Bond Bulletin
Populismo… impopolare. Come scegliere le obbligazioni dopo le europee
Gli esperti del bond market di J.P. Morgan AM analizzano il voto europeo: agli investitori conviene dimenticare l'Europa, oppure ci sono opportunità di acquisto? Cruciale la scelta di Paesi ed emissioni
7 Giugno 2019 07:00
Nelle elezioni per il Parlamento europeo i partiti populisti come il Raggruppamento Nazionale in Francia e il neonato Brexit Party nel Regno Unito si sono piazzati al primo posto nei rispettivi Paesi, ma anche i partiti dichiaratamente filoeuropei hanno ottenuto buoni risultati. Ciò che emerge è una diffusa sfiducia nei confronti dei partiti centristi nazionali, piuttosto che un’opposizione generalizzata all’Unione Europea. È possibile che una delle principali cause di malessere sia la performance economica ostinatamente sconfortante dell’Europa, anche se i dati macro sono contrastanti, con gli indici Pmi deludenti, ma il clima di fiducia rilevato dalla Commissione segnala un’incoraggiante ripresa. Sul fronte aziendale gli utili del primo trimestre hanno nel complesso battuto le stime, mentre gli indicatori del mercato del credito non suscitano particolari preoccupazioni, con le aziende che continuano ad avere agevole accesso ai finanziamenti.
Questo scenario induce il team Global Fixed Income, Currency and Commodities di J.P. Morgan AM a togliere dalla lista almeno uno degli eventi di rischio da monitorati. Infatti, scrivono gli esperti della grande casa d’investimento americana, una volta metabolizzato l’esito del voto, gli investitori potrebbero addirittura approfittarne per sfruttare il miglioramento delle valutazioni degli attivi europei più rischiosi. Secondo il Bond Bulletin di J.P. Morgan AM, che passa in rassegna gli aspetti chiave per gli investitori obbligazionari attraverso il quadro comune della ricerca basata su fattori fondamentali, di valutazione quantitativa e tecnici, le conseguenze in senso più ampio del crescente supporto per i partiti populisti non si sono ancora manifestate, ma è chiaro che la scelta dei Paesi e delle emissioni sarà sempre più cruciale per affrontare l’aumento del "rischio idiosincratico", vale a dire quello relativo a una specifica categoria di strumenti finanziari, che di solito viene contrastato con la diversificazione.
Gli esperti di J.P. Morgan AM osservano che i tassi di riferimento europei sono ormai da tempo su una traiettoria discendente, con il rendimento del decennale tedesco solo 3 punti base sopra al minimo storico di -0,19%del 2016. I movimenti delle classi di attivo più rischiose della regione sono invece meno pronunciati: le obbligazioni ad alto rendimento europee sono relativamente lontane dal livello del 4,90% di inizio anno. Il rischio idiosincratico ha invece ricominciato a salire e Thomas Cook e Casino sono solo le ultime società ad aver risentito di un’ampia fluttuazione nei prezzi, creando opportunità per chi si occupa di selezione attiva dei titoli nel credito, secondo dati aggiornati al 28 maggio 2019.
In ogni caso, gli esperti rilevano che la domanda degli attivi europei più rischiosi si mantiene bassa e che dal 6 maggio il segmento high yield ha accusato tre settimane consecutive di deflussi. D’altro canto, poiché J.P. Morgan AM prevede che i volumi di emissioni sul mercato primario saranno inferiori a quelli dell’anno scorso, il Bond Bullettin ritiene che le condizioni dell’offerta continuano ad essere favorevoli a questo segmento. La scarsità di strumenti del reddito fisso con rendimenti superiori all’1,5% rappresenta un ulteriore fattore di sostegno per le emissioni obbligazionarie con rating più basso. Gli esperti di J.P. Morgan AM temono però che il contesto di tassi persistentemente bassi spinga gli investitori ad aumentare il ricorso alla leva finanziaria e a incrementare le allocazioni su classi di attivo meno liquide, come ad esempio il private credit e il private equity.
COME AFFRONTARE IL "RISCHIO IDIOSINCRATICO"
Questo scenario induce il team Global Fixed Income, Currency and Commodities di J.P. Morgan AM a togliere dalla lista almeno uno degli eventi di rischio da monitorati. Infatti, scrivono gli esperti della grande casa d’investimento americana, una volta metabolizzato l’esito del voto, gli investitori potrebbero addirittura approfittarne per sfruttare il miglioramento delle valutazioni degli attivi europei più rischiosi. Secondo il Bond Bulletin di J.P. Morgan AM, che passa in rassegna gli aspetti chiave per gli investitori obbligazionari attraverso il quadro comune della ricerca basata su fattori fondamentali, di valutazione quantitativa e tecnici, le conseguenze in senso più ampio del crescente supporto per i partiti populisti non si sono ancora manifestate, ma è chiaro che la scelta dei Paesi e delle emissioni sarà sempre più cruciale per affrontare l’aumento del "rischio idiosincratico", vale a dire quello relativo a una specifica categoria di strumenti finanziari, che di solito viene contrastato con la diversificazione.
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OPPORTUNITA’ PER CHI SELEZIONA ATTIVAMENTE
Gli esperti di J.P. Morgan AM osservano che i tassi di riferimento europei sono ormai da tempo su una traiettoria discendente, con il rendimento del decennale tedesco solo 3 punti base sopra al minimo storico di -0,19%del 2016. I movimenti delle classi di attivo più rischiose della regione sono invece meno pronunciati: le obbligazioni ad alto rendimento europee sono relativamente lontane dal livello del 4,90% di inizio anno. Il rischio idiosincratico ha invece ricominciato a salire e Thomas Cook e Casino sono solo le ultime società ad aver risentito di un’ampia fluttuazione nei prezzi, creando opportunità per chi si occupa di selezione attiva dei titoli nel credito, secondo dati aggiornati al 28 maggio 2019.
I TASSI BASSI POSSONO SPINGERE A AUMENTARE LA LEVA
In ogni caso, gli esperti rilevano che la domanda degli attivi europei più rischiosi si mantiene bassa e che dal 6 maggio il segmento high yield ha accusato tre settimane consecutive di deflussi. D’altro canto, poiché J.P. Morgan AM prevede che i volumi di emissioni sul mercato primario saranno inferiori a quelli dell’anno scorso, il Bond Bullettin ritiene che le condizioni dell’offerta continuano ad essere favorevoli a questo segmento. La scarsità di strumenti del reddito fisso con rendimenti superiori all’1,5% rappresenta un ulteriore fattore di sostegno per le emissioni obbligazionarie con rating più basso. Gli esperti di J.P. Morgan AM temono però che il contesto di tassi persistentemente bassi spinga gli investitori ad aumentare il ricorso alla leva finanziaria e a incrementare le allocazioni su classi di attivo meno liquide, come ad esempio il private credit e il private equity.