Charles Prideaux

Contro la volatilità scappare non è la soluzione

Secondo lo Schroders Global Investor Study 2019, gli investitori italiani spesso decidono di cambiare il profilo di rischio dei loro investimenti nelle fasi di incertezza e di interromperli prima del tempo

15 Luglio 2019 14:41

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Come reagiscono gli investitori alle fasi di forte volatilità, come quella della fine del 2018? Modificando il profilo di rischio dei propri investimenti. Lo rivela l’ultima edizione dello Schroders Global Investor Study 2019: la ricerca, condotta su oltre 25mila persone in 32 Paesi, evidenzia come oltre il 64% degli italiani abbia apportato cambiamenti al profilo di rischio dei propri investimenti in risposta diretta all’instabilità, risultando sostanzialmente in linea con l’analoga scelta del 70% degli investitori globali ed europei.

ITALIANI PRUDENTI…


Mentre il 36% degli investitori italiani dichiara di essersi spostato su investimenti con rischio inferiore (37% il dato globale, 35% quello europeo) e il 15% di aver allocato parte del portafoglio in liquidità (21% a livello globale, 18% in Europa), il 31% si è mosso invece verso opzioni con un livello di rischio elevato (35% a livello globale, 38% in Europa), manifestando un comportamento più aggressivo. Poco più di un terzo (36%), infine, ha mantenuto invariata la propria allocazione al rischio, rispetto al 30% globale e 30% europeo.

…MA POCO PAZIENTI


Un’altra caratteristica degli investitori italiani, evidenziata dallo studio, è il fatto che in media detengono i propri investimenti per 2,2 anni, meno della metà del periodo raccomandato di cinque anni e meno rispetto agli investitori globali ed europei, entrambi con una media di 2,6 anni. Ancora meno pazienti sono i millennial italiani, che mantengono i loro investimenti in media per 1,9 anni (al pari della media globale) contro una media di 2,6 per i baby boomer italiani (3,7 a livello globale, 3,5 a livello europeo).

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I MILLENNIAL AMANO IL RISCHIO


I millennial italiani amano il rischio, ma meno dei loro coetanei: quasi metà (48%, contro il 53% del dato globale e il 49% quello europeo) ritiene che il pericolo maggiore per i propri investimenti sia non assumere abbastanza rischio per poter raggiungere i propri obiettivi. Secondo lo studio, “questo approccio di breve termine potrebbe essere dettato dal fatto che gli investitori italiani si aspettano in media un rendimento totale (income e growth) dell’8,1% all’anno per il prossimo quinquennio. Le aspettative sono più contenute rispetto a quelle della media globale, pari al 10,7%, ed europea, equivalente al 9%”.

ATTESE ELEVATE


Sono gli americani gli investitori con le aspettative di rendimento più elevate, al 12,4%, contro il 9% degli europei. Nonostante le aspettative più realistiche, il 50% degli italiani dichiara di non aver ottenuto ciò che desiderava dai propri investimenti negli ultimi 5 anni, in linea con il 51% degli investitori globali e il 52% di quelli europei. In effetti, circa il 7% degli italiani (10% il dato globale, 9% quello europeo) ritiene di non aver mantenuto i propri investimenti abbastanza a lungo.

CONCENTRARSI SUL LUNGO PERIODO


“Le oscillazioni dei mercati terranno sempre gli investitori sulle spine, ma la chiave è concentrarsi sul lungo periodo. Interrompere e modificare gli investimenti, soprattutto durante le fasi più impegnative dei mercati, si rivela spesso controproducente per i portafogli e conduce alla fine a rendimenti deludenti”, spiega Charles Prideaux, global head of product and solutions di Schroders. “Al contrario, è cruciale guardare oltre l’incertezza: il nostro obiettivo in Schroders è infatti quello di offrire soluzioni di investimento che rispondano ai bisogni degli investitori nel corso del tempo e che siano adatte alla loro predisposizione al rischio”.

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