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Le Ipo che puntano sull’Aim Italia in attesa dell’aiuto dei Pir

Tra il 2019 e il 2020 diverse società cercheranno nuovi capitali in Borsa: ecco le principali Ipo in arrivo sul mercato italiano

12 Marzo 2019 07:00

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Se il 2018 è stato un anno di grande crescita per l’Aim Italia con una raccolta di 1,32 miliardi di euro grazie alla quotazione di 26 società, lo stesso volume se non superiore si potrebbe realizzare anche questo anno. Si scaldano per la quotazione a Piazza Affari circa una decina di aziende, alcune piccole, altre con un patrimonio più solido, che si aggiungono alle tre, Gear1, Neosperience e Ilpra, che hanno già fatto approdo al listino milanese. Un trend positivo che continuerà anche quest’anno grazie all’obbligo, introdotto dalla legge di bilancio, di investimento dei Pir (piani individuali di risparmi) nella misura del 3,5% degli asset totali sui mercati non regolamentati e quindi come l’Aim che, dalla sua nascita – come ricorda Piazza Affari - ha raccolto dalle Ipo in equity oltre 3,6 miliardi di euro. Del resto, il momento è propizio, ha fatto notare Fabio Brigante, responsabile del mercato delle piccole e medie imprese di Borsa italiana, sia per la liquidità generata dai Pir sia per l’imminente arrivo del credito d’imposta che consente di dimezzare i costi della quotazione (è in fase di realizzazione il decreto attuativo).

I DEBUTTANTI


Ma vediamo quali sono queste matricole che entro l’estate potrebbero debuttare in Borsa. Si parte dalla campana Svas Biosana attiva nella preparazione di dispositivi medici con un fatturato consolidato nel 2018 di oltre 90 milioni di euro e metterebbe sul mercato una tranche tra il 30-40% del capitale. Poi c’è la friulana MEP che è invece già in fase di roadshow: il gruppo tra i primari operatori, a livello mondiale, nel settore della produzione e della vendita di macchine automatiche, semi-automatiche e manuali per il taglio di metalli, con più dell’80% dei suoi ricavi generati all’estero nel 2017. E poi c’è UCapital24, società di advisory finanziaria che riunisce il mondo del mercato istituzionale a quello retail. Tutte e tre le società hanno scelto come advisor Ambromobiliare, il gruppo finanziario guidato da Giovanni Natali.

IPO, LA SFIDA DEL FATTO


Nel mondo dei media invece spicca certamente Il Fatto Quotidiano, giornale diretto da Marco Travaglio che debutterà sull’Aim il prossimo 14 marzo. Il gruppo, fondato nel 2009 e guidato da Cinzia Monteverdi, intende destinare i proventi della quotazione al proprio piano di crescita, che prevede uno sviluppo in chiave digitale e data driven e una diversificazione del portafoglio di prodotti, con particolare attenzione alla produzione televisiva e allo sviluppo di Loft, piattaforma di contenuti per la Web tv. Il collocamento è strutturato mediante un’offerta in vendita di azioni proprie pari al 25% del capitale sociale, Directa SIM scelto come intermediario finanziario incaricato della ricezione di ordini per il segmento retail. “Le società editoriali hanno un trend secolare contrario difficile da contrastare” ci spiega Angelo Meda, responsabile azionario di Banor Sim, “si può solo cercare di usare il marchio del giornale per guadagnare su altre cose come formazione, riviste specializzate, televisione”.

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GIOCHI PREZIOSI E EATALY


Infine ci sono altri due grandi brand che strizzano l’occhio a Piazza Affari. Uno è Giochi Preziosi la società ha chiuso il 2018 con un giro d'affari consolidato vicino al mezzo miliardo di euro e un margine operativo lordo oltre i 60 milioni, 20 in più rispetto al risultato del 2017. Così sono stati incaricati i global coordinator Banca Imi e Banca Akros per l’Italia e Jefferies e Barclays per l’estero, mentre Rothschild è stato scelto come advisor finanziario. La quotazione, comunque, sarà tutta o quasi destinata agli investitori istituzionali, per un flottante del 40-45%. L’operazione dovrebbe inoltre essere mista: in maggioranza un’offerta pubblica di vendita, ma in parte anche un’offerta pubblica di sottoscrizione di nuove azioni, per raccogliere risorse per la crescita. L’altro è Eataly della famiglia Farinetti - socia di maggioranza con una quota di circa il 60% - che ha scelto come advisor Tip, società guidata da Giovanni Tamburi. Ma qui i tempi dovrebbero essere più lunghi, si parla già del prossimo autunno.

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