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Obbligazioni societarie, ipotesi rimonta per i titoli Usa con rating BBB   

Le scelte del team Global Fixed Income di J.P. Morgan AM, che vede la possibilità di un allungo delle obbligazioni societarie americane BBB grazie a fondamentali positivi

21 Febbraio 2019 15:15

financialounge -  JP Morgan Asset Management obbligazioni societarie rating USA utili
Gli investitori in obbligazioni societarie potrebbero essere legittimamente preoccupati dalla combinazione non certo positiva dei rischi economici e politici a livello globale e dei minori profitti aziendali attesi per il primo trimestre di quest’anno. Tuttavia, come fa notare il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, occorre non limitarsi ad osservare i numeri a livello di indici globali. Per esempio, il rallentamento dei profitti risulta meno significativo se si tiene conto dell’effetto dello stimolo fiscale dell'anno scorso.

IL CALO DEGLI UTILI VA CONTESTUALIZZATO


“I risultati aziendali del prossimo trimestre, sebbene in contrazione, non rispecchieranno un drastico peggioramento dello stato di salute delle società quanto piuttosto una riduzione rispetto ai livelli precedenti che costituivano un picco” specifica il Team. D’altra parte, sarà opportuno appurare i differenti effetti che potrà avere il cambiamento delle condizioni dell’economia globale sui singoli settori.  “Inoltre, è vero che la crescita dei profitti aziendali è probabilmente destinata a rallentare, tuttavia la contrazione risulta meno drammatica se si considerano i valori mediani del mercato invece della più ampia media ponderata. Quest’ultima, infatti, potrebbe risultare distorta per via del peso sui listini delle grandi aziende dei settori informatico, automobilistico ed energetico” puntualizza il Team.

UN RISCHIO MISURATO E SELETTIVO


Certo, la fine del ciclo di credito non sembra lontana, tuttavia per il Team l’approccio corretto è quello che implementa in portafoglio un rischio misurato e selettivo. A questo proposito il Team assume un atteggiamento dinamico che consente di aggiornare in modo metodico il portafoglio alle condizioni di mercato privilegiando i corporate bond di qualità migliore e di grado più elevato nella struttura di capitale.

Obbligazioni, meglio ridurre la dipendenza dal ciclo economico


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VALUTAZIONI QUANTITATIVE E FATTORI TECNICI


Secondo il Team, infatti, il mercato delle obbligazioni societarie, può ancora contare su validi supporti sia dal punto di vista delle valutazioni quantitative che da quello dei fattori tecnici. Per esempio, se è vero che al 13 febbraio scorso gli spread (extra rendimenti rispetto ai titoli di stato) dei corporate bond Investment Grade statunitensi si attestavano a 124 punti base (+1,24%) è altrettanto vero che alcuni specifici segmenti del mercato avevano di recente accusato arretramenti ma, a certe condizioni, potrebbero registrare un recupero. Il riferimento è alle obbligazioni societarie con rating BBB il cui recupero ha permesso di riassorbire meno della metà dell’ampliamento registrato dagli spread nel quarto trimestre mentre i titoli con merito di credito di fascia A hanno recuperato più di due terzi. “Alla luce dei fondamentali ancora positivi di numerosi emittenti del segmento con rating BBB, in particolare quelli di fascia BBB+, non si può escludere che questi titoli possano ora esprimere un allungo” afferma il Team.

DOMANDA SOLIDA A FRONTE DI UNA MINORE OFFERTA


Sul versante più specificamente tecnico, il Team segnala come la decisione da parte degli investitori di impiegare da inizio anno parte delle ampie riserve liquide accantonate nel corso del 2018, ha senz’altro contribuito a sostenere il mercato dei corporate bond. Certo, ammette il Team, è poco probabile che questa dinamica possa durare, tuttavia la domanda non dovrebbe spegnersi del tutto (anche grazie alle sottoscrizioni proveniente dall’Asia) mentre si stima che il volume complessivo dell’offerta dovrebbe essere del 16% inferiore all’anno scorso.

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