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Bce, Draghi potrebbe allontanare ancora la normalizzazione

Secondo AllianzGI la Bce vuole preservare la capacità delle banche di finanziare l’economia dell’Eurozona allargando ancora i margini di allentamento. La lezione recente è che non conviene andare contro il Bund

10 Aprile 2019 08:30

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Dalla riunione di oggi della Bce potrebbe uscire una linea di politica monetaria se possibile ancora più ‘colomba’ di quella di un mese fa, con un atteggiamento ancor più accomodante e prolungato nel tempo. Di conseguenza, date le incertezze sulle prospettive di crescita economica in Europa e i timori per un’inflazione che non riesce a ripartire, il possibile primo rialzo dei tassi potrebbe allontanarsi ulteriormente.
Obiettivo dichiarato di Draghi è quello di preservare la capacità delle banche di finanziare l’economia dell’Eurozona, per questo il board di oggi dovrebbe confermare una politica monetaria estremamente accomodante, con la pausa nel processo di normalizzazione che potrebbe protrarsi ancora nel tempo e i tassi a breve ben ancorati ai minimi storici.

MITIGARE GLI EFFETTI NEGATIVI SULLE BANCHE


Questa in sintesi la view a poche ore dal board della Banca Centrale espressa in un commento da Franck Dixmier, Global Head of Fixed Income di Allianz Global Investors. Secondo l’esperto probabilmente le autorità monetarie citeranno l’incertezza sulle prospettive di crescita e i timori per le scarse attese di inflazione a giustificazione della linea ultra-accomodante. La Bce potrebbe anche voler sottolineare di avere ulteriore margine di allentamento, anche se in questo modo potrebbe alimentare l’incertezza sul mercato, osserva Dixmier. Andavano nella stessa direzione le dichiarazioni di Mario Draghi dopo la riunione di marzo, con l’annuncio che avrebbe lasciato il tasso sui depositi presso la Banca Centrale invariato al -0,40% almeno fino al 2020. In quella occasione Draghi aveva detto che stava valutando come preservare i benefici dei tassi negativi per l’economia dell’Eurozona mitigando al contempo gli effetti negativi collaterali sui margini delle banche.

VERSO UN NUOVO ROUND DI T-LTRO?


Secondo l’esperto questo significa un orizzonte del rialzo dei tassi che si allontana ulteriormente, o addirittura che il tasso sui depositi potrebbe addentrarsi ancor più in territorio negativo. Ma, prosegue Dixmier, si tratta di fatto di una tassa di 40 punti base sulle riserve in eccesso, che serve alla BCE per spingere le banche a finanziare l’economia. Per questo è possibile che la BCE annunci la creazione di una linea di deposito multi-Tier, sulle orme delle Banche Centrali di Svizzera, Giappone, Danimarca e Svezia, in modo che la ‘tassazione’ delle riserve in eccesso scatti solo sopra una certa soglia, diversa per ogni istituto. Le stesse motivazioni potrebbero anche spingere a un nuovo round di TLTRO, i prestiti a bassissimo costo erogati dalla BCE alle banche previsto per settembre. I dettagli non sono ancora disponibili, ma secondo Allianz non ci sorprenderebbe che la TLTRO 3 prevedesse un tasso inferiore al quello di rifinanziamento vale a dire un tasso negativo simile a quello della TLTRO 2.

TASSI BASSISSIMI PIU’ A LUNGO DELLE PREVISIONI


In ogni caso la BCE si è sforzata di mostrare di avere ancora margini di manovra, anche al di là del Quantitative Easing che può sempre ripartire, e che la politica monetaria non ha raggiunto i suoi limiti. Al contempo, opera in un contesto condizionato da una Fed “dietro la curva”, un nuovo posizionamento che gli investitori interpretano come una pausa duratura nel rialzo dei tassi. A questo punto Dixmier si interroga sul timing e sul contenuto della nuova guidance della BCE. Se insiste sul margine di manovra, solleva anche nuovi dubbi sulle prospettive di crescita e inflazione dell’Eurozona, e potrebbe ulteriormente alimentare l’incertezza che pesa ancora sui mercati. Nel recente passato i tassi a breve dell’Eurozona non erano mai stati così ben ancorati, osserva l’esperto di AllianzGI, e questo apre la strada a tassi più bassi lungo tutta la curva, più a lungo di quanto prevedessero gli investitori.

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BOTTOM LINE


La bottom line di Dixmier è che la curva tedesca dei tassi probabilmente si assesterà in territorio negativo per un periodo prolungato. E in caso di recessione nell’Eurozona, eventualità che non rientra nello scenario di base di AllianzGI, la prospettiva di tassi sui depositi ancor più negativi potrebbe portare i tassi a lungo termine in territori inesplorati. Questo induce l’esperto a una certezza: il motto “mai short sul Bund” sembra più che mai valido.

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