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Trovare il giusto equilibrio tra rischio e rendimento negli investimenti obbligazionari
Hoxha (Pictet Am) abbina obbligazioni societarie statunitensi con rating BBB con Treasury scadenza tra 10 e 30 anni, obbligazioni europee investment grade con Bund tedeschi lunghi e debito dei Paesi in via di sviluppo espresso in dollari con posizioni ribassiste su alcune valute emergenti
27 Agosto 2019 08:54
Prevedere l'andamento delle economie, delle decisioni politiche, delle scelte monetarie delle banche centrali e dei mercati finanziari è un esercizio difficile se non impossibile. Proprio per questo Ella Hoxha, senior investment manager di Pictet Asset Management, preferisce adottare scelte di portafoglio che, partendo dall'individuare tendenze strutturali di lungo termine, siano capaci di abbinare le opportunità che si vengono a creare con un’ampia diversificazione dei rischi in modo da trovare il giusto equilibrio tra rischio e rendimento.
BILANCIARE OPPORTUNITA’ E RISCHIO
“E’ vero che la situazione è complicata e che gli investitori obbligazionari devono accettare rendimenti più bassi, o assumere più rischio. Tuttavia, implementando il giusto approccio è possibile bilanciare le fonti di rendimento potenziale con coperture in grado di difendere le scelte di portafoglio”, riferisce Hoxha.
ALTO DEBITO GOVERNATIVO, POCA INFLAZIONE, BASSI RENDIMENTI
Il punto di partenza dell’esperta è che la crescita economica ha accusato un freno anche per il debito governativo che si è portato su livelli storicamente elevati: una dinamica che ha limitato le spinte inflattive e, a cascata, ha determinato bassi rendimenti obbligazionari. “Siamo convinti che si tratti di tendenze destinate a prevalere anche in presenza di condizioni economiche temporaneamente in miglioramento: l’atteggiamento delle banche centrali, come abbiamo sperimentato tra la fine dello scorso anno e l’inizio del 2019, tende a riportarsi in modalità accomodante”, spiega Hoxha. In pratica, l’esperta cerca di individuare per ogni fonte potenziale di rendimento una scelta di investimento correlata in modo negativo, in modo da bilanciare il rischio complessivo di portafoglio.
AREA DOLLARO, L’APPEAL DEI BOND CON RATING BBB…
Per esempio, nell’area del dollaro statunitense Ella Hoxha reputa che i titoli con rating BBB, il gradino più basso dell'universo investment grade, siano quelli con maggiori potenzialità di guadagno perché sono stati messi sotto pressione dai flussi di vendita sul mercato e scambiano ora ad un premio interessante. Inoltre, anche questi bond dovrebbero beneficiare dei tagli dei tassi della Federal Reserve mentre diverse grandi e solide aziende con questo merito di credito dovrebbero alleggerire l’esposizione debitoria dopo aver intrapreso operazioni di fusione e acquisizione.
…E IL PARACADUTE DEI TREASURY CON SCADENZA TRA 10 E 30 ANNI
Per bilanciare il rischio di una loro correzione dei prezzi in caso di grave flessione o recessione – sebbene non sia questo il caso base di Hoxha – l’esperta ha assunto un’esposizione sui titoli di stato Usa (Treasury) con scadenza compresa tra 10 e 30 anni. “L’analisi storica permette di verificare come i rendimenti generati da questi titoli di stato siano risultati costantemente correlati in modo negativo a quelli con rating BBB: questo garantisce una buona combinazione di copertura”, argomenta Hoxha. Secondo l’esperta, nel momento in cui l'economia americana dovesse rallentare in modo vistoso, i tassi scenderanno ancora di più rispetto ai livelli attualmente anticipati con ricadute positive dei prezzi – che si muovono in direzione opposta ai rendimenti - dei Treasury con scadenza più lunga.
EUROPA, OBBLIGAZIONI INVESTMENT GRADE E BUND LUNGHI
Stesso approccio in Europa, dove l’esposizione alle obbligazioni societarie investemnt grade, in particolare di emittenti del settore immobiliare, è stata bilanciata con Bund tedeschi con scadenza lunga.
MERCATI EMERGENTI
Anche nell’ambito del debito emergente vi sono opportunità che vanno opportunamente bilanciate da solide coperture. Il debito dei Paesi in via di sviluppo è molto sensibile ai tassi d’interesse statunitensi dal momento che l’indebitamento in dollari degli emerging markets ha registrato un’accelerazioni negli ultimi decenni. Proprio per questo, se la Fed dovesse tagliare i tassi americani, ne deriverebbe una spinta positiva per questa asset class che, peraltro, sembra già ben posizionata per sfruttare la trasformazione di Pechino verso un'economia più bilanciata.
DEBITO IN USD E POSIZIONI RIBASSISTE SU ALCUNE VALUTE EMERGENTI
“Siamo convinti che le obbligazioni dei mercati emergenti in dollari Usa offrano l'opportunità di generare rendimenti interessanti rettificati per la volatilità negli anni a venire. Resta il fatto che, in parallelo al trend positivo di lungo periodo, gli investitori devono mettere in conto picchi di volatilità a breve termine. Per questo abbiamo adottato una strategia specifica, che consiste nell’implementare posizioni corte (ribassiste) in una gamma di valute dei mercati emergenti rispetto al dollaro”, conclude Hoxha.