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Investimenti, i big dell’assicurazione non rinunciano al rischio

Dall’ultimo rapporto di Goldman Sachs Asset Management sugli investimenti delle compagnie assicurative emerge un approccio opportunistico, ma selettivo, nell’assunzione dei rischi

5 Giugno 2019 12:38

financialounge -  compagnie assicurative Goldman Sachs Asset Management rischio
Le compagnie assicurative investono in maniera opportunistica, ma con cautela e sono più selettive nell’assunzione dei rischi. "Cautiously opportunistic" è, infatti, il titolo dell’ultima ricerca annuale sulle compagnie assicurative a livello mondiale, condotta da Goldman Sachs Asset Management (GSAM) tra 307 manager di compagnie che rappresentano circa la metà degli attivi del settore a livello globale. La cautela deriva dai crescenti timori legati al rallentamento dell’economia globale e all'impatto degli eventi politici sui portafogli, con particolare attenzione alle relazioni Usa-Cina e alla politica statunitense. C’è cautela, ma il quadro complessivo non è del tutto negativo: l'82% del campione ritiene che l'economia statunitense entrerà in una fase di recessione soltanto nel 2020 o 2021, solo il 2% prevede che possa avvenire nel 2019. Anche il timore di un aumento dei tassi di interesse è diminuito in misura significativa (lo prevede solo il 7% del campione contro il 30% dello scorso anno), mentre le maggiori preoccupazioni riguardano il possibile deterioramento della qualità dei crediti nel portafoglio delle compagnie.

LE CLASSI DI ATTIVO MENO LIQUIDE ATTIRANO LE COMPAGNIE


"Le compagnie assicurative si aspettano che gli Stati Uniti entrino in una fase di recessione, ma non quest'anno", ha dichiarato Michael Siegel, Global Head Insurance Asset Management di GSAM. “Di conseguenza continuano a investire, ma assumono i rischi con un approccio più selettivo. In particolare, le compagnie assicurative mantengono la recente tendenza ad allocare capitali verso classi di attivo meno liquide, come private equity, debito legato a infrastrutture e prestiti alle imprese a media capitalizzazione (il cosiddetto ‘middle market’)”. Le compagnie assicurative mostrano poi di avere una view positiva sui rendimenti azionari, mentre prosegue l’alleggerimento delle posizioni in titoli di Stato locali a fronte di un più netto orientamento verso l’obbligazionario societario investment grade, sia statunitense che europeo.

RENDIMENTI STABILI PER I TREASURY


Per quanto riguarda in particolare i titoli di Stato Usa, la previsione è di una stabilizzazione dei rendimenti. In particolare il 62% degli intervistati ritiene che il rendimento dei Titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni rimarrà nel range del 2,5-3% fino alla fine dell’anno, un netto cambiamento rispetto alle rilevazioni precedenti, dove l’attesa di un possibile incremento dei tassi di interesse giocava un ruolo preponderante. Oggi al contrario le aspettative di rendimenti stabili hanno indotto le compagnie assicurative ad allungare la durata finanziaria (duration) dei portafogli.

Ciclo economico e mercati protetti dalla politica monetaria della Fed e della Cina


Ciclo economico e mercati protetti dalla politica monetaria della Fed e della Cina





COMPAGNIE EUROPEE PIU’ATTENTE AI FATTORI ESG


Il 62% degli intervistati include i fattori ESG (ambientali, sociali e di governance) tra i criteri chiave nei processi di investimento; la percentuale più elevata è raggiunta dalle compagnie europee, con l’83%, mentre tra le compagnie americane solo il 43% dichiara di considerare i fattori ESG nel suo processo di investimento.

MAGGIORE RICORSO AGLI ETF E CRESCITA DELL’INSURTECH


La gestione passiva ha fatto breccia tra le compagnie assicurative: più della metà (56%) delle compagnie investe in ETF; i prodotti passivi obbligazionari sono utilizzati più spesso per gestire esposizioni tattiche a breve termine o per ottenere efficienza operativa. Poco meno della metà delle compagnie investe nel settore dell’innovazione tecnologica applicata all’industria assicurativa, il cosiddetto “insurtech” (46%); il miglioramento dell’efficienza operativa è il fattore che guida maggiormente verso questo tipo di investimenti.

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