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Perché stavolta l’inversione della curva non fa paura

Per Natixis Investment Managers si iniziano a vedere i primi segnali di ripresa, il rialzo azionario continuerà, ma a un ritmo più moderato

1 Maggio 2019 07:00

financialounge -  asset class banche centrali cina dazi Esty Dwek Roditi Europa Morning News Natixis Stati Uniti treasury
Primi segnali di ripresa nell’economia globale e nessuna preoccupazione per l’inversione della curva dei rendimenti negli Stati Uniti, sono queste le principali indicazioni che emergono dall’ultimo Capital Market Pulse di Natixis Investment Managers. Non tutte le inversioni della curva dei rendimenti hanno portato a recessioni, spiega Esty Dwek, Head of Global Market Strategy del team Dynamic Solutions di Natixis IM, e di solito si concretizzano in 12-18 mesi; l'inversione è stata peraltro di breve durata, ma va comunque monitorata. Sul fronte economico, si iniziano a vedere alcuni segnali di ripresa, pur tra dati contrastanti, la produzione rimane debole a livello globale, mentre i servizi, il mercato del lavoro e i consumi resistono; l'Europa appare ancora debole, ma anche in questo caso, il settore dei servizi resta solido e la produzione potrebbe cambiare marcia in un contesto migliore a livello globale. “Ci aspettiamo che la crescita si stabilizzerà nei prossimi trimestri, guidata da una stabilizzazione negli Stati Uniti e in Cina, dove i dati indicano già dei miglioramenti”.

GUERRA DEI DAZI: DOPO LA CINA, L’EUROPA?


La trattativa tra Cina e Usa dovrebbe giungere a una conclusione nei prossimi mesi e quando e se questo risultato sarà raggiunto, è l’opinione della responsabile delle strategie di mercato di Natixis IM, Trump potrebbe rivolgere la sua attenzione all'Europa e al settore automobilistico, alla ricerca di un altro "nemico" su cui concentrarsi nella fase di avvicinamento alle presidenziali. La previsione è che Stati Uniti ed Europa daranno inizio ai negoziati a breve, il che potrebbe contribuire a ritardare almeno per ora i dazi, un rinvio molto gradito e necessario per l'Europa.

BANCHE CENTRALI FERME PER TUTTO IL 2019


I mercati ritengono che la prossima mossa della Federal Reserve sarà un taglio dei tassi che arriverà già quest'anno, un punto di vista che Esty Dwek non condivide: l'aspettativa di un taglio sembra prematura, considerata la stabilizzazione della crescita e un'inflazione destinata a salire tra aumento dei prezzi dell'energia e solidità del mercato del lavoro; le principali banche centrali resteranno dunque ferme per l’intero 2019, anche se in una seconda metà dell'anno più forte è plausibile una certa pressione dei tassi sui mercati.

LA RIPRESA DEI MERCATI AZIONARI CONTINUA, A UN RITMO PIÙ LENTO


I listini azionari sono orientati verso una prospettiva di crescita più ottimistica, sono tuttavia probabili correzioni a breve termine e una maggiore volatilità, perché permangono numerosi rischi, dalla crescita europea alla Brexit, al tetto massimo del debito USA. Sinora i flussi di investimento sull’azionario sono stati timidi, resta molta liquidità che dovrebbe contribuire a mantenere le correzioni relativamente lievi e di breve durata.

OPPORTUNITÀ NELL’ ALTO RENDIMENTO USA


I rendimenti del Treasury si sono stabilizzati intorno al 2,55% e in Natixis IM prevedono un ampio range-trading; c’è minore preoccupazione a incrementare gradualmente la duration, con strategie più fondamentali e difensive. I rendimenti dell’Investment Grade Usa non dovrebbero tornare sui minimi del 2018, ma c’è il potenziale per un’ulteriore riduzione degli spread per l'High Yield, grazie al rimbalzo dei prezzi del petrolio e a un graduale miglioramento delle prospettive di crescita.

INTEGRARE LE ASSET CLASS TRADIZIONALI CON STRATEGIE ALTERNATIVE


La complessità del contesto di investimento non verrà meno e in Natixis guardano con favore alle strategie più flessibili absolute return, in grado di diversificare i portafogli e di contribuire a colmare il gap di rendimento che caratterizza le asset class tradizionali. “Ci aspettiamo che gli asset di rischio continuino a rendere meglio e conserviamo la nostra esposizione”, conclude Esty Dwek. “Potrebbe non essere il momento di aggiungere troppo rischio, ma non pensiamo che sia neanche quello di eliminarlo completamente”.

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