Banca d'Italia
I dati utili per decidere, statistiche e ricerca in Bankitalia
In quale modo statistiche attendibili contribuiscono alla stabilità del Paese? Banca d’Italia è impegnata nella raccolta, elaborazione e diffusione di dati e ricerche, utili sia al Governo sia ai cittadini
5 Marzo 2019 10:31
“Conoscere per deliberare”. Così Luigi Einaudi, Presidente della Repubblica dal 1948 al 1955 e primo Governatore della Banca d’Italia nel secondo dopoguerra, aveva titolato un suo famoso articolo. Un titolo che esprime l’importanza di raccogliere accuratamente le informazioni e studiarle per prendere decisioni.
Non a caso il tema delle statistiche per la ricerca economica è uno dei quattro scelti dalla banca centrale per il progetto itinerante “Incontri con la Banca d’Italia”, partito lo scorso settembre e tuttora in corso; un progetto che ha l’obiettivo di aprire un dialogo diretto con i cittadini. E proprio per i cittadini l’attività di raccolta dati effettuata da Bankitalia è cruciale. Le statistiche, infatti, sono indispensabili per contribuire alla stabilità finanziaria del Paese, per offrire consulenza al Parlamento e al Governo e tutelare i clienti dei servizi bancari.
Dunque la Banca d’Italia utilizza una grande mole di dati e statistiche per svolgere le proprie funzioni istituzionali in tema di politica monetaria, vigilanza sulle banche e supervisione sul sistema dei pagamenti. Tutte attività che hanno un impatto sulla nostra vita quotidiana. La raccolta e la diffusione delle statistiche della Banca d’Italia riguardano temi legati a moneta, credito, bilancia dei pagamenti e fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche. Un lavoro che viene svolto grazie al flusso di dati che enti e banche inviano continuamente a Bankitalia.
A fianco di queste attività vi è la rilevazione di statistiche riguardanti lo stato di salute dell’economia italiana, grazie all’indagine sulle famiglie e a quella sulle imprese, che permettono di avere uno sguardo privilegiato sulla situazione economica del Paese e delle regioni italiane. Altre ricerche vengono svolte in coordinamento con l’Istat e altri enti di ricerca – italiani e internazionali – con cui la banca centrale collabora; questa cooperazione è possibile anche grazie alla crescente armonizzazione delle statistiche.
L’armonizzazione, cioè la raccolta e l’elaborazione di dati rilevati con criteri condivisi a livello internazionale, permette infatti alla Banca d’Italia di lavorare con dati prodotti per esempio dal Fondo monetario internazionale, dall’Ocse o dalla Banca mondiale. La possibilità di confrontare i propri dati con quelli raccolti in altri Paesi, permette di misurare e studiare l’andamento dell’economia italiana in comparazione con quella di altre realtà nazionali.
Lo scopo finale, che si tratti di dati raccolti direttamente o forniti da terzi e poi elaborati, è di mettere a disposizione statistiche e ricerche di qualità, attendibili e verificabili, anche negli standard utilizzati. Una certificazione oggi ancor più importante, perché spesso le cosiddette “fake news” nascono da dati distorti o inventati, o provengono da fonti inesistenti o poco attendibili.
Dati verificati e raccolti in modo indipendente permettono dunque ai cittadini di valutare in modo efficace i fenomeni economici. E la Banca d’Italia, oltre a svolgere un ruolo di consulente di Governo e Parlamento, mette a disposizione dei cittadini e della comunità scientifica le proprie ricerche. I canali di diffusione sono diversi: sito internet della Banca, libri, articoli su riviste scientifiche, materiale per convegni e seminari.
Il materiale prodotto è notevole: le previsioni per l’economia italiana vengono presentate sui numeri di gennaio e luglio del Bollettino economico, mentre gli studi sugli effetti delle politiche monetarie confluiscono nel Rapporto sulla stabilità finanziaria. Inoltre, Bankitalia pubblica i risultati delle ricerche attraverso le collane Temi di discussione, Questioni di economia e finanza, Quaderni di storia economica, Note di stabilità finanziaria e di vigilanza, Quaderni di ricerca giuridica. Dal 2010 sono stati pubblicati, in media, 68 articoli l’anno in riviste scientifiche.
Tutte queste pubblicazioni sono frutto di un lavoro di analisi e ricerca che risponde all’esigenza di conoscere la realtà che ci circonda; come diceva lo scienziato britannico Lord Kelvin “Se non puoi misurare, (allora) la tua conoscenza è scarsa e insufficiente”. E se la nostra conoscenza è insufficiente, per tornare a Einaudi, come possiamo prendere decisioni giuste?
“INCONTRI CON LA BANCA D’ITALIA”
Non a caso il tema delle statistiche per la ricerca economica è uno dei quattro scelti dalla banca centrale per il progetto itinerante “Incontri con la Banca d’Italia”, partito lo scorso settembre e tuttora in corso; un progetto che ha l’obiettivo di aprire un dialogo diretto con i cittadini. E proprio per i cittadini l’attività di raccolta dati effettuata da Bankitalia è cruciale. Le statistiche, infatti, sono indispensabili per contribuire alla stabilità finanziaria del Paese, per offrire consulenza al Parlamento e al Governo e tutelare i clienti dei servizi bancari.
LE FUNZIONI ISTITUZIONALI
Dunque la Banca d’Italia utilizza una grande mole di dati e statistiche per svolgere le proprie funzioni istituzionali in tema di politica monetaria, vigilanza sulle banche e supervisione sul sistema dei pagamenti. Tutte attività che hanno un impatto sulla nostra vita quotidiana. La raccolta e la diffusione delle statistiche della Banca d’Italia riguardano temi legati a moneta, credito, bilancia dei pagamenti e fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche. Un lavoro che viene svolto grazie al flusso di dati che enti e banche inviano continuamente a Bankitalia.
FAMIGLIE E IMPRESE
A fianco di queste attività vi è la rilevazione di statistiche riguardanti lo stato di salute dell’economia italiana, grazie all’indagine sulle famiglie e a quella sulle imprese, che permettono di avere uno sguardo privilegiato sulla situazione economica del Paese e delle regioni italiane. Altre ricerche vengono svolte in coordinamento con l’Istat e altri enti di ricerca – italiani e internazionali – con cui la banca centrale collabora; questa cooperazione è possibile anche grazie alla crescente armonizzazione delle statistiche.
DATI ARMONIZZATI
L’armonizzazione, cioè la raccolta e l’elaborazione di dati rilevati con criteri condivisi a livello internazionale, permette infatti alla Banca d’Italia di lavorare con dati prodotti per esempio dal Fondo monetario internazionale, dall’Ocse o dalla Banca mondiale. La possibilità di confrontare i propri dati con quelli raccolti in altri Paesi, permette di misurare e studiare l’andamento dell’economia italiana in comparazione con quella di altre realtà nazionali.
STATISTICHE E FAKE NEWS
Lo scopo finale, che si tratti di dati raccolti direttamente o forniti da terzi e poi elaborati, è di mettere a disposizione statistiche e ricerche di qualità, attendibili e verificabili, anche negli standard utilizzati. Una certificazione oggi ancor più importante, perché spesso le cosiddette “fake news” nascono da dati distorti o inventati, o provengono da fonti inesistenti o poco attendibili.
CANALI DI DIFFUSIONE
Dati verificati e raccolti in modo indipendente permettono dunque ai cittadini di valutare in modo efficace i fenomeni economici. E la Banca d’Italia, oltre a svolgere un ruolo di consulente di Governo e Parlamento, mette a disposizione dei cittadini e della comunità scientifica le proprie ricerche. I canali di diffusione sono diversi: sito internet della Banca, libri, articoli su riviste scientifiche, materiale per convegni e seminari.
Politica monetaria, ricerca, innovazione e vigilanza: filo diretto con la Banca d’Italia
Politica monetaria, ricerca, innovazione e vigilanza: filo diretto con la Banca d’Italia
LE PUBBLICAZIONI
Il materiale prodotto è notevole: le previsioni per l’economia italiana vengono presentate sui numeri di gennaio e luglio del Bollettino economico, mentre gli studi sugli effetti delle politiche monetarie confluiscono nel Rapporto sulla stabilità finanziaria. Inoltre, Bankitalia pubblica i risultati delle ricerche attraverso le collane Temi di discussione, Questioni di economia e finanza, Quaderni di storia economica, Note di stabilità finanziaria e di vigilanza, Quaderni di ricerca giuridica. Dal 2010 sono stati pubblicati, in media, 68 articoli l’anno in riviste scientifiche.
CONOSCENZA E DECISIONI
Tutte queste pubblicazioni sono frutto di un lavoro di analisi e ricerca che risponde all’esigenza di conoscere la realtà che ci circonda; come diceva lo scienziato britannico Lord Kelvin “Se non puoi misurare, (allora) la tua conoscenza è scarsa e insufficiente”. E se la nostra conoscenza è insufficiente, per tornare a Einaudi, come possiamo prendere decisioni giuste?
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