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Investitori istituzionali, fiducia in crescita a maggio
In base allo State Street Investor Confidence Index (ICI) a maggio la fiducia degli investitori istituzionali risulta in aumento di 6,6 punti trainata da Nord America ed Europa
31 Maggio 2019 09:36
Da 72,9 a 79,5 punti. Di tanto è salita a maggio fiducia degli investitori istituzionali in tutto il mondo in base allo State Street Investor Confidence Index (ICI). L’incremento di 6,6 punti mensili non è tuttavia stato omogeneo nelle diverse regioni del mondo. Infatti, relativamente alle tre più importanti aree del pianeta, mentre l’ICI index risulta in aumento in Nord America di 5,4 punti (portandosi dai 71,3 punti di aprile ai 76,7 punti di maggio) e in Europa di 5,9 punti (da 86,6 a 92,5 punti), evidenzia invece una contrazione di 4,2 punti in Asia dove si attesta a maggio a quota 88,4.
L'indice, che misura la fiducia nelle asset class rischiose da parte degli investitori analizzando in modo quantitativo i modelli di acquisto e vendita effettivi degli investitori istituzionali, assegna un significato preciso alle variazioni nella propensione al rischio degli investitori: maggiore è la percentuale di allocazione in azioni, più alto è l'appetito o la fiducia al rischio e viceversa. Un valore dell’ICI index di 100 è neutrale: sopra tale livello gli investitori evidenziano una propensione alle asset class di rischio mentre al di sotto di quota 100 sono inclini alla prudenza nelle scelte di portafoglio.
L'indice differisce da quello basato sui sondaggi in quanto è calcolato in funzione delle negoziazioni effettive, e non sulle intenzioni di investimento, degli istituzionali. La fotografia a maggio mostra quindi un quadro dove prevale complessivamente la prudenza, con gli istituzionali che hanno decisamente adottato l’approccio più semplice, allineandosi al trend attuale che vede gli asset di rischio (azioni, obbligazioni societarie e mercati emergenti) registrare le performance più deboli da inizio anno.
Il riaccendersi delle preoccupazioni in ambito commerciale da inizio maggio e i timori sul rallentamento della crescita globale hanno trainato al ribasso gli indici di Borsa mentre i rendimenti dei governativi ‘core’ hanno raggiunto i minimi degli ultimi anni.
In questo contesto è più che comprensibile che la fiducia degli investitori non sia alle stelle. Tuttavia, come fanno notare alcuni commentatori, se è vero che il livello dell'indice ICI resta ampiamente in territorio non incline al rischio in tutte e tre le principali aree del mondo, è altrettanto vero che la ripresa registrata a maggio può anche essere un segnale incoraggiante: gli istituzionali, preso atto delle valutazioni delle asset class rischiose, dopo la correzione potrebbero tornare a investire dopo il calo dei prezzi.
QUOTA 100
L'indice, che misura la fiducia nelle asset class rischiose da parte degli investitori analizzando in modo quantitativo i modelli di acquisto e vendita effettivi degli investitori istituzionali, assegna un significato preciso alle variazioni nella propensione al rischio degli investitori: maggiore è la percentuale di allocazione in azioni, più alto è l'appetito o la fiducia al rischio e viceversa. Un valore dell’ICI index di 100 è neutrale: sopra tale livello gli investitori evidenziano una propensione alle asset class di rischio mentre al di sotto di quota 100 sono inclini alla prudenza nelle scelte di portafoglio.
INDICE BASATO SU EFFETTIVE NEGOZIAZIONI
L'indice differisce da quello basato sui sondaggi in quanto è calcolato in funzione delle negoziazioni effettive, e non sulle intenzioni di investimento, degli istituzionali. La fotografia a maggio mostra quindi un quadro dove prevale complessivamente la prudenza, con gli istituzionali che hanno decisamente adottato l’approccio più semplice, allineandosi al trend attuale che vede gli asset di rischio (azioni, obbligazioni societarie e mercati emergenti) registrare le performance più deboli da inizio anno.
Il Toro ha ancora gambe, ma cammina su singoli titoli
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BORSE IN CALO E TASSI DEI GOVERNATIVI ‘CORE’ AI MINIMI
Il riaccendersi delle preoccupazioni in ambito commerciale da inizio maggio e i timori sul rallentamento della crescita globale hanno trainato al ribasso gli indici di Borsa mentre i rendimenti dei governativi ‘core’ hanno raggiunto i minimi degli ultimi anni.
ISTITUZIONALI PRONTI A COMPRARE?
In questo contesto è più che comprensibile che la fiducia degli investitori non sia alle stelle. Tuttavia, come fanno notare alcuni commentatori, se è vero che il livello dell'indice ICI resta ampiamente in territorio non incline al rischio in tutte e tre le principali aree del mondo, è altrettanto vero che la ripresa registrata a maggio può anche essere un segnale incoraggiante: gli istituzionali, preso atto delle valutazioni delle asset class rischiose, dopo la correzione potrebbero tornare a investire dopo il calo dei prezzi.
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