Boris Johnson

Brexit, lo spettro del no-deal alimenta la volatilità

Ora che la premier May si è detta disposta a lasciare e potrebbe essere sostituita dal “duro” Johnson, l’ipotesi di una Brexit senza accordo torna in auge. E i mercati pagano l’incertezza

17 Maggio 2019 11:24

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Uno spettro si aggira sui mercati, ed è quello di una Brexit senza accordo: e mentre permane l’incertezza sul futuro della Gran Bretagna, la leadership di Theresa May è sempre più in bilico. Il prossimo 3 giugno la premier potrebbe infatti dimettersi quale che sia l’esito del voto del Parlamento sul Withdrawal Agreement Bill, la proposta di uscita del Regno Unito dall’Europa entro l’estate. E per succederle sarebbe pronto l’ex ministro Boris Johnson, da sempre fautore della Brexit.

BUONE NOTIZIE PER L’EXPORT ITALIANO


In attesa di comprendere come i mercati reagiranno alle evoluzioni, la Brexit ha portato una buona notizia per l’Italia: come riferisce Il Sole 24 Ore, a marzo l’export italiano ha beneficiato in maniera determinante degli acquisti di Londra. Solo dalla Gran Bretagna, infatti, nel mese sono arrivati 450 milioni di euro in più di vendite per le nostre aziende, in particolare grazie a un balzo del 32% delle autovetture e dell’abbigliamento e a un raddoppio dei volumi nella farmaceutica.

IN UK SI FA SCORTA


Si tratta senz’altro di un effetto indotto dalla situazione di stallo delle trattative sulla Brexit: l’incertezza e il profilarsi di un’uscita senza accordo ha fatto sì che le aziende britanniche facessero incetta di scorte, riempiendo i magazzini per far fronte all’eventuale introduzione di dazi o a blocchi, anche temporanei, alle frontiere.

Città più promettenti, Londra non risente della Brexit


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I MERCATI ODIANO L’INCERTEZZA


Fuori da queste valutazioni, però, il prolungarsi delle trattative non è un buon segnale. Come nota David Zahn, head of European fixed income di Franklin Templeton, “l’offerta dell’Unione Europea di rinviare la Brexit al 31 ottobre ha prolungato anche l’incertezza sull’intera vicenda. E i mercati finanziari odiano l’incertezza”. Per l’esperto la proroga “è un altro caso in cui le autorità la stanno tirando per le lunghe. Non sembra esservi alcun accordo su come giungere a una conclusione”.

STERLINA SOTTO PRESSIONE


Il persistere di una situazione di incertezza “significa che la sterlina resterà sotto pressione, subendo i capricci delle notizie politiche del giorno. Mentre gli investitori attendono un esito, i titoli di Stato del Regno Unito resteranno verosimilmente ambiti”, sottolinea Zahn.

LA PROROGA NON ESCLUDE IL NO-DEAL


L’ipotesi che si giunga a una “no-deal Brexit” resta comunque in piedi. Una delle condizioni dell’offerta di proroga dell’Ue è che il Regno Unito partecipi alle elezioni del Parlamento Europeo di maggio. Questo, spiega Zahn, “irriterà probabilmente ancora di più i fautori di una linea dura della Brexit e a nostro avviso sarà necessaria un’opera di persuasione per far approvare la misura alla Camera dei Comuni”. Inoltre, “la lunga proroga non elimina la possibilità di una no-deal Brexit, che in assenza di sviluppi positivi potrebbe avvenire alla fine del periodo”.

L’INCERTEZZA PORTA VOLATILITA’


Ad alimentare ulteriormente i timori è l’ipotesi, a questo punto molto probabile, che la May si faccia da parte e che venga sostituita da un più acceso sostenitore di una Brexit “dura”, come appunto l’ex sindaco di Londra e ministro degli Esteri Boris Johnson. “Questa situazione comporterebbe un approccio diverso alle trattative con l’Europa”, nota Zahn. “L’Europa ha ribadito che non rinegozierà le condizioni, ma le circostanze potrebbero cambiare nei prossimi sei mesi. Durante quel periodo, prevediamo che la persistente incertezza contribuirà verosimilmente a una maggiore volatilità, sia nei mercati che a livello politico”.

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