Amundi
Fed e negoziati Usa-Cina infondono ottimismo ai mercati
I mercati continuano a registrare performance positive: secondo Amundi confidano in una positiva conclusione della guerra dei dazi che ridia slancio alla crescita globale
26 Febbraio 2019 16:21
Il quadro macro-economico non è dei più incoraggianti, ma i mercati finanziari sembrano guardare con una certa fiducia al futuro e fanno registrare un’altra settimana positiva. Una fiducia che, come si legge nell’ultima newsletter settimanale di Amundi, deriva essenzialmente dal tono più accomodante della Federal Reserve e dalle prospettive di una soluzione positiva dei negoziati in corso tra Cina e Stati Uniti. “I mercati continuano in questa fase a soppesare positivamente il mutato atteggiamento delle banche centrali e a trascurare il deterioramento della situazione macroeconomica, nella speranza che una positiva conclusione delle dispute commerciali sino-americane rianimi il commercio internazionale e la crescita globale”, scrive nel suo editoriale Giordano Beani, head of multi-asset fund solutions Italy.
Sul fronte negoziati, le due scadenze più importanti, quella del primo marzo per la tregua di 90 giorni tra Usa e Cina e quella del 29 marzo per l’accordo sulla Brexit, sembrano destinate a slittare. Donald Trump ha di fatto accordato una dilazione della scadenza della tregua, per dare tempo alle parti di concludere le trattative che appaiono ormai ben avviate e, in caso di ulteriore progresso, di organizzare un nuovo incontro tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping. Per gli esperti di Amundi, l’aspetto più complicato dell’accordo, molto ampio perché dovrebbe abbracciare oltre alle tariffe anche altri temi come i diritti di proprietà intellettuale e l’agricoltura, riguarda le procedure di implementazione e soprattutto di controllo, che gli Usa vorrebbero molto stretto e i cinesi più blando.
L’andamento poco mosso per i rendimenti dei titoli governativi “core”, con l’eccezione del differenziale Btp-Bund in risalita per i timori di una manovra correttiva, riflette il mutato atteggiamento della Federal Reserve Usa riguardo il reinvestimento dei titoli del Tesoro in scadenza. Nelle minute dell’ultima riunione, pubblicate la scorsa settimana, è chiaramente esplicitata l’intenzione della banca centrale di prendere una pausa nel processo di riduzione del suo bilancio, anche se per molti membri del Fomc un altro aumento dei tassi resta un’opzione praticabile. La Bce, dal canto suo, difficilmente aumenterà i tassi nel corso del 2019: in Amundi prevedono che l'Eurotower manterrà una posizione moderata.
L’approccio accomodante delle banche centrali e fattori tecnici stanno sostenendo la ripresa dei mercati del credito. Per gli esperti di Amundi, la Bce continuerà a svolgere un ruolo propulsivo per i prodotti a spread in Europa. Le materie prime sono considerate a buon mercato rispetto a tutte le altre classi di attività, lo scenario principale è quello di un leggero rialzo; nel breve termine, tuttavia, saranno i fattori macro-economici a pesare su quelli ciclici. Pur in presenza di dati economici negativi, il prezzo del petrolio sta dimostrando una buona tenuta; il suo andamento futuro dipenderà dalle decisioni dell’Opec e della Russia sui tagli alla produzione.
SLITTA LA SCADENZA DELLA TREGUA TRA USA E CINA, ACCORDO PIÙ VICINO
Sul fronte negoziati, le due scadenze più importanti, quella del primo marzo per la tregua di 90 giorni tra Usa e Cina e quella del 29 marzo per l’accordo sulla Brexit, sembrano destinate a slittare. Donald Trump ha di fatto accordato una dilazione della scadenza della tregua, per dare tempo alle parti di concludere le trattative che appaiono ormai ben avviate e, in caso di ulteriore progresso, di organizzare un nuovo incontro tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping. Per gli esperti di Amundi, l’aspetto più complicato dell’accordo, molto ampio perché dovrebbe abbracciare oltre alle tariffe anche altri temi come i diritti di proprietà intellettuale e l’agricoltura, riguarda le procedure di implementazione e soprattutto di controllo, che gli Usa vorrebbero molto stretto e i cinesi più blando.
LA FED FRENA SUL NON REINVESTIMENTO DEI TITOLI IN SCADENZA
L’andamento poco mosso per i rendimenti dei titoli governativi “core”, con l’eccezione del differenziale Btp-Bund in risalita per i timori di una manovra correttiva, riflette il mutato atteggiamento della Federal Reserve Usa riguardo il reinvestimento dei titoli del Tesoro in scadenza. Nelle minute dell’ultima riunione, pubblicate la scorsa settimana, è chiaramente esplicitata l’intenzione della banca centrale di prendere una pausa nel processo di riduzione del suo bilancio, anche se per molti membri del Fomc un altro aumento dei tassi resta un’opzione praticabile. La Bce, dal canto suo, difficilmente aumenterà i tassi nel corso del 2019: in Amundi prevedono che l'Eurotower manterrà una posizione moderata.
Sollievo per i mercati per la bandiera bianca di Powell
Sollievo per i mercati per la bandiera bianca di Powell
ELEMENTI POSITIVI PER IL MERCATO DEL CREDITO, MATERIE PRIME A BUON MERCATO
L’approccio accomodante delle banche centrali e fattori tecnici stanno sostenendo la ripresa dei mercati del credito. Per gli esperti di Amundi, la Bce continuerà a svolgere un ruolo propulsivo per i prodotti a spread in Europa. Le materie prime sono considerate a buon mercato rispetto a tutte le altre classi di attività, lo scenario principale è quello di un leggero rialzo; nel breve termine, tuttavia, saranno i fattori macro-economici a pesare su quelli ciclici. Pur in presenza di dati economici negativi, il prezzo del petrolio sta dimostrando una buona tenuta; il suo andamento futuro dipenderà dalle decisioni dell’Opec e della Russia sui tagli alla produzione.