cyber security
Sicurezza informatica, un settore ricco di opportunità
Nuove legislazioni e connessioni più veloci sostengono la crescita della sicurezza informatica: investire in questo megatrend permette di cogliere le opportunità derivanti da una minaccia globale
19 Luglio 2019 09:50
Tra i megatrend se ne sta distinguendo uno in grado di sfruttare una particolare congiunzione che si sta formando sui mercati, e cioè l’allineamento delle tensioni geopolitiche, una crescente e più rigorosa regolamentazione e l’ascesa del 5G. Si tratta della sicurezza informatica (cyber security) che, secondo i membri del Comitato di consulenza per la strategia Security di Pictet, ha tutte le carte in regola per garantire soddisfazioni agli investitori di lungo termine.
L’analisi dell’advisory board del fondo Pictet–Security di Pictet Asset Management, il comparto della casa specializzato in questo specifico megatrend, parte da una constatazione: la disputa tra Washington e Pechino non è affatto limitata a, seppur importanti, questioni commerciali, ma riguarda la leadership tecnologica e la difesa nazionale.
“Per le principali economie avanzate le problematiche della sicurezza informatica a 360 gradi sono diventate delle vere e proprie priorità nazionali: dal contrasto ai vari tipi di attacchi alla protezione delle informazioni fino alla tutela dei cittadini da influenze occulte”, puntualizza l’advisory board, alla luce anche di previsioni sulla spesa mondiale per la cyber security che segnalano un trend molto più robusto - circa il 10% ogni anno, tre volte di più di quanto dovrebbe salire l'economia in generale – che proietta il giro d’affari a 120 miliardi di dollari entro il 2021.
Tassi di crescita a doppia cifra che riguardano anche il mercato della cyber security in Europa nei prossimi cinque anni. Il fenomeno, infatti, sta coinvolgendo in modo crescente anche il Vecchio continente con molte promettenti aziende specializzate proprio nella cyber security. Secondo i membri del Comitato di consulenza e i gestori di Pictet AM le ragioni di questa accelerazione sono molteplici. Innanzitutto, i governi europei hanno realizzato che il problema della sicurezza informatica va affrontato subito coinvolgendo le compagnie attive nel settore della cyber security. Tra le iniziative più concrete quella dell’Unione Europea, che investirà fino a 450 milioni di euro in una nuova partnership tra pubblico-privato in questo settore, e la riforma fiscale nel Regno Unito, che ha proprio nelle start-up tecnologiche focalizzate nella sicurezza informatica i principali beneficiari.
In secondo luogo, molti specialisti, tra il personale più qualificato fuoriuscito in questi ultimi anni dal settore finanziario europeo per la crisi, sono approdati nei settori tecnologici dove ha messo a frutto la propria esperienza con quella delle aziende europee già attive nell’ambito della sicurezza. Anche l'introduzione del Regolamento europeo generale sulla protezione dei dati personali (Gdpr) nel 2018 ha fornito un ulteriore contributo alla domanda di cyber security nel settore. Infine, aspetto non secondario per gli investitori interessati a questo settore, le aziende europee non sono affatto seconde a quelle statunitensi e cinesi per i servizi di sicurezza di terze parti.
Grazie alla sana competizione delle aziende specializzate nella sicurezza informatica in Europa, Stati Uniti e Cina, il settore si candida a rispondere nel modo più efficace alla sfida posta dalla crescita dell'Internet delle cose (IoT). Si stima che entro il 2021, quando la tecnologia 5G sarà stata introdotta in tutto il mondo, i dispositivi connessi in rete in tutto il mondo dovrebbero essere cresciuti fino a circa 25 miliardi di unità contro gli attuali circa 14 miliardi. Dispositivi che non saranno soltanto pc, smartphone, tablet ma anche frigoriferi, auto, lavastoviglie e citofoni, e che potrebbero costituire fino a un quarto di tutti gli attacchi informatici. “Le applicazioni che impiegano l’intelligenza artificiale potrebbero limitare gli impatti mentre il calcolo quantistico a lungo termine potrebbe assicurare la capacità e la velocità nel riuscire a gestire i volumi di bytes” spiega l’advisory board.
In attesa di verificare sul campo tutte queste previsioni, il settore della cyber security sta comunque già beneficiando di una serie di fattori che convergono a suo favore: dai più recenti sviluppi tecnologici alla crescente attenzione dei governi alla difesa a fronte delle tensioni geopolitiche fino alle riforme normative sulle aziende e sulla privacy.
“A dimostrazione del momentum favorevole si registra l'ondata di operazioni di fusione e acquisizione tra le quali spicca l'acquisizione di Imperva da parte di Thoma Bravo per 2,1 miliardi di dollari, un titolo in portafoglio al fondo Pictet Security al momento dell'acquisizione, e l'acquisizione da parte di Cisco Systems dello specialista dell'autenticazione dell'identità Duo per un importo di 2,35 miliardi di dollari” argomenta l’advisory board.
Per tutte queste considerazioni, i membri del comitato di consulenza sono convinti che coloro che investono in questo megatrend beneficiano di un'opportunità di crescita secolare e, al contempo, di un certo livello di protezione in caso di eventi imprevedibili a livello mondiale.
LEADERSHIP TECNOLOGICA E DIFESA NAZIONALE
L’analisi dell’advisory board del fondo Pictet–Security di Pictet Asset Management, il comparto della casa specializzato in questo specifico megatrend, parte da una constatazione: la disputa tra Washington e Pechino non è affatto limitata a, seppur importanti, questioni commerciali, ma riguarda la leadership tecnologica e la difesa nazionale.
LE PROBLEMATICHE DELLA SICUREZZA INFORMATICA
“Per le principali economie avanzate le problematiche della sicurezza informatica a 360 gradi sono diventate delle vere e proprie priorità nazionali: dal contrasto ai vari tipi di attacchi alla protezione delle informazioni fino alla tutela dei cittadini da influenze occulte”, puntualizza l’advisory board, alla luce anche di previsioni sulla spesa mondiale per la cyber security che segnalano un trend molto più robusto - circa il 10% ogni anno, tre volte di più di quanto dovrebbe salire l'economia in generale – che proietta il giro d’affari a 120 miliardi di dollari entro il 2021.
UN FENOMENO ANCHE EUROPEO
Tassi di crescita a doppia cifra che riguardano anche il mercato della cyber security in Europa nei prossimi cinque anni. Il fenomeno, infatti, sta coinvolgendo in modo crescente anche il Vecchio continente con molte promettenti aziende specializzate proprio nella cyber security. Secondo i membri del Comitato di consulenza e i gestori di Pictet AM le ragioni di questa accelerazione sono molteplici. Innanzitutto, i governi europei hanno realizzato che il problema della sicurezza informatica va affrontato subito coinvolgendo le compagnie attive nel settore della cyber security. Tra le iniziative più concrete quella dell’Unione Europea, che investirà fino a 450 milioni di euro in una nuova partnership tra pubblico-privato in questo settore, e la riforma fiscale nel Regno Unito, che ha proprio nelle start-up tecnologiche focalizzate nella sicurezza informatica i principali beneficiari.
IL REGOLAMENTO EUROPEO GDPR
In secondo luogo, molti specialisti, tra il personale più qualificato fuoriuscito in questi ultimi anni dal settore finanziario europeo per la crisi, sono approdati nei settori tecnologici dove ha messo a frutto la propria esperienza con quella delle aziende europee già attive nell’ambito della sicurezza. Anche l'introduzione del Regolamento europeo generale sulla protezione dei dati personali (Gdpr) nel 2018 ha fornito un ulteriore contributo alla domanda di cyber security nel settore. Infine, aspetto non secondario per gli investitori interessati a questo settore, le aziende europee non sono affatto seconde a quelle statunitensi e cinesi per i servizi di sicurezza di terze parti.
INTERNET DELLE COSE E 5G
Grazie alla sana competizione delle aziende specializzate nella sicurezza informatica in Europa, Stati Uniti e Cina, il settore si candida a rispondere nel modo più efficace alla sfida posta dalla crescita dell'Internet delle cose (IoT). Si stima che entro il 2021, quando la tecnologia 5G sarà stata introdotta in tutto il mondo, i dispositivi connessi in rete in tutto il mondo dovrebbero essere cresciuti fino a circa 25 miliardi di unità contro gli attuali circa 14 miliardi. Dispositivi che non saranno soltanto pc, smartphone, tablet ma anche frigoriferi, auto, lavastoviglie e citofoni, e che potrebbero costituire fino a un quarto di tutti gli attacchi informatici. “Le applicazioni che impiegano l’intelligenza artificiale potrebbero limitare gli impatti mentre il calcolo quantistico a lungo termine potrebbe assicurare la capacità e la velocità nel riuscire a gestire i volumi di bytes” spiega l’advisory board.
FATTORI CONVERGENTI
In attesa di verificare sul campo tutte queste previsioni, il settore della cyber security sta comunque già beneficiando di una serie di fattori che convergono a suo favore: dai più recenti sviluppi tecnologici alla crescente attenzione dei governi alla difesa a fronte delle tensioni geopolitiche fino alle riforme normative sulle aziende e sulla privacy.
NUMEROSE OPERAZIONI DI FUSIONE E ACQUISIZIONE
“A dimostrazione del momentum favorevole si registra l'ondata di operazioni di fusione e acquisizione tra le quali spicca l'acquisizione di Imperva da parte di Thoma Bravo per 2,1 miliardi di dollari, un titolo in portafoglio al fondo Pictet Security al momento dell'acquisizione, e l'acquisizione da parte di Cisco Systems dello specialista dell'autenticazione dell'identità Duo per un importo di 2,35 miliardi di dollari” argomenta l’advisory board.
CRESCITA SECOLARE E PROTEZIONE
Per tutte queste considerazioni, i membri del comitato di consulenza sono convinti che coloro che investono in questo megatrend beneficiano di un'opportunità di crescita secolare e, al contempo, di un certo livello di protezione in caso di eventi imprevedibili a livello mondiale.