Antonio Bottillo

Amanti del rischio o prudenti, gli investitori scelgono la gestione attiva

Il sondaggio di Natixis Investment Managers rivela che la maggior parte degli investitori preferisce affidarsi ai consulenti finanziari e predilige la gestione attiva, che consente di bilanciare le attese di rendimento e la propensione al rischio

19 Luglio 2019 08:30

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Quale che sia la loro posizione in materia di rischio e rendimento, gli investitori preferiscono la gestione attiva e si affidano ai consulenti finanziari. Lo rivela il sondaggio condotto da Natixis Investment Managers su 9100 investitori individuali, di cui 400 in Italia.

RISCHIO E RENDIMENTO


Secondo l’indagine, le aspettative di rendimento degli investitori sono cresciute, ma permangono gli interrogativi su quale sia il livello di rischio accettabile. Anche se l’86% degli interpellati a livello globale ritiene importante i risultati dei propri investimenti nel lungo periodo (in Italia l’82,8%), piuttosto che nel breve, e il 77% è disposto a mettere al primo posto la sicurezza e non la performance (80,8% per l’Italia), la storia ha mostrato che gli investitori possono avere memoria corta nelle fasi di rischio e volatilità.

UN GAP DI COMPRENSIONE


“Gli investitori non sembrano comprendere chiaramente che la ricerca di rendimenti a doppia cifra significa investire con un livello di rischio più alto”, spiega Antonio Bottillo, country manager per l’Italia di Natixis Investment Managers. “Questo gap fondamentale tra attese di rendimento e tolleranza al rischio evidenzia l’importanza della consulenza finanziaria per comprendere la reale portata di rischio e volatilità ed essere pronti a raggiungere i propri obiettivi di lungo periodo”.

Da Mirova un fondo focalizzato sulla parità di genere


Da Mirova un fondo focalizzato sulla parità di genere






DISPOSTI A PAGARE UN PREMIO PER LA GESTIONE ATTIVA


I fondi passivi sono sempre più diffusi e popolari, ma il sondaggio rivela che le attese degli investitori sono più vicine alle strategie attive rispetto a quelle passive. Gli investitori si aspettano di ricevere una gestione attiva reale in cambio del pagamento di una commissione. In particolare, più della metà (56%) degli interpellati si dice disposto a pagare un premio per la gestione attiva per combattere la volatilità. In Italia questa percentuale arriva al 62,8%.

LE RICHIESTE DEGLI INVESTITORI


Inoltre, il 70% degli investitori ritiene importante per i propri investimenti avere la possibilità di battere il benchmark di riferimento per ogni specifica asset class (64% per l’Italia); una percentuale analoga afferma come sia importante avere le capacità di trarre vantaggio dai movimenti di mercato di breve termine, e in Italia questa percentuale arriva al 75,8%. Il 68% degli intervistati si aspetta che i propri fondi abbiano un portafoglio diverso da quello dell’indice di riferimento, percentuale che in Italia sale al 74,8%. Infine, il 77% degli interpellati ritiene che i gestori applichino commissioni elevate anche se in realtà replicano l’indice di riferimento. In Italia, questa percentuale è pari al 76,3%.

SEMPRE PIÙ ATTENZIONE AGLI ALTERNATIVI…


Cresce inoltre l’attenzione per gli investimenti alternativi. Il 57% degli investitori afferma di essere stato indotto dalla volatilità a prendere in considerazione asset class diverse dalle tradizionali azioni e obbligazioni - in Italia la percentuale arriva al 62,8% - con il 38% degli interpellati che ha confermato di avere già in portafoglio investimenti alternativi (in Italia il 34,5%).

… MA RESTA LA CONFUSIONE SUI FONDI INDICIZZATI


Per quanto riguarda la gestione passiva, il sondaggio però evidenzia un certo grado di confusione tra gli investitori. I due terzi degli interpellati affermano di comprendere la differenza tra gestione attiva e passiva, ma solo il 68% riconosce che i fondi passivi offrono i rendimenti di mercato, sia positivi sia negativi, e che non danno protezione nelle fasi di ribasso dei mercati. Allo stesso tempo, il 67% afferma che la recente fase di volatilità ha mostrato come i fondi passivi siano stati più rischiosi rispetto allle attese.

SERVE UN APPROCCIO ATTIVO


“I falsi miti degli investitori riguardo a rischio, volatilità e investimenti indicizzati potrebbero essere offuscati da obiettivi di rendimento a doppia cifra. Negli ultimi dieci anni, gli investitori hanno beneficiato di significativi ritorni in un lungo bull market, caratterizzato da tassi di interesse storicamente bassi e volatilità relativa. Gli investitori potrebbero quindi avere dimenticato che i fondi passivi non hanno una gestione del rischio incorporata e che sono esposti allo stesso livello di rischio dei mercati”, continua Bottillo. “Il mercato ha oggi bisogno di una view di lungo periodo e di un approccio attivo all’investimento per intercettare le migliori opportunità e aiutare gli investitori a bilanciare le attese di rischio e rendimento”.

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