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La Fed prepara il terreno ai tagli: mezzo punto in arrivo a luglio?

La possibilità è suggerita da BlackRock, secondo cui si è aperta una nuova fase che non riguarda solo Fed e Bce, ma anche altre banche centrali degli Emergenti

20 Giugno 2019 10:30

financialounge -  BlackRock Federal Reserve tassi
Il lungo passaggio del guado da parte della Fed è arrivato alla sua conclusion. In sei mesi la Banca Centrale è prima passata da una politica restrittiva alla messa in pausa, per prendere finalmente e con decisione la strada del ribasso dei tassi. Non lo ha ancora fatto materialmente nella riunione del 18-19 giugno ma ha preparato il terreno per una mossa importante a luglio, che secondo le previsioni di BlackRock potrebbe raggiungere la dimensione di mezzo punto, un’altra novità rispetto ai passi da un quarto di punto alla volta e al rialzo compiuti da dicembre 2015 in avanti, dopo la fine del Quantitative Easing. E’ l’analisi a caldo dopo la riunione del FOMC di Rick Rieder, Chief Investment Officer del Global Fixed Income di BlackRock, la grande casa di investimenti Americana.

IL DOT PLOT SUI FED FUND PUNTA A 50 PUNTI BASE A LUGLIO


L’esperto osserva appunto che il cosiddetto dot plot emerso dalla riunione della Fed, vale a dire la combinazione delle aspettative sui Fed Fund formulate dai membri del direttorio della Banca Centrale, suggerisce che potremmo assistere a un taglio dei tassi di 50 punti base già a luglio. Ad accelerare la svolta della Fed sono stati anche Mario Draghi e i suoi colleghi che non solo hanno espresso la volontà di tagliare ulteriormente i tassi ma anche di spingere l’inflazione oltre i livelli definiti dal target della Banca Centrale Europea. Il cliclo monetario secondo BlackRock è ora entrato in una nuova fase alla luce della debolezza dell’economia globale e delle incertezze legate alla guerra dei dazi, mentre l’inflazione americana non ce la fa ad avvicinarsi al target del 2% fissato dalla Fed.

SUL PIATTO ANCHE IL DOLLARO FORTE


Le attese del mercato sono che la Fed non solo abbassi i tassi, ma anche che interrompa il cosiddetto Quantitative Tightening, vale a dire il mancato rifinanziamento delle posizioni man mano che i titoli accumulati durante il QE vengono a scadenza. L’esperto di BlackRock ritiene che l’importante cambiamento di rotta della Fed sia in sincrono con una nuova dinamica globale orientata alla riduzione del costo del denaro, a fronte del rallentamento di una serie di indicatori, dal commercio, all’attività manifatturiera, alla fiducia negli investimenti da parte dei capi azienda. Per questo la Fed potrebbe muoversi con rapidità e aggressività nella riduzione dei tassi. La politica monetaria ha un chiaro impatto sui rapporti di cambio tra le principali monete, e anche qui la Bce di Draghi sembra aver spedito la patata bollente sul piatto della Fed, che a questo punto si pone il problema di mantenere il dollaro stabile, vale a dire di non lasciarlo apprezzare troppo.

Inflazione, le banche centrali cercano di riprendere il controllo  


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ALLENTAMENTO GLOBALE PER SOSTENERE LE ECONOMIE


Secondo BlackRock inoltre la nuova fase della politica monetaria non riguarda solo la Fed e la Bce, ma anche altre banche centrali dei mercati emergenti, come ad esempio Indonesia e Russia. Infatti si tratta di una svolta diretta a supportare e far durare l’espansione economica globale, con o senza guerre dei dazi. Questo non vuol dire, avverte l’esperto di BlackRock, che bisogna aspettarsi che la Fed tagli con continuità fino a portare I tassi in prossimità dello zero, ma che il FOMC è ora più orientato ad allentare di prima per muoversi più in sintonia con le altre banche centrali del mondo.

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