azioni
Mercato azionario, occhi puntati sui profitti aziendali
Secondo Wilson (Morgan Stanley) se le aspettative sui profitti aziendali continuassero ad essere riviste al ribasso potrebbero provocare una correzione del mercato azionario come a febbraio e a dicembre 2018
27 Marzo 2019 10:35
Mentre i profitti aziendali USA continuano ad essere rivisti al ribasso dagli analisti, l’indice S&P500 di Wall Street ha ridotto a tre punti percentuali la perdita dal 30 settembre 2018, frutto del -14% del quarto trimestre 2018 e del +12,9% da inizio anno a ieri. Proprio questa divergenza tra i profitti aziendali e l’andamento del mercato azionario viene ritenuta non sostenibile da Michael Wilson, Chief U.S. Equity Strategist e CIO di Morgan Stanley.
Lo strategist, in una intervista alla CNBC, ha dichiarato che la decisione della Federal Reserve di mercoledì scorso sottolinea la posizione ultra accomodante della politica monetaria della banca centrale statunitense e, di conseguenza, i profitti aziendali saranno fondamentali per gli investitori del mercato azionario.
Nell’ultima riunione il Federal Open Market Committee (FOMC, l’organismo della Fed che si occupa dei tassi di interesse USA), non soltanto ha lasciato i tassi invariati come previsto, ma ha anche tagliato a zero i possibili rialzi (dai due previsti a dicembre) in base alla proiezione relativa ai futuri aumenti dei tassi quest'anno, i famosi dots, i ‘puntini’ con cui ognuno dei 17 membri del FOMC indica dove i tassi ufficiali si troveranno nei prossimi trimestri. L’istituto centrale USA ha contestualmente ridimensionato le sue prospettive economiche per il 2019 con il prodotto interno lordo che è ora stimato al 2,1% dal 2,3% precedente.
Queste decisioni della Fed arrivano dopo che i responsabili del board a gennaio avevano affermato che avrebbero sospeso gli ulteriori aumenti, facendo capire che temevano che l'indebolimento della crescita al di fuori degli Stati Uniti potesse potenzialmente danneggiare l'espansione interna. Michael Wilson ritiene che, alla luce di questo nuovo scenario dettato dalla Fed, i risultati trimestrali potrebbero essere un catalizzatore chiave questa volta per il mercato azionario USA.
Una buona parte del problema è che i tagli alle imposte societarie emanati a fine 2017 hanno contribuito ad aumentare i risultati di bilancio dello scorso anno, ma gli effetti di tale stimolo, che ha comportato un aumento di riacquisto di azioni proprie (buyback) , dovrebbero svanire. Ciò potrebbe far peggiorare il confronto con i trimestri precedenti. Inoltre, alcuni dirigenti aziendali affermano che un rallentamento della crescita globale sta già tagliando i risultati.
Il primo trimestre 2019 metterà a dura prova gli analisti perché i profitti aziendali si confronteranno con un trimestre 2018 brillante sulla scia della riforma fiscale e di altri stimoli fiscali. Pertanto è fisiologico attendersi una forte riduzione degli utili per azioni (eps) dal 23% registrato nel 2018: il consenso degli analisti è per una contrazione del 2,2% per i profitti aziendali del primo trimestre 2019 mentre per l’intero anno le aspettative per la crescita dell'EPS sono state ridotte del 5%, a partire dall'inizio del 2019.
Ma, se anche questi target ridotti non fossero centrati dalle aziende, secondo Michael Wilson il mercato azionario potrebbe subire una correzione. Una previsione la sua che impone la giusta considerazione visto quanto aveva dichiarato nello scorso mese di maggio. Allora lo strategist prevedeva che il mercato azionario avrebbe registrato la sua correzione più ampia da mesi visto che il rally di Wall Street mostrava segnali di ‘esaurimento’. Dal 3 ottobre l’S&P 500 iniziò un brusco calo che lo portò a perdere venti punti percentuali alla vigilia di Natale. Non c’è che sperare che i profitti aziendali non deludano.
Lo strategist, in una intervista alla CNBC, ha dichiarato che la decisione della Federal Reserve di mercoledì scorso sottolinea la posizione ultra accomodante della politica monetaria della banca centrale statunitense e, di conseguenza, i profitti aziendali saranno fondamentali per gli investitori del mercato azionario.
I DOTS DEL FOMC
Nell’ultima riunione il Federal Open Market Committee (FOMC, l’organismo della Fed che si occupa dei tassi di interesse USA), non soltanto ha lasciato i tassi invariati come previsto, ma ha anche tagliato a zero i possibili rialzi (dai due previsti a dicembre) in base alla proiezione relativa ai futuri aumenti dei tassi quest'anno, i famosi dots, i ‘puntini’ con cui ognuno dei 17 membri del FOMC indica dove i tassi ufficiali si troveranno nei prossimi trimestri. L’istituto centrale USA ha contestualmente ridimensionato le sue prospettive economiche per il 2019 con il prodotto interno lordo che è ora stimato al 2,1% dal 2,3% precedente.
TIMORI PER L’INDEBOLIMENTO DELLA CRESCITA
Queste decisioni della Fed arrivano dopo che i responsabili del board a gennaio avevano affermato che avrebbero sospeso gli ulteriori aumenti, facendo capire che temevano che l'indebolimento della crescita al di fuori degli Stati Uniti potesse potenzialmente danneggiare l'espansione interna. Michael Wilson ritiene che, alla luce di questo nuovo scenario dettato dalla Fed, i risultati trimestrali potrebbero essere un catalizzatore chiave questa volta per il mercato azionario USA.
TAGLI ALLE IMPOSTE E BUYBACK
Una buona parte del problema è che i tagli alle imposte societarie emanati a fine 2017 hanno contribuito ad aumentare i risultati di bilancio dello scorso anno, ma gli effetti di tale stimolo, che ha comportato un aumento di riacquisto di azioni proprie (buyback) , dovrebbero svanire. Ciò potrebbe far peggiorare il confronto con i trimestri precedenti. Inoltre, alcuni dirigenti aziendali affermano che un rallentamento della crescita globale sta già tagliando i risultati.
La curva alla fine si è invertita, ma forse è solo la nuova normalità
La curva alla fine si è invertita, ma forse è solo la nuova normalità
FOCUS SUI PROFITTI DEL PRIMO TRIMESTRE 2019
Il primo trimestre 2019 metterà a dura prova gli analisti perché i profitti aziendali si confronteranno con un trimestre 2018 brillante sulla scia della riforma fiscale e di altri stimoli fiscali. Pertanto è fisiologico attendersi una forte riduzione degli utili per azioni (eps) dal 23% registrato nel 2018: il consenso degli analisti è per una contrazione del 2,2% per i profitti aziendali del primo trimestre 2019 mentre per l’intero anno le aspettative per la crescita dell'EPS sono state ridotte del 5%, a partire dall'inizio del 2019.
UN REPLAY DI OTTOBRE?
Ma, se anche questi target ridotti non fossero centrati dalle aziende, secondo Michael Wilson il mercato azionario potrebbe subire una correzione. Una previsione la sua che impone la giusta considerazione visto quanto aveva dichiarato nello scorso mese di maggio. Allora lo strategist prevedeva che il mercato azionario avrebbe registrato la sua correzione più ampia da mesi visto che il rally di Wall Street mostrava segnali di ‘esaurimento’. Dal 3 ottobre l’S&P 500 iniziò un brusco calo che lo portò a perdere venti punti percentuali alla vigilia di Natale. Non c’è che sperare che i profitti aziendali non deludano.
Trending