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Pasqua, niente sorprese dai prezzi del cacao
L’andamento del prezzo della materia prima non è l’unica variabile che incide sul costo del cioccolato. Non bisogna quindi farsi illusioni: le uova pasquali quest’anno non saranno più economiche
18 Aprile 2019 15:00
Nonostante il prezzo del cacao sia calato rispetto all'anno scorso, non bisogna aspettarsi che le uova di Pasqua quest’anno costino meno. Come spiega Nitesh Shah, direttore della ricerca di WisdomTree, “i prezzi del cacao hanno registrato un picco nel primo trimestre del 2018 (+35%) e sono diminuiti da allora (-10,8% da marzo 2018)”, ma nonostante questo il cioccolato pasquale non dovrebbe diventare più a buon mercato. Infatti, anche se il cacao è fondamentale, non è l’unico ingrediente che serve per confezionare un uovo di Pasqua, il cui prezzo “è probabilmente determinato più dai costi di marketing e di distribuzione che dagli ingredienti stessi”.
I prezzi del cacao non hanno comunque registrato un trend discendente significativo, anche se nell’anno di produzione 2018-2019, che sta per concludersi, l’Organizzazione internazionale del cacao (Icco) ha previsto un aumento della produzione del 3,2%. E anche le macinazioni sono in aumento, il che lascerà il rapporto tra le scorte e la macinazione all'incirca invariato al 37,6%. Inoltre, secondo l'Icco la Costa d'Avorio, il più grande produttore mondiale di cacao, sta per superare la sua produzione record, che nel 2016/17 ha raggiunto i 2.020 milioni di tonnellate.
Un’abbondanza di offerta che non è comunque riuscita a far scendere significativamente i prezzi del cacao, perché nel febbraio 2019 le preoccupazioni per le temperature superiori alla media e i timori dei venti di Harmattan (venti secchi del deserto) in Africa occidentale hanno mitigato le aspettative del mercato di eventuali sorprese al rialzo della produzione. Attualmente è poi in corso il fenomeno climatico di El Niño, un fattore storicamente positivo per i prezzi del cacao. Tuttavia, si tratta di un evento al momento troppo debole per impattare notevolmente il clima in Africa occidentale, la più grande area di produzione.
Per i prezzi della materia prima si prevede un periodo di volatilità inferiore rispetto ai mesi precedenti. Come nota l’esperto di WisdomTree, “all'inizio del periodo di metà stagione del raccolto di maggio, ci aspettiamo una minore volatilità dei prezzi rispetto agli ultimi mesi, data la minore entità del raccolto (quello di metà stagione è pari al 15-20% del totale)”.
PRODUZIONE IN AUMENTO
I prezzi del cacao non hanno comunque registrato un trend discendente significativo, anche se nell’anno di produzione 2018-2019, che sta per concludersi, l’Organizzazione internazionale del cacao (Icco) ha previsto un aumento della produzione del 3,2%. E anche le macinazioni sono in aumento, il che lascerà il rapporto tra le scorte e la macinazione all'incirca invariato al 37,6%. Inoltre, secondo l'Icco la Costa d'Avorio, il più grande produttore mondiale di cacao, sta per superare la sua produzione record, che nel 2016/17 ha raggiunto i 2.020 milioni di tonnellate.
POCHE SORPRESE SUI PREZZI
Un’abbondanza di offerta che non è comunque riuscita a far scendere significativamente i prezzi del cacao, perché nel febbraio 2019 le preoccupazioni per le temperature superiori alla media e i timori dei venti di Harmattan (venti secchi del deserto) in Africa occidentale hanno mitigato le aspettative del mercato di eventuali sorprese al rialzo della produzione. Attualmente è poi in corso il fenomeno climatico di El Niño, un fattore storicamente positivo per i prezzi del cacao. Tuttavia, si tratta di un evento al momento troppo debole per impattare notevolmente il clima in Africa occidentale, la più grande area di produzione.
VOLATILITA’ IN CALO
Per i prezzi della materia prima si prevede un periodo di volatilità inferiore rispetto ai mesi precedenti. Come nota l’esperto di WisdomTree, “all'inizio del periodo di metà stagione del raccolto di maggio, ci aspettiamo una minore volatilità dei prezzi rispetto agli ultimi mesi, data la minore entità del raccolto (quello di metà stagione è pari al 15-20% del totale)”.
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