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Elezioni europee, ai mercati servirà tempo per digerirle

Secondo gli esperti di Amundi si avrà un quadro chiaro solo nel 2020. Nel frattempo attenzione agli spread sovrani e posizionamento sul value nell’azionario. Possibile anche un indebolimento dell’euro

15 Marzo 2019 07:00

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Le elezioni europee del 23-26 maggio stanno diventando una sorta di referendum sul progetto dell'Unione e un test politico chiave per molti paesi, con i sondaggi che puntano a un Parlamento più frammentato, con peso crescente dei partiti populisti. Sembra improbabile una coalizione euroscettica mentre PPE e Socialisti continueranno ad essere i maggiori partiti e potrebbero cercare di allearsi con formazioni minori come i Verdi. Ci vorrà comunque tempo per trovare un equilibrio e formare la nuova Commissione che non sarà pienamente operativa prima del 2020, quando una nuova coalizione "anti-populista" potrebbe aprire la strada a un'agenda più pro-Europa. Tutto questo per l’investitore vuol dire attenzione al movimento degli spread e dell’euro e posizionamento sul Value nel mercato azionario. Sono le conclusioni cui giungono gli esperti di Amundi in un’analisi a tre voci di Didier Borowski, Head of Macroeconomic Research, Isabelle Vic-Philippe, Head of Euro Govies and Inflation, e Kasper Elmgreen, Head of Equities.

GRAN PARTE DELL’INCERTEZZA GIÀ SCONTATA


Per quanto riguarda le implicazioni per gli investimenti, infatti, i tre esperti dicono che dal punto di vista del reddito fisso nel breve termine un indebolimento dell'integrazione potrebbe determinare un aumento dell'incertezza, un indebolimento dell'euro, volatilità e maggior attenzione agli spread, mentre le prospettive di lungo termine dipenderanno da un accordo sulla Commissione e dal ruolo dei partiti pro-Europa. Dal punto di vista azionario, invece, per Amundi gran parte dell'incertezza appare già scontata dai mercati, salvo una Brexit senza accordo o un'ulteriore marcata decelerazione dell'economia, che al momento non rientrano nella view della grande casa d’investimento. Per questo gli esperti ritengono che le opportunità nell’ambito delle azioni Value siano le più interessanti.

L’IMPATTO SULLE AGENDE DEI GOVERNI NAZIONALI


Ma quali potrebbero essere, nello specifico, le implicazioni dell'incertezza sul reddito fisso? Gli esperti di Amundi mettono a fuoco tre punti: la moneta unica potrebbe deprezzarsi riflettendo l'incapacità del Parlamento di prendere decisioni coraggiose per una maggiore integrazione; gli spread e le obbligazioni periferiche potrebbero essere impattate con tassi più bassi; invece per gli attivi più sicuri come i Bund, un indebolimento dell'integrazione e dell'euro significherebbe concentrarsi sulla valutazione della solidità fiscale di ciascun paese, che probabilmente si rifletterebbe sugli spread. Ma gli stessi esperti avvertono che l’impatto delle elezioni non si concretizzerà subito, anche se le conseguenze potrebbero essere significative nel medio periodo.

MENO DIFENSIVI SUL REDDITO FISSO


Dopo essere stata difensiva sull’obbligazionario nel 2018, Amundi si è spostata con cautela verso un posizionamento neutrale e leggermente più positivo in termini di duration. Secondo gli esperti di Amundi l'attuale livello dei tassi è molto basso e un aumento della duration dei bond governativi funge da copertura contro il rischio di credito in fasi turbolente. La principale convinzione sul reddito fisso continua ad essere l'appiattimento della curva dei tassi, una tendenza che secondo Amundi proseguirà in un movimento di “bull flattening” a meno che non ci sia una normalizzazione da parte della Bce che potrebbe dar luogo a un movimento di “bear flattening”, con tassi a breve in salita. Inoltre Amundi vede spazio per sfruttare le opportunità di valore relativo tra gli attivi: ad esempio, tra le obbligazioni governative, predilige Spagna e Portogallo che offrono premi di rendimento insieme a un continuo miglioramento dei fondamentali.

Sollievo sui mercati per la bandiera bianca di Powell


Sollievo per i mercati per la bandiera bianca di Powell






SELEZIONE SULLE AZIONI CICLICHE, PUNTARE SUL VALUE


Passando invece all’azionario, gli esperti di Amundi ritengono che molte delle incertezze siano già scontate. Dopo una partenza d’anno molto forte, la view favorevole ai titoli ciclici rispetto ai difensivi sembra in parte meno convincente, ma resta comunque positiva. Ad esempio, le aspettative nel settore auto e trasporti sembrano particolarmente basse e qui si identificano opportunità selettive. In generale, Amundi ritiene che il contesto di maggiore incertezza, minor correlazione intra-settoriale e maggiore dispersione a livello di titoli sia ideale per la selezione di titoli all'interno di un processo bottom-up concentrato sulla ricerca di aziende solide a livelli di valutazione giusti e interessanti. La selezione dei titoli e la costruzione del portafoglio dovrebbero essere senza bias per ogni scenario politico possibile, bilanciando la necessità di attenuare il rischio di downside e la ricerca di opportunità che potrebbero emergere se il rischio che pesa sulle azioni europee dovesse attenuarsi. Gli esperti notano anche che un esito favorevole di eventi come la Brexit potrebbero portare a una prospettiva migliore per le azioni europee, restando ferma la convinzione che le opportunità nell’ambito Value siano le più interessanti.

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