Amundi Sgr
Il caos calmo sui mercati durerà?
Per Giordano Beani di Amundi Sgr la scorsa settimana i mercati hanno mantenuto una situazione di calma apparente, in un contesto internazionale a dir poco caotico
5 Settembre 2019 16:30
“Caos calmo” è il titolo di un romanzo di Sandro Veronesi del 2006, che ha dato spunto all’omonimo film del 2008 con Nanni Moretti protagonista. Pietro, rimasto prematuramente vedovo, elabora il lutto seduto sulla panchina di fronte alla scuola della figlia, in un’atmosfera di calma apparente, ma arrovellato dal caos interno che la scomparsa della moglie ha scatenato in lui. “Il comportamento dei mercati finanziari internazionali la settimana scorsa ci evoca la stessa sensazione di una calma apparente, in una situazione internazionale a dir poco caotica”, nota Giordano Beani, head of multi-asset fund solutions Italy di Amundi Sgr.
Per elencare solo le principali tensioni che stanno minando la compostezza dei mercati, sostenuti dalla "psicoterapia messa in atto dalle principali banche centrali attraverso politiche monetarie tornate ad essere espansive", Beani cita “il rallentamento delle economie le, guerre commerciali, le probabilità in crescita di una “hard Brexit”, le proteste a Hong Kong, la crisi di governo italiana”.
Sui mercati azionari, spiega Beani, “si alternano le paure legate al possibile rallentamento della crescita degli utili, corollario ineluttabile del rallentamento economico in atto, e le improvvise riprese di entusiasmo al minimo accenno di una possibile riapertura del dialogo sino-americano, in un contesto di valutazioni relative in miglioramento grazie al vero e proprio crollo dei rendimenti obbligazionari su scala globale”. Ed è proprio una di queste fasi di recupero di entusiasmo che ha consentito ai mercati azionari internazionali di chiudere la settimana in deciso territorio positivo, dopo la doccia fredda del venerdì precedente causata dal “botta e risposta” sull’ulteriore incremento incrociato dei dazi doganali tra Cina e Stati Uniti.
Quanto all’Europa, le aree in maggiore “ebollizione” sono l’Italia e il Regno Unito. Nel nostro Paese, rimarca Beani, la crisi di governo è sfociata in un nuovo incarico al primo ministro dimissionario Giuseppe Conte. “La reazione del mercato italiano è stata assai positiva, data la percezione che la nuova maggioranza (composta da Pd e Cinquestelle, ndr) dovrebbe allentare i toni euroscettici e avere un atteggiamento più cooperativo con le istituzioni europee in vista del grande scoglio autunnale rappresentato dalla legge di bilancio per il 2020”.
Quanto al Regno Unito, gli annunci del primo ministro Boris Johnson, che ha voluto sospendere l’attività del Parlamento fino al 14 ottobre, “non sembrano aver scalfito la calma apparente del mercato azionario”. L’Asia ha invece mostrato un rialzo più contenuto, dato che ha “assorbito il venerdì nero in ritardo, essendo chiusa al momento delle dichiarazioni cinesi sui nuovi dazi e delle risposte di Trump”.
Sui mercati obbligazionari governativi, stabili sui minimi di periodo i rendimenti decennali sulle curve in attesa delle prossime mosse settembrine delle rispettive banche centrali. Sulle divise da segnalare la rottura al ribasso del livello 1,10 per il cambio euro/dollaro, mentre sulle commodity continua il recupero del petrolio e si stabilizza l’oro. “Sarà interessante osservare se questa calma nel caos riuscirà a essere mantenuta, ponendo così le basi per un recupero più solido dei mercati, o se dovremo rassegnarci a stare fermi sulla panchina del parco finché alcuni nodi tra quelli citati non siano risolti in via definitiva”, conclude Beani.
UNA SERIE DI TENSIONI
Per elencare solo le principali tensioni che stanno minando la compostezza dei mercati, sostenuti dalla "psicoterapia messa in atto dalle principali banche centrali attraverso politiche monetarie tornate ad essere espansive", Beani cita “il rallentamento delle economie le, guerre commerciali, le probabilità in crescita di una “hard Brexit”, le proteste a Hong Kong, la crisi di governo italiana”.
AZIONARIO SULLE MONTAGNE RUSSE
Sui mercati azionari, spiega Beani, “si alternano le paure legate al possibile rallentamento della crescita degli utili, corollario ineluttabile del rallentamento economico in atto, e le improvvise riprese di entusiasmo al minimo accenno di una possibile riapertura del dialogo sino-americano, in un contesto di valutazioni relative in miglioramento grazie al vero e proprio crollo dei rendimenti obbligazionari su scala globale”. Ed è proprio una di queste fasi di recupero di entusiasmo che ha consentito ai mercati azionari internazionali di chiudere la settimana in deciso territorio positivo, dopo la doccia fredda del venerdì precedente causata dal “botta e risposta” sull’ulteriore incremento incrociato dei dazi doganali tra Cina e Stati Uniti.
Due forze contrapposte orientano l'andamento dei mercati
Due forze contrapposte orientano l'andamento dei mercati
AL MERCATO PIACE IL NUOVO GOVERNO ITALIANO
Quanto all’Europa, le aree in maggiore “ebollizione” sono l’Italia e il Regno Unito. Nel nostro Paese, rimarca Beani, la crisi di governo è sfociata in un nuovo incarico al primo ministro dimissionario Giuseppe Conte. “La reazione del mercato italiano è stata assai positiva, data la percezione che la nuova maggioranza (composta da Pd e Cinquestelle, ndr) dovrebbe allentare i toni euroscettici e avere un atteggiamento più cooperativo con le istituzioni europee in vista del grande scoglio autunnale rappresentato dalla legge di bilancio per il 2020”.
REGNO UNITO, CALMA APPARENTE
Quanto al Regno Unito, gli annunci del primo ministro Boris Johnson, che ha voluto sospendere l’attività del Parlamento fino al 14 ottobre, “non sembrano aver scalfito la calma apparente del mercato azionario”. L’Asia ha invece mostrato un rialzo più contenuto, dato che ha “assorbito il venerdì nero in ritardo, essendo chiusa al momento delle dichiarazioni cinesi sui nuovi dazi e delle risposte di Trump”.
ATTEGGIAMENTO ATTENDISTA
Sui mercati obbligazionari governativi, stabili sui minimi di periodo i rendimenti decennali sulle curve in attesa delle prossime mosse settembrine delle rispettive banche centrali. Sulle divise da segnalare la rottura al ribasso del livello 1,10 per il cambio euro/dollaro, mentre sulle commodity continua il recupero del petrolio e si stabilizza l’oro. “Sarà interessante osservare se questa calma nel caos riuscirà a essere mantenuta, ponendo così le basi per un recupero più solido dei mercati, o se dovremo rassegnarci a stare fermi sulla panchina del parco finché alcuni nodi tra quelli citati non siano risolti in via definitiva”, conclude Beani.