente pesano rispettivamente per il 15,2%, per il 12,5% e per il 13,4% nel portafoglio azionario del fondo Ethna-Dynamisch” specifica Christian Schmitt.
WALL STREET E FRANCOFORTE SÌ, PIAZZA AFFARI NO
Il quale, sempre a proposito delle scelte azionarie del portafoglio del comparto [tooltip-fondi codice_isin="LU0455734433"]Ethna-Dynamisch[/tooltip-fondi] segnala una esposizione di rilievo a Wall Street e a Francoforte, e l’assenza di azioni italiane. Infine, in termini valutari, per due terzi il fondo è esposto in euro, mentre quote di un certo peso le evidenziano il dollaro statunitense (19%) e le corone norvegesi (4%).