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Azionario Giappone, imprese rilanciate dalla nuova corporate governance
L’ammontare complessivo dei dividendi e dei riacquisti di azioni proprie delle società giapponesi è molto inferiore a quello USA ed europeo: il ruolo della nuova corporate governance
7 Febbraio 2019 14:33
Fino a non molti anni fa, il mercato azionario giapponese trattava a multipli (in particolare il rapporto prezzo / utili) e con un dividend yield (rapporto tra dividendi distribuiti ai soci e valore del titolo in Borsa) molto lontani dai valori espressi sia da Wall Street che dai listini europei. Ma negli ultimi anni, questi valori hanno mostrato un costante avvicinamento a quelli delle altre piazze occidentali. Merito della nuova corporate governance che sta disciplinando il management aziendale nipponico in modo che gli obiettivi societari risultino sempre più coincidenti con quelli dei piccoli soci azionisti. Il percorso è solo all’inizio e c’è ancora molta strada da fare ma, come fa notare Seung Kwak, Gestore di Portafoglio di Capital Group, alcuni incoraggianti progressi sono già stati fatti.
“Il Codice di Corporate Governance del Giappone è stato rivisto dalla Tokyo Stock Exchange nel marzo dello scorso anno mentre, in parallelo, la Financial Services Agency ha ampliato il codice di stewardship (gestione responsabile delle risorse aziendali, ndr) per gli investitori istituzionali. Si tratta di linee guida più rigorose mentre affiorano evidenze che lasciano ipotizzare che tali migliorie possano essere virtuose” spiega l’esperto.
Si tratta di un aspetto di assoluto rilievo per il Giappone anche perché è stato abbracciato pure dai fondi pensione pubblici i quali reclamano agli asset manager una loro maggiore responsabilizzazione al punto di raccomandare alle imprese nelle quali investono di migliorare il dialogo con gli investitori e di concentrarsi sull’ottimizzazione delle performance aziendali.
A questo proposito Seung Kwak segnala quanto sta facendo il Government Pension Investment Fund giapponese. Il più grande fondo pensione al mondo, grazie alla sua influenza, sta promuovendo l’introduzione di rigorose procedure in materia di corporate governance all’interno delle imprese giapponesi a cominciare dalla regolarità delle informazioni alla comunità finanziaria.
Anche i professionisti degli investimenti di Capital Group hanno dedicato molto del loro tempo in incontri con il management aziendale giapponesi per approfondire come riuscire a migliorare la governance. “Riteniamo che l’evoluzione della composizione dei consigli delle società giapponesi rappresenti una transizione molto interessante in quanto conferma il graduale, ma costante, allontanamento da sistema Kansayaku, in cui i sindaci preposti a controllare la conformità del cda alla legge, di valutare l’andamento degli affari e la revisione contabile, sono retribuiti dalla società, diventandone di fatto dipendenti” rivela l’esperto.
Una corporate governance più focalizzata sulle performance aziendali a beneficio anche dei piccoli azionisti significa anche maggiori stimoli per aumentare la distribuzione di dividendi e il riacquisto di azioni proprie, tramite i quali è possibile contribuire ad aumentare i rendimenti per gli azionisti. Una doppia opzione (cedole + buy back) con ampi margini di crescita visto che l’azionario nipponico evidenzia un ammontare complessivo dei dividendi e dei riacquisti di azioni proprie molto inferiore sia a quello statunitense che a quello europeo.
IL NUOVO CODICE DI CORPORATE GOVERNANCE
“Il Codice di Corporate Governance del Giappone è stato rivisto dalla Tokyo Stock Exchange nel marzo dello scorso anno mentre, in parallelo, la Financial Services Agency ha ampliato il codice di stewardship (gestione responsabile delle risorse aziendali, ndr) per gli investitori istituzionali. Si tratta di linee guida più rigorose mentre affiorano evidenze che lasciano ipotizzare che tali migliorie possano essere virtuose” spiega l’esperto.
OTTIMIZZARE LE PERFORMANCE AZIENDALI
Si tratta di un aspetto di assoluto rilievo per il Giappone anche perché è stato abbracciato pure dai fondi pensione pubblici i quali reclamano agli asset manager una loro maggiore responsabilizzazione al punto di raccomandare alle imprese nelle quali investono di migliorare il dialogo con gli investitori e di concentrarsi sull’ottimizzazione delle performance aziendali.
IL GOVERNMENT PENSION INVESTMENT FUND
A questo proposito Seung Kwak segnala quanto sta facendo il Government Pension Investment Fund giapponese. Il più grande fondo pensione al mondo, grazie alla sua influenza, sta promuovendo l’introduzione di rigorose procedure in materia di corporate governance all’interno delle imprese giapponesi a cominciare dalla regolarità delle informazioni alla comunità finanziaria.
SUPERARE IL SISTEMA KANSAYAKU
Anche i professionisti degli investimenti di Capital Group hanno dedicato molto del loro tempo in incontri con il management aziendale giapponesi per approfondire come riuscire a migliorare la governance. “Riteniamo che l’evoluzione della composizione dei consigli delle società giapponesi rappresenti una transizione molto interessante in quanto conferma il graduale, ma costante, allontanamento da sistema Kansayaku, in cui i sindaci preposti a controllare la conformità del cda alla legge, di valutare l’andamento degli affari e la revisione contabile, sono retribuiti dalla società, diventandone di fatto dipendenti” rivela l’esperto.
DIVIDENDI E BUY BACK
Una corporate governance più focalizzata sulle performance aziendali a beneficio anche dei piccoli azionisti significa anche maggiori stimoli per aumentare la distribuzione di dividendi e il riacquisto di azioni proprie, tramite i quali è possibile contribuire ad aumentare i rendimenti per gli azionisti. Una doppia opzione (cedole + buy back) con ampi margini di crescita visto che l’azionario nipponico evidenzia un ammontare complessivo dei dividendi e dei riacquisti di azioni proprie molto inferiore sia a quello statunitense che a quello europeo.