auto elettriche
Mobilità sostenibile: opportunità lungo la catena del valore
Secondo Zehrid Osmani di Martin Currie (Legg Mason) le migliori occasioni di investimento legate alla mobilità sostenibile si trovano in settori più “nascosti”
25 Giugno 2019 16:20
Accade di rado che un mercato ben consolidato subisca una trasformazione radicale nel giro di pochi anni. Sembra però proprio questo il destino dell’industria automobilistica, con i veicoli elettrici che sono avviati a diventare la norma, mentre gradualmente il motore a combustione interna verrà abbandonato.
Secondo le previsioni di Zehrid Osmani, head of global long-term unconstrained di Martin Currie (affiliata Legg Mason), “da qui al 2030 il mercato dei veicoli elettrici dovrebbe espandersi a un tasso di crescita annuo cumulato superiore al 30%, spinto principalmente dalle regolamentazioni più restrittive e dalla crescita della domanda da parte dei consumatori”
Per Osmani “la Cina è al momento il più grande mercato di veicoli elettrici al mondo, e il governo sta spingendo con forza per un’ulteriore crescita”. In Europa “un nuovo pacchetto di norme sulla mobilità pulita, approvato dal Parlamento Europeo, ha previsto nuovi standard sulle emissioni di anidride carbonica, e incentivi per i veicoli a zero emissioni”. L’interesse per forme di trasporto più sostenibile è in crescita, anche se a rilento: secondo un sondaggio dell’American Automobile Association, solo il 16% degli automobilisti Usa ha dichiarato di star considerando un’auto elettrica come prossimo acquisto.
Dove investire? Non sempre la strada più ovvia è la migliore. Ad esempio, “Tesla è probabilmente il marchio di veicoli elettrici più noto al mondo, grazie anche alla Model 3, il suo modello più venduto nel 2018”. Ma, spiega l’esperto, “l’azienda di Elon Musk ha motivo di preoccuparsi, perché ormai molte altre case automobilistiche hanno sviluppato modelli elettrici, come Baic (di proprietà del governo cinese), Nissan, Toyota, Renault, Bmw”. Per questo motivo, anche se questa parte della catena del valore è molto in vista, potrebbe non rappresentare un bacino di opportunità così ricco per gli investitori.
Per Osmani ci sono due motivazioni. La prima è “il rischio rappresentato dall’esporsi alle scelte dei consumatori. Essendo le decisioni riguardo ai brand strettamente legate ai gusti, spesso mutevoli, della clientela, tentare di prevedere se gli automobilisti preferiranno una Tesla, una Porsche o una Renault appare un rischio non necessario per gli investitori”. Inoltre, “trovarsi in prima linea sul mercato dei consumatori finali espone gli investitori a un segmento ad alta intensità di competizione, cosa che – come investitori – in genere vorremmo evitare”.
Per queste ragioni Martin Currie preferisce “analizzare l’intero ecosistema dei veicoli elettrici e trovare opportunità lungo la catena del valore, in aree a valore aggiunto con pricing attraente, e che dispongano di un maggior potere di determinazione dei prezzi”. Alcuni esempi: l’azienda olandese Asml, fornitore chiave di un’industria in espansione come quella dei semiconduttori, o la tedesca Infineon, che dispone di un’ampia gamma di prodotti per l’industria automotive e la sua transizione verso le tecnologie elettriche o ibride, così come per la guida autonoma.
Un’altra parte vitale della catena del valore, spiega Osmani, è rappresentata dalle batterie, il cuore pulsante dei veicoli elettrici. “Anche qui stiamo analizzando diverse potenziali opportunità, come Umicore, azienda attiva nel riciclo e nel recupero di metalli preziosi, che detiene il brevetto di Cellcore®, il nome commerciale dei suoi materiali Nmc (litio, nickel, manganese e cobalto) che formano il catodo di una batteria al litio ricaricabile”.
L’industria dei veicoli elettrici, sintetizza l’esperto, “è un esempio perfetto del modo in cui approcciamo l’investimento nelle aziende. L’analisi fondamentale e una chiara comprensione delle strutture dei diversi settori ci aiutano a generare rendimenti interessanti per i nostri clienti. Partendo da un approccio ampio e profondo nell’analizzare i segmenti di mercato lungo tutta la catena del valore, siamo in grado di impegnare il capitale dei nostri clienti solo sulle idee migliori, per esporci a interessanti opportunità di crescita di lungo termine”.
CRESCITA ESPONENZIALE
Secondo le previsioni di Zehrid Osmani, head of global long-term unconstrained di Martin Currie (affiliata Legg Mason), “da qui al 2030 il mercato dei veicoli elettrici dovrebbe espandersi a un tasso di crescita annuo cumulato superiore al 30%, spinto principalmente dalle regolamentazioni più restrittive e dalla crescita della domanda da parte dei consumatori”
CINA, EUROPA E USA
Per Osmani “la Cina è al momento il più grande mercato di veicoli elettrici al mondo, e il governo sta spingendo con forza per un’ulteriore crescita”. In Europa “un nuovo pacchetto di norme sulla mobilità pulita, approvato dal Parlamento Europeo, ha previsto nuovi standard sulle emissioni di anidride carbonica, e incentivi per i veicoli a zero emissioni”. L’interesse per forme di trasporto più sostenibile è in crescita, anche se a rilento: secondo un sondaggio dell’American Automobile Association, solo il 16% degli automobilisti Usa ha dichiarato di star considerando un’auto elettrica come prossimo acquisto.
NON SOLO TESLA
Dove investire? Non sempre la strada più ovvia è la migliore. Ad esempio, “Tesla è probabilmente il marchio di veicoli elettrici più noto al mondo, grazie anche alla Model 3, il suo modello più venduto nel 2018”. Ma, spiega l’esperto, “l’azienda di Elon Musk ha motivo di preoccuparsi, perché ormai molte altre case automobilistiche hanno sviluppato modelli elettrici, come Baic (di proprietà del governo cinese), Nissan, Toyota, Renault, Bmw”. Per questo motivo, anche se questa parte della catena del valore è molto in vista, potrebbe non rappresentare un bacino di opportunità così ricco per gli investitori.
I RISCHI DEL SETTORE AUTO
Per Osmani ci sono due motivazioni. La prima è “il rischio rappresentato dall’esporsi alle scelte dei consumatori. Essendo le decisioni riguardo ai brand strettamente legate ai gusti, spesso mutevoli, della clientela, tentare di prevedere se gli automobilisti preferiranno una Tesla, una Porsche o una Renault appare un rischio non necessario per gli investitori”. Inoltre, “trovarsi in prima linea sul mercato dei consumatori finali espone gli investitori a un segmento ad alta intensità di competizione, cosa che – come investitori – in genere vorremmo evitare”.
SEMICONDUTTORI E AUTOMOTIVE
Per queste ragioni Martin Currie preferisce “analizzare l’intero ecosistema dei veicoli elettrici e trovare opportunità lungo la catena del valore, in aree a valore aggiunto con pricing attraente, e che dispongano di un maggior potere di determinazione dei prezzi”. Alcuni esempi: l’azienda olandese Asml, fornitore chiave di un’industria in espansione come quella dei semiconduttori, o la tedesca Infineon, che dispone di un’ampia gamma di prodotti per l’industria automotive e la sua transizione verso le tecnologie elettriche o ibride, così come per la guida autonoma.
VALORE NELLE BATTERIE
Un’altra parte vitale della catena del valore, spiega Osmani, è rappresentata dalle batterie, il cuore pulsante dei veicoli elettrici. “Anche qui stiamo analizzando diverse potenziali opportunità, come Umicore, azienda attiva nel riciclo e nel recupero di metalli preziosi, che detiene il brevetto di Cellcore®, il nome commerciale dei suoi materiali Nmc (litio, nickel, manganese e cobalto) che formano il catodo di una batteria al litio ricaricabile”.
ANALIZZARE L’INTERA CATENA
L’industria dei veicoli elettrici, sintetizza l’esperto, “è un esempio perfetto del modo in cui approcciamo l’investimento nelle aziende. L’analisi fondamentale e una chiara comprensione delle strutture dei diversi settori ci aiutano a generare rendimenti interessanti per i nostri clienti. Partendo da un approccio ampio e profondo nell’analizzare i segmenti di mercato lungo tutta la catena del valore, siamo in grado di impegnare il capitale dei nostri clienti solo sulle idee migliori, per esporci a interessanti opportunità di crescita di lungo termine”.
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