Anna Stupnytska
Powell spinge i mercati in modalità risk on
Dopo il meeting Fed, lo scenario base di Fidelity International rimane quello di una ripresa del ciclo di rialzo verso la fine del 2019 o nel 2020
21 Marzo 2019 15:21
Jerome Powell è riuscito nella difficile impresa di soddisfare, e in parte superare, le aspettative del mercato di una politica monetaria della Federal Reserve molto accomodante. Il Federal Open Market Committee (Fomc) ha rivisto leggermente al ribasso le previsioni di crescita per il 2019, stimata al 2,1% rispetto al precedente 2,3%, con una disoccupazione sempre bassa (3,7%) ma in leggero aumento rispetto al 3,5% previsto. Dunque la scelta della Fed è stata quella di mantenere i tassi invariati nella forchetta compresa tra 2,25%-2,50% per tutto il 2019, prospettando un solo aumento per il 2020 e, inoltre, uno stop a partire da settembre del processo di riduzione del portafoglio di titoli governativi già in possesso della Fed.
“L'FOMC ritiene che i dati attuali non indichino un orientamento politico in nessuna delle due direzioni, il che rafforza la necessità di essere pazienti – commenta Anna Stupnytska, Global Economist di Fidelity International - Questi cambiamenti consolidano le prospettive di una pausa prolungata nel ciclo di stretta, ma non lasciano alla Fed un ampio margine di manovra in caso i dati dovessero sorprendere al rialzo nel corso dell’anno. Date le distorsioni dei dati del primo trimestre, che condizionano i dati sull'attività verso il basso, ci vorrà più tempo prima che emerga una maggiore chiarezza sullo slancio economico”.
Lo stesso Powell, pur ammettendo un rallentamento dello slancio economico, ha comunque sottolineato che le prospettive rimangono favorevoli e che, fa notare Stupnytska, i rischi maggiori sono di carattere esterno. Guardando poi ai prossimi mesi, secondo l’esperta di Fidelity “è probabile si assista a un rimbalzo degli indicatori delle attività nel secondo trimestre, indicando una certa accelerazione dopo l’inizio dell’anno deludente”.
“La combinazione di condizioni finanziarie più favorevoli, di una continua stretta dei mercati del lavoro e di un leggero miglioramento nella crescita e nell’inflazione nel corso dell’anno – conclude Anna Stupnytska - potrebbe richiedere un altro orientamento politico, rimettendo la Fed sulla traiettoria di una normalizzazione della politica. La ripresa del ciclo di rialzo dei tassi, verso la fine di quest’anno o nel 2020, rimane il nostro caso base. Considerando i prezzi attuali, i mercati sarebbero vulnerabili in questo scenario. Nel frattempo, con Powell saldamente al suo posto, sembra si sia tornati in piena modalità risk-on”.
ANCORA PAZIENZA
“L'FOMC ritiene che i dati attuali non indichino un orientamento politico in nessuna delle due direzioni, il che rafforza la necessità di essere pazienti – commenta Anna Stupnytska, Global Economist di Fidelity International - Questi cambiamenti consolidano le prospettive di una pausa prolungata nel ciclo di stretta, ma non lasciano alla Fed un ampio margine di manovra in caso i dati dovessero sorprendere al rialzo nel corso dell’anno. Date le distorsioni dei dati del primo trimestre, che condizionano i dati sull'attività verso il basso, ci vorrà più tempo prima che emerga una maggiore chiarezza sullo slancio economico”.
RISCHI ESTERNI
Lo stesso Powell, pur ammettendo un rallentamento dello slancio economico, ha comunque sottolineato che le prospettive rimangono favorevoli e che, fa notare Stupnytska, i rischi maggiori sono di carattere esterno. Guardando poi ai prossimi mesi, secondo l’esperta di Fidelity “è probabile si assista a un rimbalzo degli indicatori delle attività nel secondo trimestre, indicando una certa accelerazione dopo l’inizio dell’anno deludente”.
MODALITÀ RISK ON
“La combinazione di condizioni finanziarie più favorevoli, di una continua stretta dei mercati del lavoro e di un leggero miglioramento nella crescita e nell’inflazione nel corso dell’anno – conclude Anna Stupnytska - potrebbe richiedere un altro orientamento politico, rimettendo la Fed sulla traiettoria di una normalizzazione della politica. La ripresa del ciclo di rialzo dei tassi, verso la fine di quest’anno o nel 2020, rimane il nostro caso base. Considerando i prezzi attuali, i mercati sarebbero vulnerabili in questo scenario. Nel frattempo, con Powell saldamente al suo posto, sembra si sia tornati in piena modalità risk-on”.