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Azionario Europa, sconto record rispetto a Wall Street

Secondo il metodo di analisi di Peter Lynch, basato sul rapporto prezzo/utili/crescita dei profitti, gli indici Eurostoxx 50, DAX e Ibex 35 possono essere considerati allettanti

13 Giugno 2019 10:55

financialounge -  azionario europa azioni Peter Lynch rapporto prezzo utili
Il mercato azionario Europa tratta attualmente su livelli che esprimono il maggiore sconto degli ultimi anni rispetto a Wall Street. Tuttavia, per un insieme di ragioni, gli investitori restano diffidenti sull’equity Europa. Scopriamo insieme perché.

LA MARCIA IN PIÙ DELL’S&P 500


Cominciamo con un po’ di storia. Utilizzando i tre indici di Borsa più rappresentativi per la zona euro (Eurostoxx) , Europa (Stoxx 600) e Wall Street (S&P 500), si nota come dal massimo del marzo 2000, alla vigilia dello scoppio della bolla internet, ad oggi (10 giugno 2019), l’S&P 500 abbia registrato un +111,2%, nettamente al di sopra sia dello Stoxx 600 (-5,0%) e sia dell’Eurostoxx (-19,5%).



La nuova Europa e le altre sfide per gli investitori

Anche includendo i dividendi pagati nel periodo, l’S&P 500 (+210%) ha fatto decisamente meglio nei confronti dello Stoxx 600 (+60%) e dell’Eurostoxx (+29%). Da notare che questa forbice si è tendenzialmente allargata dal minimo post crisi Lehman Brothers, probabilmente per il fatto che l’economia statunitense è riuscita a ripartire prima e meglio rispetto a quella europea.

LE TRE PRINCIPALI PREOCCUPAZIONI


Secondo diversi addetti ai lavori, sono tre le principali preoccupazioni che assillano gli investitori tenendoli lontani dall’azionario Europa nonostante le valutazioni a forte sconto rispetto a Wall Street: il populismo, la guerra commerciale Usa-Cina e i timori sul rallentamento dell’economia globale.

I POPULISTI


I risultati delle elezioni europee di maggio non hanno visto sfondare i populisti, che restano una minoranza nel parlamento europeo. Inoltre il rischio che i populisti siano una minaccia per la tenuta dell'Unione europea è minore di quanto non appaia per una semplice ragione. I populisti dell'estrema destra hanno obiettivi diametralmente opposti a quelli della sinistra e quindi sono di fatto troppo distanti tra loro per formare una coalizione anti europeista.

PAURE DELLA GUERRA COMMERCIALE


L'Europa, in particolare la Germania, è molto esposta alla Cina dal momento che vi esporta molto. Quindi le preoccupazioni per un rallentamento degli scambi commerciali tra Washington e Pechino si riversano in Europa. Inoltre, Trump minaccia di imporre dazi alle merci europee, in particolare alle automobili. Ma il presidente americano ha bisogno di una solida economia statunitense e di una Borsa bene intonata per vincere le elezioni del 2020. Pertanto queste minacce dovrebbero scemare nei prossimi mesi.

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IL RALLENTAMENTO DELLA CRESCITA


Non si può negare che quella europea sia un’economia molto più debole di quella statunitense. Il Pil degli Stati Uniti è cresciuto del 2,9% l'anno scorso rispetto all'1,8% in Europa e gli economisti di Goldman Sachs prevedono una crescita del 2,4% per gli Stati Uniti quest'anno, rispetto all'1,1% per l'Europa. Ma ci sono alcuni segnali di miglioramento. Lo stimolo fiscale dell'Eurozona nel 2019 dovrebbe essere il più alto dal 2009 mentre la Cina ha iniettato parecchi stimoli nella sua economia nel primo trimestre. Ci vorranno un po’ di tempo, ma è molto probabile che l’Europa possa ritrovarsi in una situazione economica più confortante nei prossimi tre-sei mesi.

LE VALUTAZIONI DELL’AZIONARIO EUROPA


Precisato tutto questo, le attuali valutazioni dell’azionario Europa restano fortemente a sconto rispetto a quelle dell’azionario statunitense: secondo un recente calcolo, l'indice MSCI Europe è scambiato rispetto all’S&P 500 al prezzo più scontato degli ultimi 20 anni. L'indice Eurostoxx 50, che riflette l’andamento delle 50 blue chip dell'eurozona, tratta ad un rapporto prezzo/utili (p/e) di 13,4, con i profitti che, secondo Goldman Sachs, dovrebbero aumentare del 12,5% nei prossimi 12 mesi. L’indice DAX tedesco, tratta ad un p/e di 13,1 con gli utili stimati in crescita del 13% nei prossimi 11 mesi. L’IBEX 35 di Madrid alle attuali quotazioni esprime un p/e di 11,3 con i profitti che si ipotizza possano salire dell’11,4% entro giugno 2020.

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PER PETER LYNCH IL PREZZO È GIUSTO


Secondo il leggendario investitore Peter Lynch, le azioni risultano di norma allettanti quando trattano ad un rapporto prezzo/utili/crescita dei profitti intorno a uno. Gli indici azionari sopraindicati corrispondono a questo rapporto vicino alla unità e pertanto possono essere considerati allettanti. È altrettanto vero, però, che da anni diversi analisti continuano a segnalare questa divergenza di valutazione tra il mercato azionario europeo e Wall Street ma l’S&P 500 invece che perdere terreno rispetto all’Eurostoxx o allo Stoxx 600 continua a guadagnarne.

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