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Italiani grandi risparmiatori, ma il benessere finanziario è un’altra cosa

Secondo la sesta edizione del Global Investor Pulse di BlackRock, nel nostro Paese solo il 28% delle persone ritiene di godere di un buono stato di salute finanziaria. Gli italiani risparmiano molto ma investono poco

25 Marzo 2019 16:58

financialounge -  BlackRock Global Investor Pulse italiani risparmio salute finanziaria

POPOLO DI SANTI, POETI E…RISPARMIATORI


Gli italiani si confermano un popolo di risparmiatori, non di investitori, e non godono di un buono stato di salute finanziaria, specie in confronto ai cittadini di altri Paesi europei. Lo rivela la sesta edizione del Global Investor Pulse di BlackRock, il sondaggio internazionale che analizza ed esprime il sentiment di oltre 27mila investitori in 13 Paesi nel mondo - di età compresa tra i 25 e i 74 anni - rispetto al loro stato di salute e benessere finanziario e all’impatto di questo aspetto in un’ottica di investimento di medio-lungo termine.

SCARSO BENESSERE FINANZIARIO


Soltanto un italiano su due – il 48% - si esprime positivamente per quanto riguarda lo stato di benessere generale: si tratta del dato più basso in Europa, rispetto a una media globale del 61%. Il benessere generale viene interpretato in qualità di salute fisica per il 70% e di salute mentale per il 55%. Per il 54% degli italiani, inoltre, i principali fattori di stress risultano soldi e lavoro, seguiti per il 34% da famiglia e salute. Per il 60% degli italiani la salute finanziaria ha un impatto diretto sul benessere: e su questo fronte solo il 28% della popolazione ritiene di godere di un buono stato di salute finanziaria, attestandosi all’ultimo posto tra i vari Paesi (la media globale è pari al 42%).

VIVERE NEL PRESENTE


Tuttavia, per la maggior parte degli italiani la salute finanziaria è un tema meramente connesso al presente, che non riguarda quindi la pianificazione futura: per il 69% quest’ultima consiste nel vivere senza contare dello stipendio e per il 65% nell’essere preparato in caso di imprevisto. A questo proposito, solo il 43% ha infatti iniziato a risparmiare per la pensione, ponendo ancora una volta l’Italia sul gradino più basso a livello globale con una media del 63%.

RISPARMIO BLOCCATO SUI CONTI


Gli italiani si confermano un popolo di risparmiatori – è questo il parere del 78% del campione – più che di investitori: la percentuale è di 9 punti superiore rispetto alla media globale, che si attesta al 69%, e leggermente superiore alla media europea, pari al 76%. Un risparmio che resta quasi tutto bloccato: il 75% degli italiani detiene il proprio patrimonio in depositi bancari o risparmi, contro una percentuale è del 66% in Europa e del 74% nel mondo e solo il 47% investe (41% in Europa e 55% nel mondo). Da questo punto di vista, gli investimenti degli italiani sono frammentati tra azioni per il 24%, real estate per il 21%, obbligazioni per il 18% e fondi monetari per il 12%.

FATTORI MACRO AL CENTRO DELLE PREOCCUPAZIONI


A preoccupare maggiormente gli italiani sono i fattori macroeconomici, come il costo della vita e la situazione del Paese. Per questi motivi - paura di non avere sufficiente denaro (55%), di non possedere un’adeguata conoscenza finanziaria (33%) o di perdere tutto (26%) – gli italiani evitano di investire. Il 44% dei nostri connazionali vorrebbe avere un maggiore controllo sulle proprie finanze e per il 43% la figura del consulente finanziario viene percepita come guida in grado di indirizzare e orientare gli investitori. Tuttavia, la percentuale di cittadini che sceglie di ricorrere al consulente è rimasta ferma negli anni al 27-28%: ai loro consulenti gli italiani chiedono di avere un confronto sulla propensione al rischio (55%) e sugli obiettivi finanziari (53%) per muovere i primi passi verso l’investimento con maggiore serenità.

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GLI INVESTITORI VOGLIONO UN MAGGIORE SENSO DEL CONTROLLO


Un italiano su 3 – il 34% - inizia a investire perché vuole ottenere un maggiore rendimento dal proprio denaro, il 29% perché crede che sia una buona cosa da fare, il 23% perché ritiene di aver raggiunto un certo livello di ricchezza e infine il 20% perché pensa che sia una buona opportunità. Otto italiani su 10 vorrebbero un maggiore senso del controllo dei propri investimenti (81%), una gamma più ristretta di prodotti tra cui scegliere e la remunerazione del consulente in base alle performance (77%), oltre a un nuovo approccio per investire (72%). Da questo punto di vista il 34% degli italiani vorrebbe ricevere dalla tecnologia un valido strumento per rilevare le diverse possibilità di investimento e il 32% per costruire un portafoglio su misura.

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