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H2O, Natixis prende le contromisure

Dopo lo scandalo legato ai presunti bond illiquidi tra gli asset dei fondi della controllata H2O, Natixis annuncia provvedimenti e prova a rassicurare gli investitori

24 Giugno 2019 15:57

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Al via le contromisure da parte di Natixis e della controllata H2O Asset Management, colpita la scorsa settimana da un’ondata di riscatti a causa di alcuni bond illiquidi che deterrebbe in portafoglio. Secondo quanto ha rivelato il Financial Times, i bond incriminati sarebbero legati al controverso imprenditore tedesco Lars Windhorst, e sarebbero tra gli asset del fondo H2O Allegro, che fino a mercoledì, prima di subire riscatti per 113 milioni, contava su 2,26 miliardi di euro in Aum.

FONDI GETTONATI SUL MERCATO ITALIANO


Il caso riguarda il nostro Paese in particolare, visto che negli ultimi due anni l’Italia è stata uno dei principali mercati per i fondi H2O. Secondo fonti di mercato, poco più di 5 miliardi di euro delle masse gestite complessivamente da H2O, pari a 31 miliardi, sarebbero riferibili al nostro Paese: per questo motivo realtà distributive del calibro di Banca Generali, Bnl-Bnp Paribas, Fineco e Banca Mediolanum hanno consigliato ai clienti “di azzerare o ridurre considerevolmente l’esposizione su H2O”, secondo quanto riportato da La Stampa.

LE MOSSE DI H2O


Per tentare di riparare H2O ha fatto sapere di aver ceduto parte dei propri asset illiquidi – bond non quotati e privi di rating - ed eliminato le commissioni di ingresso nei propri fondi. Secondo Reuters, questa iniziativa di H2O, che lo scorso anno ha contribuito per circa l’11% all’utile netto di Natixis, avrebbe comportato una svalutazione dei propri fondi fino a un massimo del 7%.

REVISIONE ANTICIPATA


In una nota, Natixis ha fatto sapere di appoggiare le iniziative di H20 e di aver anticipato al 21 giugno la revisione del business della controllata, con l’obiettivo di ripristinare la fiducia. In particolare, in relazione agli asset di H2O AM ritenuti illiquidi, Natixis ha precisato che “gli asset rilevanti sono titoli di debito relativi a un’ampia varietà di società non quotate, nessuna delle quali al momento è in una situazione di default”. Tuttavia, “data la situazione, i team di H2O AM hanno registrato questi titoli al loro valore transazionale, determinato dalle valutazioni ottenute domenica da una serie di banche internazionali indipendenti” e che comunque questi titoli rappresentano meno del 2% del patrimonio dei fondi H2O.

MODELLO MULTI AFFILIATE


Natixis ha inoltre confermato i principi del suo modello multi-affiliate per l’asset management, che si regge su 25 società di gestione, ognuna indipendente dalle altre e quindi autonoma nelle scelte di investimento. Al 31 marzo di quest’anno, le 25 controllate gestivano asset per 855 miliardi di euro, e “le differenze nell’approccio di gestione di ciascuna compagnia consentono di offrire una vasta gamma di prodotti, per soddisfare una base di clienti diversi in termini di provenienza geografica e propensione al rischio”.

IL FINANZIERE TEDESCO


Infine, H2O ha fatto sapere che il ceo Bruno Crastes si è dimesso dal board di Tennor Holding, la società del finanziere Lars Windhorst, dove sedeva con un ruolo non esecutivo, con effetto immediato, e che il suo posto verrà preso dal chief investment officer Vincent Chailley, che assicurerà la rappresentanza di H20 AM in Tennor Holding. I rapporti tra le due società proseguiranno in futuro.

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