Mercati azionari europei, individuare i rischi indesiderati

AllianceBernstein abbina a una rigorosa selezione dei titoli l’uso di sofisticati strumenti di gestione del rischio

21 Maggio 2019 14:54

financialounge
Investire nell’azionario europeo espone a numerosi rischi e rispetto ad altre aree geografiche il rischio politico assume qui un’importanza maggiore, ne abbiamo avuto una dimostrazione durante la crisi del debito europeo del 2011. Oggi abbiamo le incognite sulla Brexit e sulla politica italiana che vanno ad aggiungersi ai timori sulle prospettive di crescita e sui potenziali effetti delle guerre commerciali. Lo stesso concetto di rischio, poi, assume significati diversi, per alcuni è solo sinonimo di volatilità, per altri può avere a che fare con la deviazione rispetto a un benchmark. In AllianceBernstein ritengono che sia estremamente importante assicurarsi che i rendimenti di un portafoglio siano principalmente determinati dalla robustezza dei titoli detenuti e non siano destabilizzati, in positivo o in negativo, da eventi o esposizioni non connessi alle attività aziendali. Il primo passo di un’efficace gestione fondamentale del rischio, spiegano Tawhid Ali e Andrew Birse gestori dei fondi AB Eurozone Equity Portfolio e AB European Equity Portfolio di AllianceBernstein, è capire quali eventi negativi potrebbero accadere a livello aziendale. Una ricerca accurata sull’azienda e sul settore è essenziale, ad esempio, per stabilire il grado di sensibilità degli utili societari ai cambiamenti macroeconomici e per individuare i rischi ambientali, sociali o di governance che potrebbero nuocere alla performance.

CERCARE PUNTI DI VISTA DIVERSI


Poiché anche i migliori analisti possono imbattersi in zone d’ombra, spiegano Ali e Birse, è necessario mettere in discussione il proprio punto di vista, confrontandosi, ad esempio, con i venditori allo scoperto che normalmente lavorano negli hedge fund. Sono gestori che cercano di trarre profitto dal calo di un titolo, valutano quindi negativamente le prospettive di quella azienda, parlare con loro può consentire di individuare i potenziali punti deboli di una tesi di investimento.

L’ANALISI DEI CLUSTER DI RISCHIO


Generalmente i gestori di fondi azionari si affidano a modelli di rischio quantitativi per verificare la resistenza di un portafoglio in diversi scenari di rischio; altri modelli testano l’esposizione di un portafoglio ai rischi noti relativi a paesi, settori e fattori. In AllianceBernstein pensano che i modelli di rischio tradizionali abbiano bisogno di un ausilio e pertanto li integrano con l’analisi dei cluster dei rischi, una tecnica innovativa che, suddividendo i titoli in gruppi i cui rendimenti hanno avuto andamenti analoghi nel corso degli ultimi mesi, ricerca fonti di rischio correlate che potrebbero non apparire ovvie per i modelli quantitativi o per gli analisti fondamentali. I risultati possono consentire di scoprire correlazioni sorprendenti o di sfatare luoghi comuni: ad esempio, i titoli industriali sono generalmente considerati propensi al rischio, ma alcune società hanno modelli di business che le rendono più difensive; il settore sanitario è considerato difensivo, ma le azioni di alcune case farmaceutiche con una ridotta gamma di prodotti o con brevetti in scadenza potrebbero essere meno difensive di quanto si creda.

Alla ricerca di storie di crescita nel lungo termine


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ANTICIPARE LE SPIE DI ALLARME


“Trovare nuove strade per individuare i rischi involontari prima che scattino le spie di allarme è di fondamentale importanza”, sottolineano i due gestori di AllianceBernstein. “In un portafoglio azionario affiancare l’analisi dei cluster e il confronto con i venditori allo scoperto ai modelli di rischio più tradizionali può potenziare la gestione del rischio nell’attuale contesto europeo e aiutare gli investitori a ottenere flussi di rendimento idiosincratici, che difficilmente saranno mandati fuori rotta da eventi negativi di natura politica o macroeconomica”.

UN APPROCCIO DA PRIVATE EQUITY


[tooltip-fondi codice_isin="LU0528102642"]AB Eurozone Equity Portfolio[/tooltip-fondi] che ha ottenuto il massimo voto, cinque stelle, da Morningstar, e [tooltip-fondi codice_isin="LU0129373261"]AB European Equity Portfolio[/tooltip-fondi] sono due fondi azionari di AllianceBernstein nei quali i gestori, oltre a utilizzare gli strumenti di rischio illustrati in precedenza, approcciano l’investimento come i proprietari di un’attività imprenditoriale. L’analisi bottom-up si concentra sulla strategia aziendale, sulle dinamiche di mercato e il management, piuttosto che su metriche come il beta o la volatilità e una particolare enfasi viene posta allo studio dei flussi di cassa. Proprio grazie all’approccio “da Private equity” e all’efficace controllo del rischio, entrambi i fondi AB Eurozone Equity Portfolio e AB European Equity Portfolio hanno saputo ottenere risultati distintivi per gli investitori, posizionandosi entrambi nel primo decile nelle rispettive categorie.

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