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Valore marchi italiani, Gucci sul podio insieme a TIM ed Enel
Secondo la classifica BrandZ TOP100 Global Ranking i 30 maggiori marchi italiani valgono quasi 100 miliardi di dollari. Ferrero ipotetico secondo
21 Marzo 2019 09:40
Quali sono e quanto valgono i marchi italiani? A queste domande hanno fornito risposte precise i Brandz TOP30 Most Valuable Italian Brands, l’edizione italiana della classifica BrandZ TOP100 Global Ranking stilata da WPP e Kantar. Una graduatoria che ogni anno riconosce i marchi italiani ed internazionali di maggior successo nel mondo, attribuendo un valore economico ricavato incrociando indagini specifiche sui consumatori e dati finanziari.
Si tratta di una classifica ormai consolidata, che quest’anno ha tagliato il traguardo della tredicesima edizione: un progetto su scala mondiale basato su un campione internazionale di circa tre milioni di consumatori e migliaia di brand attivi sia sul mercato Business to Consumer che su quello Business to Business.
Al primo posto Gucci, il cui valore è salito del 50% rispetto al 2018 portandosi a quota 24,41 miliardi di dollari, seguito da TIM con 9,26 miliardi (+2% rispetto al 2018) e da Enel con 7,36 miliardi (+8%). Tuttavia, sommando i tre marchi Kinder (6,79 miliardi), Nutella (2,85 miliardi) e Ferrero Rocher (2,43 miliardi), il colosso alimentare Ferrero totalizzerebbe un valore complessivo di 12,6 miliardi che lo proietterebbe al secondo posto assoluto.
La top ten resta la stessa del 2018 ma Ferrari sale dal sesto al quinto posto grazie ad una incremento del 36% del valore del marchio (cresciuto da 3,49 a 4,75 miliardi negli ultimi 12 mesi) a discapito di Prada (il cui valore è invece sceso del 5%, da 4,08 a 3,89 miliardi).
L’unica novità della Top 30 dei marchi italiani del 2019 è rappresentata da Fastweb (che si piazza in 27esima posizione con un valore di 891 milioni di dollari): il suo, secondo gli autori del report, è un brand associato dai consumatori all’innovazione in virtù delle sue connessioni veloci e alle offerte trasparenti per i consumatori.
Più in generale, il report ribadisce che i marchi italiani sono eccezionalmente solidi sulla scena mondiale, con dieci marchi nella Top 30 che evidenziano il 90% o più della loro esposizione all'estero (una combinazione di ricavi, volumi venduti e redditività generati all'estero). Ciò consente loro di ampliare la propria base di audience potenziale e capitalizzare i marchi italiani su mercati in rapida crescita. La forte presenza di marchi italiani oltreoceano ha contribuito alla crescita del 14% dei primi 30 marchi più preziosi d'Italia (il cui controvalore complessivo è salito in 12 mesi da 85,3 a 96,86 miliardi) nonostante il nostro paese stia attraversando un momento di incertezza economica e politica.
Tra i marchi big quello che ha messo a segno la rivalutazione annua più robusta nel 2019 è Gucci, in una classifica dominata dai brand del lusso (figurano pure Prada, Armani, Bottega Veneta. Salvatore Ferragamo, Fendi, Bulgari). Tuttavia, sebbene le griffe del lusso costituiscano il più rilevante contributor al valore complessivo della classifica, non mancano marchi di altre tipologie come quelli del settore alimentare, delle bevande, delle telecomunicazioni, dell’energia, del petrolio e delle automobili.
TREDICESIMA EDIZIONE
Si tratta di una classifica ormai consolidata, che quest’anno ha tagliato il traguardo della tredicesima edizione: un progetto su scala mondiale basato su un campione internazionale di circa tre milioni di consumatori e migliaia di brand attivi sia sul mercato Business to Consumer che su quello Business to Business.
GUCCI, TIM ED ENEL SUL PODIO
Al primo posto Gucci, il cui valore è salito del 50% rispetto al 2018 portandosi a quota 24,41 miliardi di dollari, seguito da TIM con 9,26 miliardi (+2% rispetto al 2018) e da Enel con 7,36 miliardi (+8%). Tuttavia, sommando i tre marchi Kinder (6,79 miliardi), Nutella (2,85 miliardi) e Ferrero Rocher (2,43 miliardi), il colosso alimentare Ferrero totalizzerebbe un valore complessivo di 12,6 miliardi che lo proietterebbe al secondo posto assoluto.
La top ten resta la stessa del 2018 ma Ferrari sale dal sesto al quinto posto grazie ad una incremento del 36% del valore del marchio (cresciuto da 3,49 a 4,75 miliardi negli ultimi 12 mesi) a discapito di Prada (il cui valore è invece sceso del 5%, da 4,08 a 3,89 miliardi).
FASTWEB NELLA TOP 30
L’unica novità della Top 30 dei marchi italiani del 2019 è rappresentata da Fastweb (che si piazza in 27esima posizione con un valore di 891 milioni di dollari): il suo, secondo gli autori del report, è un brand associato dai consumatori all’innovazione in virtù delle sue connessioni veloci e alle offerte trasparenti per i consumatori.
VALORE DEI MARCHI ITALIANI: +14% IN 12 MESI
Più in generale, il report ribadisce che i marchi italiani sono eccezionalmente solidi sulla scena mondiale, con dieci marchi nella Top 30 che evidenziano il 90% o più della loro esposizione all'estero (una combinazione di ricavi, volumi venduti e redditività generati all'estero). Ciò consente loro di ampliare la propria base di audience potenziale e capitalizzare i marchi italiani su mercati in rapida crescita. La forte presenza di marchi italiani oltreoceano ha contribuito alla crescita del 14% dei primi 30 marchi più preziosi d'Italia (il cui controvalore complessivo è salito in 12 mesi da 85,3 a 96,86 miliardi) nonostante il nostro paese stia attraversando un momento di incertezza economica e politica.
Corporate è bello, la riscossa e la solidità dei bond Enel ed Eni
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NON SOLO LUSSO
Tra i marchi big quello che ha messo a segno la rivalutazione annua più robusta nel 2019 è Gucci, in una classifica dominata dai brand del lusso (figurano pure Prada, Armani, Bottega Veneta. Salvatore Ferragamo, Fendi, Bulgari). Tuttavia, sebbene le griffe del lusso costituiscano il più rilevante contributor al valore complessivo della classifica, non mancano marchi di altre tipologie come quelli del settore alimentare, delle bevande, delle telecomunicazioni, dell’energia, del petrolio e delle automobili.
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